
Recovery, bozza da 191,5 miliardi: stop a quota 100 dal 2022. Cosa prevede
Dalla digitalizzazione alla rivoluzione verde, dalle infrastrutture per la mobilità sostenibile alla ricerca. Ecco come sono ripartiti i fondi europei secondo il dossier che arriverà domani mattina in Consiglio dei ministri. Draghi poi parlerà alle Camere tra lunedì e martedì

Un piano in 318 pagine con l'indicazione di obiettivi, missioni, priorità trasversali e riforme che lo accompagneranno: è la bozza del Recovery Plan italiano che domani sarà sul tavolo del Cdm. Il Piano "comprende un ambizioso progetto di riforme" con "quattro importanti riforme di contesto - p.a, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza". Ci sono poi la "modernizzazione del mercato del lavoro; il rafforzamento della concorrenza nel mercato dei prodotti e dei servizi" e la riforma del fisco, anche in chiave ambientale
Recovery, bozza da 318 pagine: quali sono riforme e investimenti
"Il Pnrr è parte di una più ampia e ambiziosa strategia per l'ammodernamento del Paese. Il governo vuole vincere questa sfida e consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all'interno di un'Europa più forte e solidale", scrive Mario Draghi nell'introduzione al Pnrr, nella bozza in ingresso in Cdm. Giovedì 22 si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del premier e del ministro dell'Economia Daniele Franco con i capidelegazione e i ministri coinvolti sul dossier Recovery. Ecco cosa prevede la bozza
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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ammonta complessivamente a 221,5 miliardi, di cui 191,5 riferibili al Recovery fund e 30 miliardi di fondo complementare. È quanto emerge dalle tabelle inserite nel documento che il Cdm dovrebbe esaminare
Recovery, il Portogallo è il primo Paese a inviare il pianoIl Pnnr prevede sei missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, con 42,5 miliardi; rivoluzione verde e transizione ecologica con 57 miliardi; infrastrutture per la mobilità sostenibile con 25,3 miliardi; istruzione e ricerca con 31,9 miliardi; inclusione e coesione con 19,1 miliardi; salute con 15,6 miliardi
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Nel 2026 il Pil sarà di 3 punti percentuali più alto grazie agli interventi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, si legge ancora nella bozza messa a punto in vista del Cdm. La crescita media del Pil tra il 2022 e il 2026 sarà di 1,4 punti più alta rispetto al periodo 2015-2019. Viene indicato l'obiettivo di incrementare la produttività attraverso innovazione, digitalizzazione, investimenti in capitale umano
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Le sei missioni del Pnrr saranno accompagnate anche da due riforme strutturali della giustizia e della Pubblica amministrazione, prevede una bozza elaborata in vista del Consiglio dei ministri. Gli ostacoli agli investimenti nel Paese "risiedono anche nella complessità e nella lentezza della Giustizia", che "mina la competitività delle imprese e la propensione a investire nel Paese: il suo superamento impone azioni decise per aumentare la trasparenza e la prevedibilità della durata dei procedimenti civili e penali", sottolinea la bozza del Pnrr
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Le riforme dei processi civili e penali, del Csm e della giustizia tributaria: queste le principalli misure indicate per la giustizia nella bozza del Pnrr. Sono previsti anche interventi sull'organizzazione della macchina giuiziaria, a cominciare dall'Ufficio per il processo, un team di personale qualificato di supporto al giudice, per agevolarlo nelle attività preparatorie del giudizio
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La riforma per la semplificazione "abroga o revisiona leggi che ostacolano la vita quotidiana dei cittadini, le imprese e la Pa; interviene sulle leggi in materia di Pa, di contratti pubblici, su norme di ostacolo alla concorrenza, su regole che hanno facilitato frodi o episodi corruttivi. È potenziato il Dipartimento affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio e presso la presidenza viene costituito un Ufficio per la razionalizzazione e semplificazione delle leggi e regolamenti". L'ufficio sarà istituito col decreto semplificazioni

Per la pubblica amministrazione - si legge nella bozza del Pnrr - la realizzazione del programma di riforme e investimenti si muove su 4 assi: Accesso, per snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione e favorire il ricambio generazionale; Buona amministrazione, per semplificare norme e procedure; Competenze, per allineare conoscenze e capacità organizzative alle nuove esigenze del mondo del lavoro e di una amministrazione moderna; Digitalizzazione, quale strumento trasversale per meglio realizzare queste riforme
Nell'ultima bozza del Recovery Plan un nuovo "Sistema nazionale di certificazione della parità di genere" con uno stanziamento di 100 milioni: l'obiettivo è definire un sistema che "accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente "critiche" (opportunità di crescita in azienda, parità salariale, gestione delle differenze di genere, tutela della maternità)". Il sistema sarà aperto a tutte le imprese nella fase sperimentale, fino a giugno 2026 sarà agevolata per le Pmi e le microimprese

