
Guerra Ucraina, corsa al risparmio per gli italiani: crescono depositi dei conti corrente
Il trend si era già manifestato durante la pandemia e si è consolidato negli ultimi mesi, secondo i dati della Banca d’Italia. In risposta alle notizie negative, i cittadini scelgono di risparmiare liquidità per le emergenze. Liquidità che però rischia di rappresentare un problema per le banche

Corsa al risparmio per gli italiani. Confermando un trend che si era già manifestato durante la pandemia, i depositi dei conti correnti dei cittadini stanno crescendo anche in questi ultimi mesi di guerra in Ucraina
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Ad analizzare la situazione è il Sole24Ore, che evidenzia la tendenza degli italiani al risparmio di liquidità e sottolinea come le banche siano spinte sempre di più a investire in servizi digitali innovativi da mettere a disposizione dei clienti
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Secondo i dati della Banca d’Italia, i depositi delle famiglie a marzo 2022 hanno raggiunto i 1.174 miliardi euro, in crescita dello 0,21% rispetto al mese precedente
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Un trend che si conferma costante negli ultimi due anni. Basti pensare che da quando è cominciata la pandemia di Covid, a marzo 2020, l’aumento è stato del +9,96%
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La tendenza è confermata dalle stime Abi di aprile, secondo cui i depositi di tutta la clientela (comprese le imprese) sono in crescita del 5,2% (+ 92 miliardi di euro in un anno)
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All’inizio, con lo scoppio della pandemia, è probabile che questa tendenza sia stata “incoraggiata” anche dall’impossibilità materiale di spendere, a causa dei lockdown e delle varie restrizioni
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Ma la tendenza al risparmio si è consolidata con la crisi dei consumi e la spinta inflazionistica dovuta allo scoppio del conflitto ucraino: in risposta alle notizie negative i cittadini scelgono di risparmiare liquidità

Oltre ai depositi, crescono anche le richieste di prestito. A maggio risultano in crescita del 23% secondo Crif: contestualmente salgono i mutui per l’acquisto di abitazioni (+5,2%) e il credito al consumo (+1,7%)

Tutta questa liquidità però rischia di rappresentare un problema per le banche, schiacciate dai costi di gestione e i tassi negativi. Per questo gli istituti di credito continuano a investire in tecnologie per spronare i clienti a trasformare parte dei risparmi in fondi o polizze

Secondo la Relazione annuale sul 2021 della Banca d’Italia, pubblicata lo scorso 31 maggio, nel 2021 quasi la metà degli istituti di credito in Italia (44%) ha usato i propri servizi online per offrire investimenti ai clienti. Un trend destinato a crescere nel 2022