Delitto Garlasco, giovedì i periti ritirano i reperti. Da tappetino a impronte: quali sono
CronacaIl 12 giugno i periti nominati dalla gip di Pavia ritireranno i reperti da analizzare nell'ambito dell'incidente probatorio disposto nella nuova indagine sull'omicidio di Chiara Poggi. Si va dal frammento insanguinato del tappetino del bagno della villetta di via Pascoli, ai resti mai analizzati ritrovati nella spazzatura di casa Poggi, fino a 35 impronte. I due scatoloni sono nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri di via Moscova a Milano e all'Istituto di medicina legale di Pavia
La nuova inchiesta sul delitto di Garlasco entra in una fase importante. Domani, giovedì 12 giugno, i periti nominati dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli ritireranno i reperti da analizzare nell'ambito dell'incidente probatorio disposto nella nuova indagine sull'omicidio di Chiara Poggi. Si va dal frammento insanguinato del tappetino del bagno della villetta di via Pascoli, ai resti mai analizzati ritrovati nella spazzatura di casa Poggi. La nuova indagine sta esplorando una pista alternativa a quella per cui Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima, ha quasi finito di espiare una pena a 16 anni di carcere. Il nuovo indagato - per omicidio in concorso - è Andrea Sempio, amico del fratello minore della ragazza uccisa il 13 agosto 2007.
I periti
I periti della Scientifica nominati dalla gip di Pavia sono Denise Albani, genetista borsista presso il laboratorio di Genetica forense dell'Università Tor Vergata di Roma, e Domenico Marchigiani, perito dattiloscopico: giovedì mattina si recheranno nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri di via Moscova a Milano e nel pomeriggio all'Istituto di medicina legale di Pavia per ritirare i due scatoloni sigillati, con i relativi verbali, che contengono i reperti da analizzare. Gli esami biologici saranno svolti nei laboratori della Polizia scientifica dell'ospedale Fatebenefratelli. L’incidente probatorio inizierà il 17 giugno e agli accertamenti irripetibili parteciperanno anche i consulenti delle parti interessate al procedimento.
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I reperti
Dalla caserma di Milano dovrebbero essere consegnate una sessantina di pare-adesive. Più variegata, invece, la situazione a Pavia: qui sono conservate diverse altre evidenze tra cui tappetini, oggetti della casa, tamponi e barattoli di yogurt. All'Istituto di Medicina Legale pavese, infatti, da quasi 18 anni sono conservati i tamponi prelevati a Chiara Poggi e diversi oggetti raccolti nella villetta di via Pascoli. C’è, ad esempio, il frammento del tappetino del bagno con l'impronta insanguinata, probabilmente lasciata dall'assassino. Poi ci sono resti mai analizzati, ritrovati nel sacchetto della spazzatura: una confezione di Estathé, un Frùttolo, i cereali, i biscotti, un piatto di plastica, i cucchiaini. Forse la colazione che la mattina del 13 agosto Chiara Poggi consumò prima di essere uccisa.
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Le impronte
Lo scatolone che i periti ritireranno a Milano, come detto, conterrà invece circa sessanta fascette para-adesive, utilizzate subito dopo il delitto dal Ris di Parma per repertare le impronte nella villetta. Le tracce sotto osservazione dovrebbero essere circa 35. Tra queste c’è la traccia 10, trovata sulla porta interna dell'ingresso dell'abitazione e che non appartiene né ad Alberto Stasi né ad Andrea Sempio né ad altre persone che frequentavano la villetta. La speranza di chi indaga è che dalla para-adesiva della traccia 10 e dalle altre fascette si possa estrarre del materiale biologico, per una possibile comparazione con il Dna. Nessuna certezza, invece, sulla sorte della parte rimossa dal muro dell'impronta 33: repertata sulla parete vicino al corpo della vittima, è stata attribuita a Sempio ma servirebbero nuove analisi per verificare l’eventuale presenza di sangue. I protocolli del Ris prevedono la restituzione prima possibile dei corpi di reato ricevuti e, a ogni modo, la loro conservazione. Non esiste, allo stato, un verbale di distruzione e nemmeno, che si sappia, un verbale di consunzione del materiale (nell'eventualità che si fosse consumato durante le analisi).
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La consegna dei reperti
La consegna dei reperti di domani normalmente prevede prima di tutto un verbale di presa in carico rilasciato da chi li va a ritirare. E l'utilizzo di buste/pacchi/colli numerati e segnati. Sia i reperti provenienti da Milano sia quelli di Pavia finiranno in Questura, a Milano, dove verrà fatta una presa in carico ufficiale per mantenere chiara la “catena di custodia” che di solito si fa in un “Ufficio accettazione reperti”, ma potrebbe passare anche per vie brevi. Il contenuto degli scatoloni verrà poi aperto davanti alle parti. Questo avverrà in una stanza asettica della Scientifica, in Questura, tramite personale con tute, guanti e mascherine. In questa stanza probabilmente verranno anche effettuate le prime campionature, a partire dal 17 giugno, sempre in ambiente asettico e con le parti ammesse ma dietro un vetro, in modo da non interagire e non inquinare il procedimento. Le provette i vetrini e i frammenti saranno poi portati, sempre in modo controllato, all'ospedale Fatebenefratelli di Milano dove si trova il laboratorio della Polizia scientifica che gestisce gli esami direttamente con i suoi tecnici, biologi e genetisti.