Tra Asia ed Europa è corsa al Gas naturale liquefatto: gli scenari e cosa sapere
Con l’aumento della domanda europea, Giappone e Corea del Sud stanno cercando di assicurarsi le forniture per i mesi invernali e per quelli successivi, nel timore di restare a secco: la lotta per il Gnl potrebbe portare a un razionamento dei consumi
Secondo il Financial Times il Giappone e la Corea del Sud, rispettivamente secondo e terzo importatore mondiale di gas naturale liquefatto, stanno cercando di assicurarsi le forniture per i mesi invernali e per quelli successivi, nel timore di restare a secco a causa dell'aumento della domanda europea
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Gli analisti prevedono che tra la fine dell'anno e nei primi mesi del 2023, il mercato vedrà Europa e Asia che si contenderanno le forniture di Gnl, che viene trasportato via mare in gigantesche navi cisterna
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L'Europa cerca di sostituire il gas naturale fornito dalla Russia e la domanda corre in misura così robusta che i prezzi del gas naturale in Europa sono già aumentati cinque volte rispetto a un anno fa, causando inevitabili ripercussioni sulle tasche dei consumatori
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"Stiamo assistendo a una sorta di corsa per assicurarsi i carichi di Gnl fino alla fine di questo e del prossimo anno", ha dichiarato l'amministratore delegato di una società di gas asiatica al Financial Times, aggiungendo che la mossa è stata anticipata rispetto alle previsioni
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Gli analisti hanno infatti rilevato “un'attività piuttosto ampia" da parte di compagnie giapponesi e sudcoreane per i cosiddetti “acquisti a striscia” di Gnl nei mesi di novembre, dicembre e gennaio
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Per acquisto a striscia si intende un contratto attivo in mesi sequenziali, fatto per bloccare i prezzi per un periodo più lungo. Giappone e Corea del Sud hanno infatti un problema di sicurezza energetica e cercano di rifornirsi in anticipo
L'Asia è stata finora la destinazione privilegiata per il Gnl, con Cina, Giappone e Corea del Sud che sono i tre maggiori importatori mondiali. Il prezzo di riferimento in Asia ha spesso superato quello europeo
L’Europa è intimorita dal fatto che dalla fine di luglio, il flusso di gas russo dal principale gasdotto europeo Nord Stream 1 è stato ridotto al 20% della capacità e si temono quindi altri tagli. L’effetto è stato quello di aumentare la richiesta di Gnl, che è quindi salito di prezzo
Secondo l’Agenzia energetica Usa, nei primi quattro mesi dell’anno il Paese ha esportato il 74% del suo Gnl in Europa, rispetto alla media del 34% dello scorso anno. L'Asia era stata la destinazione principale nel 2020 e nel 2021
A questo si aggiunge la ripresa dell’attività economica in Cina, che lascia presagire un cambiamento significativo nell’equilibrio del mercato del gas. Se il prezzo continuerà a salire e le forniture a diminuire, l’Europa potrebbe essere costretta a ridurre i consumi per abbattere la domanda interna