Dieci anni di "Scuole Aperte". MoVi: "La scuola è un bene comune"

Cronaca
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Nato dalla collaborazione con l’esperienza dell’Associazione Genitori Scuola di Donato di Roma, l’obiettivo di Scuole Aperte è semplice: aprire tutti gli istituti scolastici oltre l’orario scolastico. Il progetto di MoVi, Movimento di Volontariato Italiano, dal 2015 ha trasformato le scuole in spazi di comunità, vivi e accoglienti

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“Scuole Aperte” è un progetto promosso dal Movimento di Volontariato Italiano (MoVi) con un obiettivo semplice ma ambizioso: aprire le scuole d’Italia oltre l’orario scolastico. In dieci anni, il progetto ha trasformato gli istituti scolastici in spazi di comunità, vivi e accoglienti, aperti grazie all’impegno di volontarie e volontari. Non solo luoghi di apprendimento dunque, ma veri e propri presìdi sociali e culturali capaci di generare legami, ridurre la dispersione scolastica e riportare al centro della vita collettiva un luogo troppo spesso confinato all’attività didattica. 

10 anni di “Scuole Aperte”

Dal 2015 ad oggi, Scuole Aperte ha raccolto un centinaio di esperienze e ha dal 2020 al 2025 sperimentato in  15 città italiane una comunità di pratiche sull’apertura delle scuole e la collaborazione  con il territorio. Da Palermo a Brindisi, passando per Catania, Cosenza, Roma, Milano e Livorno, il progetto promosso dal MoVI ha dato vita a esperienze concrete di partecipazione e coesione. In dieci anni sono stati costruiti rapporti duraturi tra scuole, enti locali e associazioni: oggi la rete conta 40 partner attivi, che hanno contribuito a creare una comunità nazionale capace di scambiarsi pratiche, risorse ed energie. Sul proprio sito informativo, territorieducativi.it, il MoVI ha  ha raccolto storie e protagonisti con oltre 1.500 articoli pubblicati, diventando un vero archivio di memoria e futuro. "L’esperimento è nato per costruire una comunità nuova dentro un contesto interetnico e interculturale nella città di Roma, e il successo riscosso dall’Associazione Genitori Scuola Di Donato dimostra come ci sia voglia da parte delle persone di ritrovarsi in contenitori nuovi per fare comunità e necessità da parte delle istituzioni di pensare strumenti aggregativi nuovi per l’Italia di oggi e di domani” – ha commentato Giorgio Volpe referente della cabina di regia del progetto Scuole Aperte. Per celebrare i dieci anni di Scuole Aperte, il MoVI ha organizzato un calendario di incontri pubblici e momenti di confronto nelle città che hanno reso possibile questa esperienza. Occasioni per raccontare le storie nate dentro le scuole, condividere buone pratiche e rilanciare l’impegno verso il futuro. Gli appuntamenti saranno: Benevento (22 settembre), Gioiosa Jonica (27 settembre), Bergamo (7 ottobre), Livorno (17 ottobre), Cosenza (18 ottobre), Brindisi (22 ottobre), Milano (25 ottobre), Rossano (28 o 29 ottobre), Catania (30 ottobre), Andria (6 novembre), Roma (14 novembre), Palermo e Collegno (data da confermare).

 

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Il futuro del progetto

Il futuro di Scuole Aperte parte da un dato: secondo il report del Ministero dell’Istruzione e del Merito (“Principali dati della scuola – Avvio anno scolastico 2023/2024”), in Italia ci sono 2.661 istituzioni scolastiche del II ciclo – licei, istituti tecnici e professionali – che rappresentano i contesti ideali per ospitare e sviluppare il progetto. Questi spazi, già radicati nella vita dei territori, possono diventare il cuore pulsante di una nuova visione educativa e sociale, capace di unire formazione, inclusione e comunità. “Dopo dieci anni di sperimentazione, siamo pronti a una sfida con un coinvolgimento più capillare: trasformare almeno 1.000 scuole italiane in veri e propri presìdi di comunità generativa. Chiediamo a Regioni, Provveditorati e dirigenti scolastici che raccolgano questa sfida. Chiediamo infine un incontro con il Ministero per condividere con le istituzioni questa storia positiva nata intorno alle scuole". ha dichiarato Gianluca Cantisani, Presidente del MoVI Nazionale. Per consolidare e diffondere l’esperienza, il MoVI ha elaborato un vademecum di buone pratiche, pensato come strumento replicabile in altri territori. Al centro c’è la consapevolezza che la scuola non è soltanto un edificio, ma uno spazio sociale e culturale. La cura condivisa degli ambienti, le riqualificazioni collettive e l’uso creativo degli spazi esterni hanno reso le scuole punti di riferimento per interi quartieri. In questo senso, fondamentale è la costruzione di una rete, intesa come trama di relazioni fondate sulla fiducia e sulla condivisione di tempo, competenze e risorse, così come anche il dialogo con le istituzioni. L’inserimento delle attività nei PTOF (Piano Triennale dell'Offerta Formativa), il coinvolgimento stabile di docenti e dirigenti e le coperture assicurative hanno reso il modello sostenibile.

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Selezionato dall'impresa sociale “Con i Bambini” che si batte per il contrasto alla povertà educativa minorile, il progetto Scuole Aperte è oggi un modello riconosciuto. Promosso dal MoVI, insieme a partner nazionali come Università Cattolica, Tamerici, Labsus e ComuneInfo, il progetto ha dimostrato che la collaborazione tra istituzioni e società civile è possibile e genera cambiamenti concreti e duraturi. “Inizialmente pensavamo fosse soltanto stare più tempo a scuola, ma presto abbiamo capito che in verità è uno spazio per noi. In una città come la mia, avere spazi di incontri e socialità che guardano al positivo è una sfida essenziale che vogliamo portare avanti” ha raccontato uno degli studenti che ha partecipato al progetto del Liceo regina Margherita di Palermo.

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