
Con il nuovo anno potrebbero arrivare delle variazioni, come ad esempio delle misure specifiche per coloro che perdono i requisiti, con un'uscita con effetto ritardato. Inoltre, anche se i tempi devono essere ancora definiti con precisione, all’orizzonte si profila la graduale transizione verso la fatturazione elettronica

Il regime forfettario della Partita Iva, che è la soluzione più snella sul piano fiscale per i liberi professionisti, potrebbe subire dei cambiamenti nel 2022: ecco tutte le novità
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Il regime forfettario è indicato per Partite Iva individuali. Sono diversi i settori che possono aderirvi e beneficiare di alcuni vantaggi sul piano fiscale. Prevedendo una semplificazione, tuttavia, tale regime impone dei vincoli perché il libero professionista possa rientrarvi
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Il regime forfettario ha come riferimento normativo la Legge n. 190/2014. Ad oggi possono aderirvi i soggetti che hanno conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65.000 euro. E che hanno sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro di terzi, compresi dipendenti e collaboratori
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Anche nel 2022 il limite fatturabile per un soggetto a regime forfettario corrisponderà a 65.000 euro annui, quindi su questo fronte non sono previste variazioni

Nel caso delle start-up il contribuente può pagare solo il 5% per i primi 5 anni di apertura della Partita Iva. Per tutti gli altri casi, l’aliquota d’imposta sostitutiva corrisponde al 15% del reddito imponibile. Con il nuovo anno queste percentuali non dovrebbero subire variazioni

Nel 2022, con l’approvazione del disegno di legge delega, però, anche il regime forfettario potrebbe avere delle novità. Nello specifico, nella relazione finale delle Commissioni parlamentari sulla riforma fiscale si suggeriscono dei correttivi. Si potrebbero dunque adottare delle misure specifiche per coloro che perdono i requisiti di cui sopra, come ad esempio l’uscita con effetto ritardato

Si tratterebbe di un sistema che permette al contribuente di uscire dal regime forfettario con effetto ritardato, continuando nel regime nei due periodi d’imposta successivi alla perdita dei requisiti, rispettando però determinate condizioni

Un’altra novità interessa la fatturazione elettronica. Ad oggi non vige l’obbligo di fatturazione elettronica per chi rientra nel regime forfettario. Stando però alle più recenti novità, il 13 dicembre scorso il Consiglio dell’Unione Europea ha deliberato l’adozione della proposta della Commissione Ue sull’obbligo della fatturazione elettronica anche ai forfettari

Al momento, si prevede una proroga al triennio 2022-2024 della misura di deroga agli articoli 218 e 232 della Direttiva 2006/112/CE, come scrive il sito Proiezioni di Borsa. Non si conoscono ancora i tempi, ma sembra che all’orizzonte si profili comunque la graduale transizione verso la fatturazione elettronica

Mancano ancora diversi passaggi burocratici, ed è quindi improbabile che l’entrata in vigore della regola scatti dall'inizio del nuovo anno