
Riscaldamenti, quest'inverno un grado e 15 giorni in meno: ecco tutte le date e gli orari
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha firmato il decreto che stabilisce le modalità con cui verranno accesi gli impianti in tutta Italia. Le prime città dove partiranno saranno quelle della cosiddetta Zona E (che comprende il Nord Italia), dove resteranno in funzione per 13 ore al giorno, mentre le ultime quelle della Sicilia e Lampedusa, dove scatteranno soltanto a dicembre

Quindici giorni in meno, riduzione di un grado e di un'ora al giorno per il riscaldamento quest'anno. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha firmato il decreto che definisce i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale
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COME FUNZIONERÀ – Come spiega il Ministero, “l’orario sarà ridotto di un'ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio”. In presenza di “situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali possono autorizzare l'accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto. Inoltre, i valori di temperatura dell'aria sono ridotti di un grado centigrado”
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IL VADEMECUM DI ENEA - Dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali il termostato scende a 17 mentre per altri ambienti si passa da 20 a 19 gradi. Queste misure, secondo la stima dell'Enea, dovrebbero portare a un risparmio di 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Per agevolare l'applicazione delle nuove disposizioni, spiega il Ministero, "Enea pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini"
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LE ESENZIONI – Sono presenti delle eccezioni: "Non si applicano agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell'aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili"
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LE ZONE E-F – Il decreto rimodula i tempi di accensione degli impianti nelle città che rientrano nelle sei fasce climatiche in cui è suddivisa l'Italia in funzione del clima medio del comune. La Zona E (Aosta, Torino, Milano, Bologna, l'Aquila) ha un periodo di accensione dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore al giorno. Caso a parte è la Zona F (Belluno, Cuneo) dove non ci sono limiti
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LA ZONA D – Partiranno invece dall'8 novembre i termosifoni nella zona D (Firenze, Foggia, Roma, Ancona, Oristano). Resteranno accesi fino al 7 aprile. I termosifoni potranno rimanere in funzione per 11 ore al giorno
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LA ZONA C – Il riscaldamento sarà acceso dal 22 novembre nella Zona C (Napoli, Imperia, Taranto, Cagliari). Resterà acceso fino al 23 marzo e sarà attivo per 9 ore al giorno

LE ZONE A-B – Infine la Zona B (Agrigento, Reggio Calabria, Messina e Trapani) avrà la possibilità di accendere gli impianti dall'8 dicembre al 23 marzo per 7 ore giornaliere. Caso ancora diverso è la Zona A (che include Lampedusa, Porto Empedocle) con date dall'8 dicembre al 7 marzo per 5 ore giornaliere
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