Il traguardo è stato raggiunto brevemente alle 17.48 italiane, per poi ripiegare. A spingere la corsa in Borsa, la trimestrale sopra le attese. Il tutto nel giorno in cui arrivano indiscrezioni sul lancio di un modello di iPhone dotato di tecnologia dual SIM
Apple è la prima società al mondo a valere 1.000 miliardi di dollari. Il traguardo è stato toccato brevemente alle 11.48 ora locale, le 17.48 italiane, per poi ripiegare. A spingere la corsa in Borsa delle ultime sedute per l’azienda di Cupertino è stata la trimestrale sopra le attese, con l'iPhone che continua a macinare ricavi. Apple valeva 350 miliardi di dollari nel 2011, quando il suo fondatore Steve Jobs è morto.
Il record e il possibile lancio dell’iPhone dual SIM
Apple ha toccato lo storico traguardo nonostante il mercato degli smartphone sia in rallentamento e nonostante il recente sorpasso di Huawei nelle vendite di telefonini: Apple è relegata, per la prima volta dal 2010, in terza posizione (dopo la società cinese e, al primo posto, Samsung). La notizia del record nel valore dell’azienda arriva nel giorno in cui Cupertino sembra esser pronto a lanciare un nuovo modello di iPhone dotato di tecnologia dual SIM. Rumors ed indiscrezioni in merito circolano già da diverso tempo. Ora, stando a quel che sostiene un sito specializzato, 9to5Mac, Apple avrebbe finalmente deciso di allinearsi alla concorrenza e dovrebbe lanciare tre modelli con questa tecnologia. Le parole 'dual SIM', infatti, sono comparse per la prima volta nel codice di una nuova versione beta del sistema operativo iOS 12.
Dalla class action alla questione fiscale con Dublino
Nei mesi scorsi l’azienda di Cupertino aveva avuto non pochi problemi. A marzo il Wall Street Journal aveva diffuso la notizia di una class action contro Apple per il rallentamento imposto ai vecchi dispositivi. Fatto ammesso dai vertici aziendali pochi mesi prima, specificando che era accaduto per gli iPhone nei casi in cui la batteria fosse vecchia o deteriorata. E poi c'è stata la questione fiscale. Con Apple che, a dicembre del 2017, ha trovato un accordo con l’Irlanda dopo l’accusa da parte dell’Ue di non avere versato tasse per 13 miliardi di euro.