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Meeting di Rimini, Mario Draghi: pandemia minaccia futuro dei giovani, a loro dare di più

Economia
©Ansa

Il tema dell'iniziativa, organizzata da 40 anni da Comunione e Liberazione, è quello della ripartenza del mondo in epoca post-Covid. Per l'inaugurazione di questa edizione speciale è stato chiamato l'ex presidente della Bce 

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Mario Draghi ha aperto il Meeting di Rimini 2020 che quest'anno, a causa dell'emergenza Coronavirus (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE), è stato organizzato in un'edizione speciale senza il mega-incontro nei padiglioni della fiera riminese. Il tema dominante dell'iniziativa dal titolo "Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime" è quello della ripartenza del mondo in epoca post-Covid. "La pandemia ha generato incertezza", ha detto l'ex presidente della Bce ringraziando per l'invito il presidente della Fondazione Meeting per l'Amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz.

"La pandemia minaccia l'economia"

Mario Draghi, in apertura del Meeting, ha parlato della recessione in Europa negli anni della sua presidenza alla Bce sottolineando che "quando la fiducia tornava a consolidarsi e con essa la ripresa economica, siamo stati colpiti ancor più duramente dall'esplosione della pandemia". L'emergenza Coronavirus è una minaccia non solo per l'economia ma anche per "il tessuto della nostra società, così come l'abbiamo finora conosciuta; diffonde incertezza, penalizza l'occupazione, paralizza i consumi e gli investimenti". 

"Privare giovani del futuro è una grave forma di diseguaglianza"

Secondo l'ex presidente della Bce, "in questo susseguirsi di crisi i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire". Ma per Draghi è importante pensare soprattutto ai giovani a cui "bisogna dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri". In questo contesto è necessario "accettare l'inevitabilità del cambiamento con realismo e, almeno finché non sarà trovato un rimedio, dobbiamo adattare i nostri comportamenti e le nostre politiche", è l'invito dell'economista che sottolinea come il debito creato con la pandemia "dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani". Per questo motivo bisogna "far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo pur vivendo in società migliori delle nostre. Per anni una forma di egoismo collettivo ha indotto i governi a distrarre capacità umane e altre risorse in favore di obiettivi con più certo e immediato ritorno politico: ciò non è più accettabile oggi. Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza". Urgente è quindi investire nell'istruzione e sui giovani perché la società del futuro richiederà a loro "ancor più grandi capacità di discernimento e di adattamento".

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“Non possiamo accettare un mondo senza speranza”

Nel discorso al Meeting di Rimini, Draghi ha anche parlato della società che “nel suo complesso non può accettare un mondo senza speranza” e deve “cercare la strada della ricostruzione”. In queste circostanze è necessario il pragmatismo senza rinunciare “ai nostri principi”. “Proprio perché oggi la politica economica è più pragmatica - sostiene l’ex presidente della Bce - e i leader che la dirigono possono usare maggiore discrezionalità, occorre essere molto chiari sugli obiettivi che ci poniamo”.

"È il momento della saggezza per il futuro”

Se le risorse disponibili sono state mobilizzate per proteggere i lavoratori e le imprese che costituiscono il tessuto delle nostre economie e per evitare che la recessione si trasformasse in una prolungata depressione, Draghi evidenzia che “l'emergenza e i provvedimenti da essa giustificati non dureranno per sempre. Ora è il momento della saggezza nella scelta del futuro che vogliamo costruire”. Nel secondo trimestre del 2020 l'economia si è contratta a un tasso paragonabile a quello registrato dai maggiori Paesi durante la seconda guerra mondiale, ricorda l’economista e l’aumento delle persone senza lavoro “la chiusura delle scuole e di altri luoghi di apprendimento hanno interrotto percorsi professionali ed educativi” che secondo Draghi “hanno approfondito le diseguaglianze”. Per questo la ricostruzione non sarà facile, ma possibile con l’impegno della società intera.

“Il ritorno alla crescita è imperativo assoluto”

“La ricostruzione sarà inevitabilmente accompagnata da stock di debito destinati a rimanere elevati a lungo”, sono le parole di Mario Draghi che rileva come "questo debito, sottoscritto da Paesi, istituzioni, mercati e risparmiatori, sarà sostenibile, continuerà cioè a essere sottoscritto in futuro, se utilizzato a fini produttivi - per esempio investimenti nel capitale umano, nelle infrastrutture cruciali per la produzione, nella ricerca - se è cioè debito buono. La sua sostenibilità verrà meno se invece verrà utilizzato per fini improduttivi, se sarà considerato debito cattivo”. L'imperativo assoluto per uscire da questa situazione di crisi è quindi il ritorno alla crescita, "una crescita che rispetti l'ambiente e che non umili la persona".  L'obiettivo è impegnativo ma non irraggiungibile - avverte Draghi - se riusciremo a disperdere l'incertezza che oggi aleggia sui nostri Paesi".

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"Da crisi Europa può uscire rafforzata"

In conclusione del suo discorso, Mario Draghi guarda all'Europa con positività dicendo che dalla crisi provocata dalla pandemia, il Vecchio Continente "può uscire rafforzato" perché l'azione dei governi poggia su un terreno reso solido dalla politica monetaria. "Nell'Europa forte e stabile che tutti vogliamo, la responsabilità - afferma - si accompagna e dà legittimità alla solidarietà. Perciò questo passo avanti dovrà essere cementato dalla credibilità delle politiche economiche a livello europeo e nazionale". In questo contesto il fondo per la generazione futura (Next Generation EU) può arricchire gli strumenti della politica europea. "Il riconoscimento del ruolo che un bilancio europeo può avere nello stabilizzare le nostre economie - spiega Draghi - l'inizio di emissioni di debito comune, sono importanti e possono diventare il principio di un disegno che porterà a un Ministero del Tesoro comunitario la cui funzione nel conferire stabilità all'area dell'euro è stata affermata da tempo".

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Il Meeting di Rimini

L'evento, da 40 anni, è organizzato da Comunione e Liberazione. Per l'edizione 2020 sono previste ogni giorno due iniziative al vicino Palacongressi, con al massimo 400 persone, mentre tutto il resto si potrà seguire online. All'interno dei vari appuntamenti si ragiona sulle questioni della vita, della politica, dell'economia e della religione mettendo a confronto opinioni diverse. Il Meeting prosegue fino a domenica con, in presenza o in collegamento, dirigenti d'azienda, esperti di sanità, ministri e presidenti di Regione fra cui Roberto Speranza, Paolo Gentiloni, Roberto Gualtieri, Paola De Micheli, Luigi Di Maio.

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Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Alla vigilia del Meeting, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto un messaggio in cui sottolinea la necessità di ripartire per il Paese "con maggiore qualità, con più forte coscienza di comunità, con un nuovo sviluppo che rispetti la natura e superi le discriminazioni sociali". "Gli organizzatori ne hanno manifestato consapevolezza nel confermare il programma di iniziative - ha aggiunto - Queste, ancora una volta, accresceranno il patrimonio culturale e le occasioni di confronto nel Paese, e rappresenteranno per le tante comunità di riferimento un momento importante di fraternità e di crescita".

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