Nella bozza vengono citate altre riforme giudicate "abilitanti", come le semplificazioni per la concessione di permessi e autorizzazioni e interventi sul codice degli appalti. Il governo pensa anche a "riforme settoriali specifiche come nuove regole per la produzione di rinnovabili e interventi sul contratto di programma per le Ferrovie”

Il Pnrr stanzia 6,74 miliardi per incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Nella sezione dedicata alla Transizione ecologica, il piano prevede sostegni per l'installazione di 2 gigawatt di fotovoltaico su terreni agricoli (2,11 miliardi), di altri 2 gigawatt da comunità energetiche e autoconsumatori (comunità e singole famiglie che producono e consumano la loro energia) (2,20), di 200 megawatt da impianti offshore (eolici e a moto ondoso) (0,50) e di impianti per il biometano da 2,3-2,5 miliardi di metri cubi (1,92)

A differenza della vecchia bozza vengono individuati 39 assi su cui sviluppare gli interventi (prima erano "linee" ed erano 48), che a loro volta si suddividono in 135 investimenti e 7 riforme. Tra queste 3 riguardano la pubblica amministrazione (trasformazione, accesso e competenze), poi c'è la riforma del sistema della proprietà industriale, quella della formazione obbligatoria per la scuola, le politiche attive del lavoro e la riforma della medicina territoriale

Dimezzare i tempi per il via libera ai progetti e tagliare le ore di viaggio da Nord a Sud ma anche da Est a Ovest dell'Italia, per trasferire su ferro fino al 10% dei passeggeri e il 30% delle merci: sono gli obiettivi della missione Infrastrutture del Recovery Plan per le quali, secondo quanto si legge nella bozza, vengono stanziati circa 25 miliardi. Per costruire nei prossimi 5 anni si guarda all'Alta velocità ma anche alle ferrovie regionali, all'aumento delle capacità dei principali nodi ferroviari in 12 aree metropolitane e al restyling di 48 stazioni

Un Hub del turismo digitale che consenta il collegamento dell'intero ecosistema turistico. E' una delle misure previste nel progetto Turismo 4.0 della bozza Pnrr, con risorse per 2 miliardi e 400 milioni. Previsti, inoltre, crediti d'imposta su investimenti volti migliorare le infrastrutture di ricettività, prestiti a tasso agevolato e investimenti diretti per progetti su sostenibilità climatica e digitalizzazione; risorse dedicate a sostenere operazioni di consolidamento tra le PMI e la creazione di nuove imprese da parte dei giovani under 35

Il restauro e la rifunzionalizzazione dei complessi a elevata valenza storica e architettonica; la digitalizzazione del patrimonio informativo di archivi, biblioteche, musei; l'abbattimento delle barriere architettoniche; il miglioramento dell'efficienza energetica nel cinema, nei teatri e nei musei. Sono le linee di intervento per il patrimonio culturale, previsti dal Pnrr, con uno stanziamento di 1,10 miliardi di euro. Sono invece 2,42 i miliardi destinati alla rigenerazione culturale di piccoli siti turistici e culturali, aree rurali e periferie urbane

Interventi ad hoc per la città di Roma sono previsti nella bozza del Pnrr, in vista della Ryder Cup del 2022 e del Giubileo del 2025. Sei le linee di intervento con risorse per 500 milioni di euro, volte a: restauro del patrimonio culturale e urbano e interventi di messa in sicurezza lungo i cammini giubilari; riqualificazione delle aree periferiche della città; rinnovo e restauro di parchi, giardini storici, fontane e ville; digitalizzazione dei servizi culturali; incremento dell'offerta culturale nelle periferie per promuovere l'inclusione sociale

La legge annuale sulla concorrenza introdotta nel 2009 dovrà essere effettivamente presentata ogni anno. La prima arriverà entro il 15 luglio 2021 e conterrà misure per la "realizzazione e gestione di infrastrutture strategiche, la rimozione di barriere all'entrata nei mercati, la concorrenza e i valori sociali". La legge "deve anche essere uno strumento per il potenziamento della sostenibilità ambientale e lo sviluppo di energie rinnovabili". Il governo punta in particolare ad incentivare le gare per i servizi pubblici, compreso il Tpl

Il nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza conferma 19,72 miliardi per la sanità, si apprende da fonti ministeriali. In totale sarebbero previsti 15,62 miliardi nel Pnrr, più 1,71 miliardi di React Eu, più 2,39 miliardi nel fondo complementare

Individuare un Centro di eccellenza per le epidemie. E' quanto prevede il Pnrr, nella bozza. "L'andamento delle epidemie nel XXI secolo - si legge - segnala la necessità di un'attenzione particolare alla circolazione e diffusione dei virus, in particolare dovuti a fenomeni di spillover. L'individuazione, su base nazionale competitiva, di un centro di eccellenza per le epidemie consentirà una più pronta e efficace risposta della comunità scientifica nazionale rispetto al sequenziamento dei virus e alle correlate esigenze di ricerca e sviluppo"

