
Secondo l’Unione nazionale consumatori, sarebbero i voli internazionali il servizio che ha riscontrato la maggiore differenza di prezzo tra il 2021 e il 2022. A seguire ci sono l'energia elettrica e il gasolio, i cui rincari sono dovuti alla guerra in Ucraina. Tra i beni alimentari, primo posto per l’olio d’oliva, seguito da burro, farina e pasta

Secondo la classifica dei rincari stilata dall’Unione nazionale consumatori (Unc) sui dati Istat relativi all’inflazione, in cima alla classifica dei beni e servizi che costano di più ci sono i voli internazionali, cresciuti del 160% rispetto a luglio 2021
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Un rincaro record, figlio dell'attuale situazione in giro per l'Italia e per l'Europa, dove si registrano cancellazioni, ritardi e disservizi da parte sia degli aeroporti che delle compagnie di volo
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Invece in cima alla classifica dei beni alimentari più costosi c'è l’olio di oliva. Per via della guerra in Ucraina, il suo prezzo si è impennato del 66% rispetto a luglio 2021, con un incremento di spesa per una famiglia media pari a 16,08 euro
Rincari, per i nuovi aiuti ci sono 14,3 miliardi
Al secondo posto troviamo il burro, che cresce del 31,9% (+8,92 euro), mentre al terzo la farina (+21,5%, un’impennata pari a 8,72 euro). Appena giù dal podio, la pasta (fresca, secca e preparati di pasta), che lievita del 21,1%: questo significa che i consumatori dovranno spendere 29,62 euro in più per acquistarla
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Presenti in classifica anche riso (+18,8%, pari a 7,96 euro), margarina (+18,7%) e gelati (+18,2%, una crescita di 12,23 euro). Poi ci sono il latte conservato (+15,9%) e il pollame, la tipologia di carne più rincarata, che è arrivata a costare il 15,7% in più, pari a 36,32 euro. In decima posizione le uova, che hanno registrato una crescita del 13,8% (pari a 10,30 euro)
Inflazione: olio, burro e pasta sul podio dei rincari. LA CLASSIFICA
Considerando l'insieme dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche, l'inflazione al 10% significa una stangata media a famiglia pari a 564 euro su base annua, che può arrivare fino a 769 per una coppia con due figli
I soli prodotti alimentari, in crescita del 10,2%, determinano per il cibo un incremento d prezzo pari a 529,50 euro su base annua. Un ruolo chiave in questa variazione è giocato dalla frutta che, pur essendo fuori dalla top 20 e costando "solo" l'8,4% in più, determina una spesa supplementare di poco più di 43 euro

E i prodotti non alimentari invece? Dietro i voli internazionali, al secondo e al terzo posto troviamo l’energia elettrica, cresciuta dell’85,3%, e il gasolio per riscaldamento, che ha registrato un’impennata del 52,5%. Le loro posizioni sono dovute alla guerra in Ucraina, che ha provocato rincari nel settore energetico

Sempre legate ai rincari energetici anche la quinta, la sesta e la settima posizione, dove troviamo rispettivamente gli altri carburanti per mezzi di trasporto privati, cresciuti del 38,6%, il gasolio per mezzi di trasporto, salito del 30,9%, e i voli nazionali, che hanno registrato un’impennata del 26,9%

A chiudere la classifica troviamo i supporti con registrazioni di suoni, saliti del 23,2%, la benzina, il cui prezzo è cresciuto del 22,3%, e infine le spese per affitto garage, posti auto e noleggio, salite del 19,5%