In una lettera congiunta spedita all'esecutivo, l'associazione di categoria delle banche e quella dei costruttori chiedono che agli intermediari sia consentito di utilizzare una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e già rilevati. Una soluzione che dovrebbe consentire di ampliare la capacità di acquisto degli operatori e disincagliare il mercato
Scongiurare quella che rischia di diventare una vera e propria crisi di liquidità. È l’appello contenuto in una lettera congiunta con cui Abi e Ance, le associazioni di categoria delle banche e dei costruttori edili, chiedono al governo misure “straordinarie e tempestive” sul Superbonus dopo che Poste Italiane ha deciso di interrompere l’acquisto dei crediti legati connessi all’incentivo. Un intervento che dovrebbe permettere agli intermediari di ampliare la capacità di acquisto di crediti certi e verificati al momento non utilizzabili e disincagliare così il mercato.
L’appello
"Occorre scongiurare al più presto una pesante crisi di liquidità che rischia di condurre le imprese della filiera a gravi difficoltà a causa di crediti fiscali maturati e che in questo momento non è più possibile cedere, visti anche i limiti delle capienze fiscali”. Questo il messaggio sottoscritto dai presidenti delle due associazioni di categoria, Antonio Patuelli per i bancari e Federica Brancaccio per i costruttori. La loro proposta è di consentire agli intermediari di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dagli intermediari".
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Situazione grave
Nella lettera Abi e Ance non mancano di sottolineare "la gravità della situazione nella quale si trovano da mesi migliaia di cittadini e imprese che hanno fatto affidamento su misure di incentivazione indirizzate verso l'efficientamento energetico e sismico nonché per altre attività connesse al nostro patrimonio immobiliare".