
Bonus assunzioni per under 36: ecco cosa devono sapere i datori di lavoro
L’Inps ha comunicato alle aziende interessate che le agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato dei più giovani sono prorogate fino al 30 giugno 2022. Ecco chi ne può beneficiare e in quale misura

L’Inps ha di recente fatto sapere che l’esonero per l’occupazione giovanile, quello per l’occupazione femminile e la cosiddetta Decontribuzione sono stati prorogati al 30 giugno 2022 per effetto della nuova autorizzazione arrivata dalla Commissione europea

Si tratta di tre agevolazioni contenute nella legge 178 del 30 dicembre 2020 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”
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Con l’ultimo via libera della Commissione, fa sapere l’Inps, è stato innalzato il massimale di erogazione degli aiuti temporanei e sarà possibile usufruire di questi benefici anche per gli “eventi incentivati (assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine di giovani under 36 o di donne svantaggiate) che si verificheranno nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2022”
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L’Inps non ha ancora fornito le indicazioni per le modalità di fruizione di queste misure, ma l’ultimo messaggio firmato dalla direttrice generale Gabriella Di Michele rimanda alle disposizioni al riguardo emanate in precedenza dall’istituto, che si richiamano direttamente ai commi 10-15 dell’articolo 1 della legge di Bilancio
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Per quanto riguarda le agevolazioni volte a favorire l’occupazione dei giovani, l’Istituto ricordava nel messaggio del 7 ottobre 2021 che per le assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato è riconosciuto un esonero “nella misura del 100% per un periodo massimo di trentasei mesi, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui, con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione incentivata non abbiano compiuto il 36° anno di età"
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In base a quanto stabilito, l’esonero ha una durata maggiore per i datori di lavoro privati che effettuano assunzioni in una sede o unità produttiva ubicata nelle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. In questo caso può essere infatti riconosciuto per un periodo massimo di 48 mesi
Il testo della legge di riferimento
Nelle precedenti comunicazioni l’Istituto ha specificato anche chi può usufruire di queste agevolazioni: “Tutti i datori di lavoro privati, ivi compresi i datori di lavoro del settore agricolo, a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore”
Le indicazioni dell'Inps
Sono però previste delle eccezioni: l’esonero non è riconosciuto per le assunzioni nella pubblica amministrazione né alle imprese del settore finanziario. Più nel dettaglio, l’Inps specificava che “le imprese operanti nel settore finanziario escluse dall’esonero sono quelle che svolgono le attività indicate nella classificazione NACE alla sezione “K” - Financial and insurance activities”

Nello stesso messaggio si leggeva che “la misura non può trovare applicazione per i rapporti di apprendistato e per i contratti di lavoro domestico, in relazione ai quali il quadro normativo in vigore già prevede l’applicazione di aliquote previdenziali in misura ridotta rispetto a quella ordinaria”

Chi vuole usufruirne deve inoltre sapere che l'esonero non è cumulabile con “altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, limitatamente al periodo di applicazione degli stessi” e, per il periodo in cui viene riconosciuto, ai datori di lavoro non è concesso usufruire anche della Decontribuzione Sud in riferimento a quei giovani
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