
Il provvedimento con gli incentivi per quest'anno è in fase di limatura e dovrebbe essere quasi pronto. Dalla portata degli aiuti alle condizioni per beneficiarne, dovrebbero esserci varie novità: cosa sappiamo

La definizione degli incentivi per il settore automotive sarebbe oramai questione di poco tempo. Il viceministro dello Sviluppo Economico Gilberto Pichetto ha detto durante un recente convegno che il provvedimento è stato chiuso dal ministero dello Sviluppo Economico ed è ora al vaglio di Palazzo Chigi
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Intanto, circolano già alcune indiscrezioni sul suo contenuto, a partire dai fondi. Come previsto, ci sono 700 milioni di euro per il 2022 e un miliardo di euro all'anno per ogni anno dal 2023 al 2030
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Come spiega Il Sole 24 Ore, tutta la cifra a disposizione quest'anno dovrebbe andare ai bonus ed essere così ripartita: 30 milioni per moto e scooter; 250 milioni per l'elettrico; 250 milioni per l'ibrido plug-in; 170 milioni per i modelli con emissioni di CO2 comprese tra 61-135 g/km. Una fascia che, secondo quando riporta Quattroruote, comprende ibride full e mild, ma anche alcuni modelli a benzina e diesel
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Rispetto al passato ci sarebbero alcune novità. Innanzitutto, i fondi non saranno destinati a imprese e privati, ma solo a questi ultimi. L'unica eccezione prevista è per gli operatori di car sharing che dovrebbero, però, beneficiare solo di una piccola percentuale delle risorse
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Scompaiono poi i mega-incentivi. Più nel dettaglio, scrive Il Sole 24 Ore, "i 10mila euro che si potevano ricevere nel 2021 scegliendo l'elettrico (vetture con emissioni di CO2 comprese tra zero e 20 g/km) con rottamazione si riducono a 6mila". Si passa invece da 6.500 a 4mila euro per le ibride plug-in, e da 2.500 a 2mila euro per le auto nella fascia 61-135

Non solo. Il Sole riferisce che le persone che beneficiano di questi incentivi dovranno restare proprietari del veicolo acquistato con l'agevolazione per almeno 12 mesi. Questa condizione sarebbe però ancora in via di definizione in quanto non è possibile escludere eventuali furti e incidenti con conseguente possibilità di rottamazione

Solo per l'ultima fascia - quella compresa tra 61 e 135 - resterebbe inoltre la possibilità di usufruire del bonus solo a fronte di una rottamazione e solo se l'auto demolita è intestata al beneficiario o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi

Altra novità prevista riguarderebbe il prezzo di listino, Iva esclusa. Secondo quanto si apprende, il tetto di spesa per la vettura acquistabile si abbasserebbe da 50mila a 35mila euro per le elettriche, da 50mila a 45mila per le ibride e da 40mila a 35mila per le altre

Non è ancora chiaro quando sarà possibile iniziare a usufruire di questi incentivi. Oltre al provvedimento, bisognerà infatti aspettare la riattivazione della piattaforma digitale che permette ai concessionari di prenotare il bonus per il cliente quando perfeziona l'acquisto del veicolo. Possibile quindi che si arrivi a fine marzo/inizio aprile

Secondo alcune indiscrezioni, il ministero della Transizione ecologica avrebbe voluto destinare almeno parte dei fondi stanziati per quest'anno agli interventi volti a sostenere la riconversione della filiera produttiva e ad attutirne gli effetti più drammatici. Sarebbe però prevalsa un'altra linea e, per questo obiettivo, rimarrebbero 300 milioni di euro all'anno per ogni anno dal 2023 al 2030

"La preoccupazione sulla riconversione della filiera automotive è comprensibile", ha spiegato Pichetto. "Stiamo varando un piano di accompagnamento pluriennale. Per due-tre anni possiamo prevedere di sostenere economicamente la domanda, ma il grosso dei sostegni dovrà andare alla filiera attraverso nuovi strumenti flessibili come cassa integrazione, corsi di formazione e altre misure che permettano l'adeguamento del sistema industriale"