
Reddito di cittadinanza, i dati Inps sui percettori e le modifiche del governo nel 2022
Secondo le informazioni rilasciate dall’Istituto di previdenza, il 70% di chi percepiva il beneficio nella primavera del 2019 lo riceveva ancora a fine 2021. Il reddito ha sostenuto oltre due milioni di famiglie, costando circa 20 miliardi di euro. In questi mesi scattano le modifiche decise dal governo Draghi

I dati in chiaroscuro del reddito di cittadinanza e le modifiche decise dal governo: l’Inps ha pubblicato un dettagliato report che cerca di far luce sui numeri, i successi e gli insuccessi della misura, in corrispondenza con i cambiamenti decisi dall’esecutivo guidato da Mario Draghi. (In foto il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico)
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Secondo le informazioni rese note dall’Inps, il 70% di coloro che hanno iniziato a percepire il reddito di cittadinanza tra aprile e giugno del 2019 lo aveva ancora nell’ultimo semestre del 2021. Su 100 soggetti beneficiari, quelli “teoricamente occupabili” sono poco meno di 60
Il 70% dei percettori lo riceve ancora
L’evidenza è di un debole attaccamento al mercato del lavoro, "mostrando come la misura riguardi effettivamente chi è a rischio di esclusione sociale”. A pesare è anche il mancato potenziamento dei centri per l'impiego: dovevano essere assunti più di 11mila operatori, ma come evidenziato dal ministro Orlando la metà deve ancora essere selezionata
Cosa si può comprare con il reddito di cittadinanza
La misura però è un importante sostegno per chi ha difficoltà economiche: tra aprile 2019 e dicembre 2021 hanno avuto almeno una mensilità di reddito o pensione di cittadinanza oltre due milioni di famiglie. Due percettori su tre risiedono al Sud o nelle Isole: “La misura appare essere un sostegno non solo per i nuclei familiari, ma anche per alcuni precisi contesti locali con indicatori di disagio economico particolarmente accentuati”, si legge nel Rapporto annuale Inps
I chiarimenti dell'Inps sul calcolo della rata mensile
A essere coinvolte sono 4,65 milioni di persone, per una spesa che dall’aprile del 2019 alla fine del 2021 è costata circa 20 miliardi di euro. A dicembre i percettori del reddito di cittadinanza tenuti alla sottoscrizione del patto per il lavoro erano 1.109.287, di cui però solo il 37,9% risultava preso in carico
Disoccupazione, i principali aiuti confermati nel 2022
Il governo è intervenuto con la legge di Bilancio per il 2022 per modificare alcune regole del reddito di cittadinanza, introdotto dal governo Conte (in foto la presentazione con Di Maio): quando il percettore rifiuta un'offerta di lavoro, l'assegno si riduce ogni mese di 5 euro. Scendono inoltre da 3 a 2 le proposte che possono essere rifiutate: al secondo no, il sussidio viene revocato

È stata inoltre ridotta da 100 a 80 km la distanza massima dalla residenza del beneficiario per la congruità della prima offerta di lavoro, mentre la seconda può essere collocata ovunque in Italia

Le modifiche disposte dal governo prevedono anche l'obbligo della partecipazione periodica ad attività e colloqui in presenza, almeno una volta al mese: è sufficiente una sola assenza ingiustificata per perdere il sussidio

Entro la fine di marzo partiranno poi i controlli rafforzati sulla situazione penale dei componenti dei nuclei che percepiscono il reddito di cittadinanza: questo avverrà grazie allo scambio integrale dei dati tra l’Inps e Ministero della Giustizia

L’istituto previdenziale trasmetterà al Ministero della Giustizia l'elenco dei percettori del reddito di cittadinanza: il ministero potrà così verificare chi, tra i beneficiari del sostegno, ha subito condanne penali incompatibili con l'erogazione dell'aiuto

Infine, oltre alla rimozione del limite temporale di 12 mesi di fruizione del beneficio, il reddito di cittadinanza è stato rifinanziato: la dote complessiva nel 2022 si attesta a poco meno di 8,8 miliardi