
Caro bollette, il piano del futuro governo di Giorgia Meloni
In attesa della formazione del nuovo esecutivo, starebbero proseguendo i contatti con il premier Mario Draghi. La leader di FdI starebbe valutando insieme al governo uscente tutte le strade possibili in vista del quarto probabile decreto Aiuti. Tra le ipotesi circolate in ambienti parlamentari ci sarebbe l'aumento della base Isee per i bonus o le aliquote del credito di imposta, che però assottiglierebbero non poco il 'tesoretto' di 10 miliardi a disposizione per i nuovi sostegni

Giorgia Meloni continua a lavorare sulla formazione del prossimo governo. L’obiettivo è quello di chiudere entro il 20 ottobre. Proprio il 20 e il 21 ottobre infatti si riunirà il Consiglio europeo e, una volta ricevuto l'incarico dal Quirinale e con la squadra pronta, la leader di Fratelli d'Italia potrebbe pensare di riuscire a giurare in tempo utile per portare il dossier energia a Bruxelles, partecipando al vertice da premier accanto agli altri leader internazionali. Del resto è proprio quella del caro-bollette l'emergenza più sentita
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In questo quadro, starebbero proseguendo i contatti con Mario Draghi. Meloni starebbe valutando insieme all'esecutivo uscente tutte le strade possibili in vista del quarto probabile decreto Aiuti che sarà esclusiva del successore di Draghi. Tra le ipotesi circolate in ambienti parlamentari ci sarebbe l'aumento della base Isee per i bonus o le aliquote del credito di imposta, che però assottiglierebbero non poco il 'tesoretto' di 10 miliardi a disposizione per i nuovi sostegni
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Va ricordato che il nuovo Parlamento non si è ancora insediato e che lo farà il 13 ottobre. E il primo provvedimento da convertire in legge sarà proprio il decreto Aiuti ter da 14 miliardi lasciato da Draghi. La squadra di Meloni però guarda già oltre, con l'idea appunto di un quarto decreto Aiuti, in continuità comunque con quelli precedenti
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"La priorità è fermare la speculazione sul gas", continua a ripetere Meloni. L'ha fatto sabato all'assemblea di Coldiretti a Milano e poi di nuovo sui social: "Continuare all'infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese sarebbe un errore”, ha poi precisato. Meloni può contare su un budget che va da 10 a 25 miliardi. Dieci vengono lasciati in eredità da Draghi, grazie al minor deficit ufficializzato dal ministro dell'economia Daniele Franco nella Nadef
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Altri 10 miliardi almeno arrivano dalle extra entrate tributarie degli ultimi 4 mesi dell'anno. E 5 miliardi ancora vengono dagli incassi dalla tassa sugli extraprofitti. Almeno 4,7 miliardi dovrebbero servire, come scrive Repubblica, per rinnovare il credito d'imposta per dicembre alle imprese energivore, già allargato da Draghi a bar, negozi e ristoranti
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Tre miliardi dovrebbero servire per un bis del bonus da 150 euro a 20 milioni di lavoratori e pensionati, compresi precari e autonomi, con redditi fino a 20mila euro annui. Due miliardi arebbero poi per lo sconto accise sui carburanti di 30,5 centesimi, fino a fine anno. Ma allo studio del centrodestra ci sarebbe la moratoria per famiglie e imprese sulle bollette non pagate: almeno 6 mesi di non morosità e senza distacchi di luce e gas. E la garanzia Sace da allargare alle piccole imprese di fornitori di energia che andranno in difficoltà se con aziende insolventi
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In questo quadro, va poi ricordato cosa c’è scritto nel programma di FdI sull’energia: un capitolo è dedicato all’“energia pulita, sicura e a costi sostenibili”. Si parla, tra i vari punti, di immediata costituzione di un’unità di crisi su energia e caro bollette. E poi di contrasto alle speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime e istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas per contenere l’importo delle bollette energetiche

Inoltre Meloni, poco prima del voto del 25 settembre, spiegava, ai microfoni di Sky TG24, che, nell’immediato, per calmierare le bollette, occorre “sostenere la posizione di un tetto al prezzo del gas a livello europeo, ma anche, se non sarà fatto in Europa, a livello nazionale separare il costo del gas da quello dell’energia. Poi bisogna lavorare sull’approvvigionamento energetico italiano, con mix energetico, cioè diversificare le fonti e i Paesi dai quali importiamo. Infine proponiamo le utenze di sussistenza per le famiglie bisognose”
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