
Caro prezzi, quadruplica il costo dell’energia: rincari anche su pasta e olio. I DATI
Secondo il Codacons, la spesa di una famiglia tipo per la bolletta della luce raggiunge nel 2022 quota 1.782 euro, oltre 660 euro in più rispetto all’anno scorso. L’Unione nazionale dei consumatori ha stilato inoltre la classifica dei 40 prodotti con i maggiori rincari. In testa l’olio con +56,1%

L'inflazione continua a colpire numerosi settori dell’economia. Il costo dell’energia si impenna: l'elettricità sul mercato libero quadruplica rispetto a ottobre 2021 e registra un aumento del +329%, mentre nel mercato tutelato la luce aumenta del 91,5%
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Il Codacons ha analizzato i dati sull'inflazione di ottobre forniti dall'Istat. Solo per la bolletta della luce, la spesa di una famiglia tipo raggiunge nel 2022 quota 1.782 euro, oltre 660 euro in più rispetto la spesa sostenuta nel 2021
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Anche i trasporti subiscono pesanti rincari: i voli internazionali segnano +113,2% in un anno, un record. Lo segnala l’Unione nazionale dei consumatori, che ha stilato la top 40 dei prodotti con i maggiori rincari. Fra gli alimentari, in testa c’è l’olio – non di oliva – che segna un +56,1%
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Seguono il burro con +42%, lo zucchero con +35,9% (rispetto a ottobre 2021) e il riso con +30,6%. È difficile, spiega l’Unc, trovare qualcosa che non abbia subito aumenti. Il latte conservato è a +29,4%, la margarina a +28,2%, la farina a +23,7%
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Anche gli alimenti freschi non sono da meno. Il pane è soggetto a +15,9%, le uova a +18,7%, il latte parzialmente scremato a +18,3%, quello fresco e intero a +14,8%, il pollame a +18%. E la pasta? Il monitoraggio segna + 22,5%, che colpisce quella fresca e quella secca. Lo stesso valore per i preparati di pasta

Nel complesso, calcola il Codacons, i beni alimentari salgono del 13,5% rispetto allo scorso anno, il che equivale a una maggiore spesa annua, solo per il cibo, pari a +1.011 euro per un nucleo con due figli. Di fronte a questo scenario, dicono i consumatori, sono necessarie misure strutturali in grado di produrre effetti sul lungo periodo, a partire dal taglio dell'Iva su alimentari e beni di prima necessità che produrrebbe un effetto immediato sui listini al dettaglio

"Non solo l'inflazione non rallenta la sua corsa, ma accelera in maniera esponenziale, con un balzo del 3,5% in appena un mese, che in termini di aumento del costo della vita significa una stangata a famiglia pari in media - rileva Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale dei consumatori - a 975 euro su base annua, 107 per cibo e bevande, 874 per abitazione, elettricità e combustibili. Se poi si considera l'inflazione tendenziale, pari a +11,9%, la mazzata annua vola in media a 3.324 euro: 2.016 per l'abitazione, 761 per mangiare e bere"

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L'Unione Nazionale dei Consumatori chiede al Governo di rinviare la fine scadenza del mercato tutelato del gas prevista per il primo gennaio 2023 e allo stesso tempo di intervenire anche su quello della luce, visto che per le microimprese scade proprio con l'inizio del nuovo anno. "In un momento di prezzi impazziti serve mantenere sia il ruolo di Acquirente unico che di Arera, per la fissazione dei prezzi di riferimento, una funzione che, come dimostra il divario tra il libero e il tutelato, è fondamentale", sottolinea Dona

I dati sono in sintonia con la ricerca effettuata da Altroconsumo, che ha analizzato alcuni articoli di spesa in diversi punti vendita, in modo tale da monitorare – appunto – l’impatto dell'inflazione. Se per l’insieme dei prodotti rilevati un anno fa la spesa media sarebbe stata di 20,16 € (settembre 2021), oggi il totale salirebbe a 24,19 € (+4,03 €). L’aumento rispetto a 12 mesi fa è stato del 20%. Ci sono però spiragli positivi: confrontando il prezzo degli stessi prodotti con quello di agosto 2022, però, si registrano alcuni cali
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