
Reddito di cittadinanza, in manovra arrivano nuove regole per la stretta contro i furbetti
Ci sarà un piano di verifiche sui requisiti patrimoniali e controlli preventivi dei dati anagrafici. Ai casi sospetti verrà bloccato il pagamento. Aumentano anche i reati che fanno scattare la revoca del beneficio una volta arrivata la sentenza definitiva: furto, usura, sfruttamento della prostituzione e tutti quelli legati alla droga

Nuove misure per contrastare i “furbetti” del reddito di cittadinanza. Nel disegno della legge di bilancio il governo punta a rafforzare i controlli e introdurre una serie di nuovi paletti che potenzino il sussidio anche come strumento di politica attiva del lavoro
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Il testo della legge di bilancio, trasmesso al Senato, conferma l'impianto delle correzioni alla misura di bandiera del M5s, che non dovrebbe subire però grandi ridimensionamenti visto che la spesa per i prossimi anni viene confermata di 8,8 miliardi, come per il 2021
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La nuova stretta sui controlli prevede un piano di verifiche sui requisiti patrimoniali "con specifico riferimento ai beni detenuti all'estero" che l'Inps dovrà mettere a punto ogni anno e controlli preventivi dei dati anagrafici di residenza, soggiorno e cittadinanza da parte dell'istituto che comunicherà "i casi sospetti" ai Comuni
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Le amministrazioni comunali avranno poi 120 giorni per le relative verifiche nel corso dei quali il pagamento sarà "sospeso". Previsto anche il danno erariale a carico del responsabile del procedimento del Comune che deve fornire i dati per le somme non dovute
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Aumentano infine i reati che fanno scattare la revoca del beneficio una volta arrivata la sentenza definitiva: si va dal furto all'usura, dallo sfruttamento della prostituzione, compresa quella minorile, al traffico di organi fino ai reati connessi alla droga
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Le nuove proposte per potenziare il sussidio come mezzo per il lavoro - finora contenute nella manovra - sono la decadenza dal beneficio dopo due proposte di lavoro congrue rifiutate, ma anche se non ci si presenta almeno ogni mese senza un "comprovato e giustificato motivo" presso un centro per l'impiego

L'offerta di lavoro è ritenuta congrua se il lavoro dista "80 km dalla residenza" o vi si arriva in 100 minuti con mezzi pubblici. Il vincolo territoriale salta dalla seconda offerta: è congrua da qualsiasi luogo arrivi in territorio italiano. La bozza della manovra prevede anche la riduzione dell’assegno, il cosiddetto decalage, che scende di 5 euro al mese dalla prima offerta congrua rifiutata

Diverso il destino dell’altra misura ereditata dal governo gialloverde, Quota 100. L'uscita anticipata per la pensione con 62 anni di età e 38 di contributi era sperimentale per tre anni e si esaurisce con la fine del 2021. Dopo una difficile mediazione, il governo ha introdotto per un anno Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi)

Il pacchetto pensioni è stato affiancato dalla proroga di Opzione donna con gli stessi requisiti di adesso (58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 per le autonome) e della proroga dell'Ape sociale con ampliamento delle categorie dei lavori gravosi

In totale nel 2022 potranno uscire, come si legge nella relazione tecnica alla manovra, poco meno di 56mila persone: circa 16.800 con Quota 102, 17mila con Opzione donna e 21.200 con l'Ape allargato

I sindacati chiederanno al governo di fare di più già martedì 16 novembre, quando sono stati richiamati al tavolo dal presidente di Consiglio Mario Draghi, ma i margini per ottenere condizioni migliori sono minimi