Circa 40 persone hanno manifestato per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo al processo in corso nei confronti di 5 attivisti sottoposti a giudizio per un'azione compiuta nel dipartimento di Farmacologia dell'Università Statale meneghina nel 2013. LA FOTOGALLERY
Protesta degli animalisti davanti al tribunale di Milano. La manifestazione punta ad attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sui fatti in discussione nel palazzo di giustizia, dove si sta valutando un blitz compiuto nel 2013 presso l'Università Statale meneghina da 5 attivisti che liberarono 400 cavie e un coniglio -
"Scegli la moda vegana": la protesta delle attiviste Peta a Milano
I manifestanti appartengono, come gli attivisti sotto processo, all'associazione animalista "Coordinamento fermare Green Hill" -
Milano Fashion week, la protesta degli animalisti
Le accuse rivolte ai cinque attivisti sotto processo sono di violenza privata, occupazione di edificio e terreno pubblico e danneggiamento aggravato -
Zero Calcare in campo per i cani "sfascioni"
Giuliano Floris, uno degli imputati, ha spiegato: "Dicono che vogliono bene agli animali e che non li torturano, ma noi siamo entrati con le telecamere e abbiamo mostrato che questo non è vero" -
Vegan Day, a Londra gli animalisti si spogliano in piazza
Lo stesso Giuliano Floris ha commentato anche sottolineando che si è trattato di un'azione che verrà replicata sicuramente -
Iniziativa della Peta per San Valentino
L'attivista, davanti alla prospettiva di una condanna, ha dichiarato: "Affronteremo questo processo e continueremo a parlare delle nostre idee. Noi siamo per la non violenza, per la libertà di tutti" -
Le attiviste Peta contro lo sfruttamento dei coccodrilli
Altre due persone che parteciparono all'azione hanno invece già patteggiato le pene di un anno e di otto mesi di reclusione -
Cuccioli di tigre salvati dagli animalisti
Tra gli obiettivi del "Coordinamento Fermare Green Hill" c'è quello di sostenere la lotta contro la sperimentazione sugli animali -
La consulta spagnola sblocca la corrida in Catalogna
Anche la Leal, la Lega Antivivisezionista, era presente al presidio per sostenere gli attivisti. L'udienza è stata rinviata al 30 ottobre -
La presa di posizione della Leal