Crescono le risorse per l'istruzione e la ricerca, nella nuova bozza del Piano nazionale di rilancio e resilienza. È quanto emerge da un confronto tra le cifre della precedente bozza del Pnrr e la nuova tabella, distribuita ai ministri. Nel precedente Pnrr, del valore complessivo di 210,9 mld, le risorse per l'istruzione ammontavano a 26,66 miliardi. Nella nuova bozza, del valore di 191,5 mld, all'istruzione vanno invece 31,9 miliardi, di cui 24,1 miliardi per nuovi progetti e 7,7 miliardi per progetti in essere

Aumentare di 228mila posti l'offerta per la prima infanzia, di cui "152.000 per i bambini 0-3 anni e circa 76.000 per la fascia 3-6 anni". E poi la "costruzione o la ristrutturazione degli spazi delle mense per un totale di circa 1.000" scuole per spingere il tempo pieno. Sono alcuni degli investimenti contenuti nella missione istruzione alla componente "aumento dell'offerta di servizi", che ha a disposizione complessivamente 19,88 mld.Tra le voci anche la costruzione o l'adeguamento strutturale di "circa 900 edifici da destinare a palestre o strutture sportive"

Un investimento di 1,25 milioni per cinque anni per ciascuno dei progetti, al massimo 480, presentati da giovani ricercatori. E' l'investimento previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per "opportunità dedicate ai giovani ricercatori, al fine di trattenerli all'interno del sistema economico italiano". Il modello è quello dei bandi del Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) e delle borse di studio europee 'Marie Skłodowska-Curie'

Per quel che riguarda la governance del Pnrr, c'è la "responsabilità diretta delle strutture operative coinvolte: ministeri ed enti locali e territoriali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati e la gestione regolare corretta ed efficace delle risorse", si legge nella bozza

"Monitoraggio, rendicontazione e trasparenza", si legge, saranno "incentrate al Ministero dell'economia guidato da Daniele Franco che monitora e controlla il progresso dell'attuazione di riforme e investimenti e funge da punto di contatto unico per le comunicazioni con la Commissione Ue”
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La quota più alta dei 30 miliardi del fondo 'extra' Recovery andrebbe a rimpinguare la missione "Rivoluzione green e transizione ecologica": al green, secondo quanto si legge nella bozza, andrebbero quasi 12 miliardi, (11,65) di cui una parte per il Superbonus. Le cifre sono ancora oggetto di limature

Al momento non è prevista nella bozza la proroga del Superbonus fino al 2023 chiesta dai partiti. Lo spiegano diverse fonti di governo. Nel testo si legge: "Si intende estendere la misura del Superbonus 110%" dal 2021 al 2023. Ma le risorse, così come riportato dalle tabelle del documento, sono ferme a 10,26 miliardi, che coprono la misura come oggi prevista ma non coprono la proroga invocata dal M5s. Nel Recovery, spiegano fonti, vengono però indicate semplificazioni burocratiche che renderanno più veloci le modalità per richiedere ed erogare il Superbonus

Sempre per quanto riguarda il fondo 'extra' Recovery, altri 6,13 miliardi spetterebbero rispettivamente a digitale e mobilità (dalla banda larga e il 5G che prendono 1,4 miliardi a un sistema di monitoraggio da remoto di ponti, tunnel e viadotti che guadagna 1,15 miliardi), 3,25 miliardi andrebbero a progetti legati alla missione "Inclusione e Coesione" e 2,89 alla sanità
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"In tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti", si legge nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Internet veloce su tutto il territorio nazionale entro il 2026. L'obiettivo del Pnrr in materia di digitalizzazione è di portare connessioni a 1 Gbps a oltre 8 milioni di famiglie, 9 mila scuole, 12 mila ospedali e nelle 18 isole minori

Triplicare i posti per gli studenti fuorisede, portandoli da 40 mila a 120 mila entro il 2026: è uno degli obiettivi del capitolo istruzione della bozza del Recovery Plan italiano, che prevede anche "l'erogazione di 400.000 borse di studio (rispetto alle attuali 220.000), con importo maggiorato, in media, di 700 euro così da arrivare ad un valore medio di 4.000 euro medi per studente", si legge nella bozza del Pnrr

Anche la "riforma delle lauree abilitanti" trova spazio. "La riforma prevede la semplificazione delle procedure per l'abilitazione all'esercizio delle professioni - si legge nel testo -, rendendo l'esame di laurea coincidente con l'esame di stato, con ciò rendendo semplificando e velocizzando l'accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati"

Finanziare fino a 2000 progetti contro la povertà educativa per "50.000 minori" del Sud "in situazione di disagio o a rischio devianza". È uno degli investimenti previsti dalla missione 'Inclusione e coesione' del Recovery Plan. Come si legge nella bozza, tra gli "interventi speciali per la coesione" si punta anche a riqualificare "300 beni confiscati" alle mafie. Previsti anche interventi per le Zes. Tra gli altri progetti 8 nuovi padiglioni "modello" per i detenuti e la ristrutturazione di 4 carceri minorili