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Delitto Garlasco, Alberto Stasi: "Emerga la verità ancora nascosta"

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I titoli di Sky TG24 del 29 marzo 2025 - edizione h13
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I titoli di Sky TG24 del 29 marzo 2025 - edizione h13
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Il fidanzato di Chiara Poggi spera "che si possa arrivare alla verità, alla giustizia". In un'intervista in onda domani a Le Iene, l'uomo ha parlato anche del nuovo indagato, Andrea Sempio: "Io sono sempre assolutamente garantista. Sono anche comunque convinto che non si debba mai avere paura della verità e che quindi non ci sia motivo di sottrarsi a nessun tipo di accertamento"

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"Mi auguro che si possa arrivare alla verità, alla giustizia, per Chiara soprattutto”. A dirlo è Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l'assassinio della ragazza, Chiara Poggi, il 13 agosto 2007 a Garlasco, nel Pavese. Le parole di Stasi sono un’anticipazione di un'intervista che l’uomo ha rilasciato al programma tv Le Iene che andrà in onda domani. L’allora fidanzato della vittima si è detto travolto da "uno tsunami di emozioni" ora che il caso è stato riaperto e che c’è un nuovo indagato per l’omicidio. È infatti dello scorso 11 marzo la notizia che Andrea Sempio, migliore amico del fratello di Chiara, è nuovamente indagato. Nuovamente perché già nel 2016 il suo nome era finito nel registro degli indagati a causa del DNA trovato sotto le unghie della ragazza. L’anno seguente, però le accuse erano state archiviate.

Stasi: “Importante trovare la verità”

“Vivo con fiduciosa attesa, con speranza”, ha detto Stasi. “Quello che ho in cuore è che salti fuori la verità, che venga alla luce tutto quello che deve emergere, che non è ancora emerso. Nient'altro". La condanna definitiva a 16 anni per Alberto Stasi è arrivata nel 2015, dopo una vicenda giudiziaria lunga e complessa. Ora è detenuto nel carcere di Bollate ma dal 2023 ha ottenuto il lavoro esterno per mansioni contabili e amministrative. Esce ogni giorno dal carcere, per poi farvi ritorno la sera. Tra buona condotta e scomputo di pena, la sua detenzione dovrebbe finire nel 2028 ma quest’anno può chiedere l'affidamento in prova e finire i restanti anni a casa. "Io, comunque - ha infatti spiegato Stasi nell’intervista - tra pochi mesi potrei anche essere definitivamente a casa; quindi, non sono questi pochi mesi che per me fanno la differenza, ho motivazioni più profonde, insomma, sarebbe molto più importante per me, per la mia famiglia e per Chiara, trovare la verità".

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Stasi: “Io innocente, mai pensato di scappare”

Il carcere, ha raccontato ancora Stasi, gli ha tolto "molti anni di vita, sicuramente anni di vita che tu hai diritto di vivere in modo tranquillo come meglio credi, che invece non torneranno mai più". La condanna definitiva è stata come "quando ti diagnosticano un male incurabile, arriva la notizia, la devi prendere e la devi affrontare per quella che è, non hai alternative, non ci sono piani B, quindi fai quello che devi fare, semplicemente questo". Alla domanda se ha mai pensato di scappare la risposta è netta: "Assolutamente no. Gli innocenti non scappano".

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Stasi su Sempio: “Non ci si deve sottrarre a accertamenti”

Alcuni commenti anche su Sempio, l’ultimo indagato con l’accusa di omicidio in concorso. "Non ci conosciamo, non l'ho mai visto se non adesso, ovviamente, e nel 2017", ha risposto Stasi. Sempio "era un amico del fratello e quindi, anche da un punto di vista di età, insomma, totalmente estraneo alla mia cerchia di amicizie e di conoscenze, quindi mai visto, mai sentito". "Io sono sempre assolutamente garantista. Sono anche comunque convinto che non si debba mai avere paura della verità e che quindi non ci sia motivo di sottrarsi a nessun tipo di accertamento della verità" ha osservato facendo riferimento al fatto che Sempio non aveva dato il consenso al prelievo del proprio dna, cosa per cui è stato disposto il prelievo coatto.

raffaele sollecito intervistato a sky tg24

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Genitori Chiara Poggi: "Stasi dà interviste ma verità è già scritta"

"La verità sull'omicidio è già scritta. Se vogliono fare accertamenti li facciano ma la verità resta quella della sentenza definitiva contro Alberto Stasi". I genitori di Chiara Poggi commentano così, in un'intervista al Corriere della Sera, le interviste rilasciate dall'allora fidanzato della figlia. Giuseppe e Rita Poggi dicono di non trovare "né giusto né opportuno" che "se ne esca con le dichiarazioni che abbiamo sentito in questi giorni, che rilasci interviste per dirsi innocente o che parli facendo insinuazioni sul dna di Sempio. Vorremmo ricordare al mondo che lui è un detenuto condannato in via definitiva, una sentenza che tra l'altro ha provato a ribaltare più volte con revisioni e ricorsi senza riuscirci. Davvero il giudice di sorveglianza gli dà il permesso di parlare a ruota libera?".

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