
Inflazione, effetto su stipendi: crolla il potere d’acquisto. Operai tra i più penalizzati
L’ultimo Rapporto Retribuzioni di Odm Consulting, che ogni anno mappa gli stipendi dei dipendenti in Italia, rivela che nel 2021, anche se c’è stata una piccola ripresa delle retribuzioni, si è assistito a una diminuzione del potere d’acquisto causata dal boom inflazionistico. Ecco le tipologie di lavoratori che hanno avuto le peggiori conseguenze

Il più recente Rapporto Retribuzioni di Odm Consulting, la società di Gi Group Holding che si occupa di consulenza Hr, ha analizzato come ogni anno gli stipendi dei dipendenti in Italia. Lo studio fa emergere il peso crescente dell’inflazione sul potere d’acquisto dei lavoratori
GUARDA IL VIDEO: Inflazione al 6,8%, mai così alta dal 1990
Nel 2021 c’è stata una piccola ripresa delle retribuzioni, ma in parallelo è diminuito il potere d’acquisto dei lavoratori, causato dall’aumento record dell’inflazione
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
Come spiega il Corriere della Sera, dal rapporto emerge che la categoria più penalizzata lo scorso anno è stata quella degli "Operai" con un danno stimato, in termini di potere di acquisto, fino a 1.250 euro
Guerra e inflazione, ecco i consigli per risparmiare e proteggere gli investimenti
Per quanto riguarda le retribuzioni, nel 2021 in Italia sono cresciute le buste paga di Dirigenti e Quadri, stabili quelle degli Impiegati e in calo quelle degli Operai. Nello studio di Odm si fa riferimento alla retribuzione base annua (Rba) e alla retribuzione totale annua (Rta) che tiene conto anche della componente variabile della busta paga
Salari in Europa, i dati: gli stipendi dei giovani italiani più bassi rispetto alla media
La categoria Operai ha dunque avuto una diminuzione del 2,7% per quanto riguarda la retribuzione base e un calo anche maggiore per la Rta (-3,7%) a causa della riduzione della componente variabile collegata in gran parte all’emergenza pandemica
Lavoro, 1,5 mln di dipendenti con contratti minori rischiano stipendi a ribasso: lo studio
Miriam Quarti, senior consultant e responsabile dell’area Reward&Engagement di Odm Consulting, spiega che “nel 2021 l’inflazione ha ripreso a crescere con un incremento sia nel caso dell’inflazione generale Nic (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale, ndr) sia nel caso di quella dei beni ad alta frequenza di acquisto, dell’1,9%. L’inflazione è quindi cresciuta in misura maggiore delle retribuzioni per tutte le categorie, con l’eccezione dei Quadri”
Guerra Ucraina, corsa al risparmio per gli italiani: crescono depositi dei conti corrente
Gli analisti hanno quindi sottratto l’incremento dell’inflazione all’incremento retributivo, riscontrando una perdita del potere d’acquisto per tutte le categorie e in particolare per gli Operai

Nel report si legge che “la riduzione delle retribuzioni tra il 2020 e il 2021 (pari a 740 euro) e il contemporaneo incremento dei prezzi che impatta sui salari reali hanno generato una perdita del potere d’acquisto per gli Operai pari a 1251 euro”

Si registra invece una perdita di 411 euro per gli Impiegati, appena 5 euro per i Quadri e 780 euro per i Dirigenti

Secondo i dati del 2021, il tasso di inflazione è stato pari al +2,6%, il dato più elevato degli ultimi 10 anni (nel 2011 aveva raggiunto il +2,7%). Un dato destinato a crescere a passo veloce quest’anno. Le ultime stime Istat indicano un’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,2% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo