
Bonus 2021, tutti gli errori da evitare in fattura per non perdere le agevolazioni
Un documento contabile non compilato a dovere, specie se relativo a un credito d’imposta, può portare alla revoca dei bonus. L’Agenzia delle Entrate spiega come effettuare le correzioni necessarie in caso di fattura elettronica o cartacea, modifiche che in ogni caso devono essere effettuate prima di un eventuale controllo fiscale

Bonus a rischio con le fatture sbagliate. Chi richiede una o più fra le numerose agevolazioni previste dal Governo per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia di Covid-19 deve prestare particolare attenzione ai documenti contabili, o il pericolo è quello di perdere l’erogazione
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Per questo motivo l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato alcuni chiarimenti in merito alle fatture che servono per i benefici fiscali, specialmente se questi arrivano tramite credito d’imposta
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L’Agenzia delle Entrate spiega come gestire i crediti di imposta nella fase definita Transizione 4.0, che contiene tutte le indicazioni per gestire gli investimenti in beni strumentali, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2020 e 2021
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Se la fattura emessa dalla società che ha fornito il servizio contiene degli errori, ad esempio non contiene le indicazioni corrette e specifiche delle norme che danno diritto ad ottenere il bonus, c'è il rischio che questo sia revocato
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Nel caso in cui la fattura sbagliata sia stata ricevuta in formato cartaceo, bisogna inserire - con scritta indelebile - il riferimento alla norma, riportando la dicitura su ogni singolo documento. (Foto: Ipa)
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Se invece la fattura è elettronica è possibile stampare il documento e riportare stampata la stessa scritta indelebile con il riferimento normativo. (Foto: Ipa)

Una terza via è quella di realizzare un’integrazione elettronica da unire all’originale e conservare insieme al documento. (Foto: Ipa)

Se si opta per l’integrazione elettronica non serve stampare la fattura, basta compilare un documento elettronico da allegare al file del documento contabile. (Foto: Ipa)

Il documento elettronico dovrà contenere sia i dati necessari per l’integrazione sia gli estremi della fattura stessa

Il file va poi trasmesso al Sdi (sistema di interscambio) con le stesse modalità di integrazione previste per le fatture emesse in regime di reverse charge (inversione contabile)

Nel caso in cui la correzione sia stata fatta su una fattura cartacea, il documento dovrà essere conservato e tenuto a disposizione per un qualsiasi controllo fiscale dell'Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza

Per essere valide, tutte le regolarizzazioni devono essere concluse prima di qualsiasi controllo, altrimenti non saranno ritenute valide