Omicidi Villa Pamphilj, Kaufmann estradato dà in escandescenze a Roma: "Denuncio tutti"

Cronaca
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Il 46enne californiano, accusato di aver ucciso la compagna Anastasia Trofimova e la figlia di 11 mesi, Andromeda, dalla Grecia è atterrato a Ciampino. Al rientro si è mostrato agitato, poi si è sentito male ed è stato portato in ospedale, anziché nel reparto protetto del carcere di Rebibbia. L'interrogatorio di garanzia con il gip il 15 luglio: rischia nuovi reati. Intanto è emerso che alcuni mesi fa l’uomo tentò anche di spacciarsi per un tenore all’Opera

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A un mese esatto dalla sua fuga in Grecia, Francis Kaufmann è stato estradato e oggi, 11 luglio, è stato riportato a Roma, la città in cui, secondo il lavoro della Procura, ha ucciso la compagna Anastasia Trofimova e la figlia di 11 mesi, Andromeda. Delitti avvenuti nei primi giorni di giugno, nel parco di Villa Pamphilj, dove i tre vivevano utilizzando giacigli di fortuna per trascorrere la notte e lavandosi nelle fontane nella zona di via Gregorio VII. L'indagato a bordo di un velivolo dell’Aeronautica è partito in mattinata dalla Grecia: è atterrato intorno alle 12 all'aeroporto di Ciampino. L'uomo avrebbe dato in escandescenza prendendo di mira gli agenti e lamentando di essere stato picchiato e di essere pronto "a denunciare tutti". Poi ha detto di sentirsi male ed è quindi stato trasferito in ospedale scortato dalla polizia. Infine è stato portato nel carcere di Rebibbia. L'interrogatorio davanti al gip di Roma è fissato per il 15 luglio.

Attesa per l’interrogatorio

Rientrato sul territorio italiano, al 46enne californiano è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare emessa per il duplice omicidio e l'occultamento di cadavere. Per l'interrogatorio di garanzia, l'indagato dovrà scegliersi un avvocato per l'atto istruttorio, che rappresenta il primo confronto diretto tra lui e gli inquirenti. In quello andato in scena alcuni giorni fa, in videoconferenza dalla Grecia, Kaufmann si è avvalso della facoltà di non rispondere, limitandosi a dichiarare la sua innocenza ma senza perdere quella sua aria di sfida già emersa da alcune testimonianze di persone che lo hanno incrociato a Roma dopo il suo arrivo alla fine del mese di marzo.

Dna Kaufmann sul sacco che copriva Anastasia

Intanto Il Messaggero rivela che sui reperti trovati ed esaminati dalla Polizia Scientifica è stato isolato un profilo genetico maschile che per metà è riconducibile a quello di Kaufmann. L'analisi ha riguardato alcuni oggetti, a cominciare dal telo nero sotto il quale è stato trovato il cadavere di Anastasia Trofimova. "Si tratta di tracce biologiche miste - si legge sul quotidiano romano - saliva e sangue". Tramite un percorso deduttivo gli inquirenti hanno, quindi, un elemento probatorio che avvalora la tesi del duplice omicidio.

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Tentò di spacciarsi per tenore all’Opera

All'indagato verrà inoltre prelevato un campione di Dna che sarà comparato con quello della piccola vittima con l'obiettivo di eliminare qualsiasi dubbio sul rapporto di parentela. Kaufmann si è dimostrato un personaggio dai mille volti e dai mille nomi. Alias, come Rexal Ford, con cui si accreditava come regista, sceneggiatore, ma anche come cantante lirico. Agli atti delle indagini compare anche una mail che l'uomo ha inviato al Teatro dell'Opera della Capitale per ottenere un provino, un'audizione per un eventuale contratto. Un'iniziativa in cui Kaufmann credeva concretamente, tanto da recarsi personalmente, alcune settimane prima dei delitti, in piazza Beniamino Gigli, sede del teatro, per chiedere di essere "ascoltato", senza ottenere però risposta.

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Il finanziamento per il film

Nel fascicolo anche i documenti acquisiti presso il Ministero della Cultura e relativi al finanziamento da oltre 800 mila euro che Kaufmann/Ford, tramite una società di produzione romana con sede nel quartiere Parioli, ha ottenuto per il film Stelle della notte, poi mai distribuito. In base a quanto filtra da fonti inquirenti, al momento questo segmento dell'indagine non è stato stralciato in un nuovo fascicolo. Gli inquirenti potrebbero far scattare per il 46enne anche l'accusa di tentata truffa, anche se, dallo stile di vita che conduceva, l'uomo potrebbe risultare egli stesso vittima di un raggiro ai suoi danni.

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