L'Emilia-Romagna è la prima regione per territori a rischio alluvione: i dati Ispra
Si accende lo scontro politico per quanto successo in Emilia-Romagna, dove diversi fiumi sono esondati: la regione spicca per la percentuale maggiore di zone a rischio allagamento e anche per il numero più alto di edifici costruiti in aree a pericolosità idraulica. Anche la percentuale di popolazione a rischio alluvione è preoccupante. Di questo si è discusso nella puntata di “Numeri”, il programma di SkyTG24 andato in onda il 19 settembre 2024
- La nuova alluvione in Emilia-Romagna ha acceso lo scontro politico: il centrodestra ha accusato la Regione di non aver speso i soldi messi a disposizione dal governo, mentre il centrosinistra ha accusato la maggioranza di sciacallaggio politico e il governo di scarsa attenzione verso i territori alluvionati. Ma chi ha ragione? Di questo si è discusso nella puntata di "Numeri", il programma di Sky TG24 andato in onda il 19 settembre 2024
- Secondo Ispra, l’Emilia-Romagna è una delle aree italiane più soggette a rischio allagamento a causa della sua conformazione
- A dircelo sono i dati relativi alle zone con più probabilità di alluvione media: l’Emilia-Romagna è in testa con il 45,6% di superficie a rischio allagamento, seguita da Calabria (17,2%), Friuli- Venezia Giulia (14,6%) e, infine, Veneto (13,3%)
- Tra tutte le regioni italiane, l’Emilia-Romagna spicca in testa sia per numero totale di edifici in aree a pericolosità idraulica (sono oltre 500 mila) che come percentuale rispetto al numero totale: sono infatti oltre il 60%
- Come sottolinea sempre Ispra, si registra una particolare concentrazione di popolazione nelle zone più a rischio dell’Emilia-Romagna che, quindi, rischia di subire maggiormente gli effetti
- Le alluvioni sono sempre più distruttive: non è un caso, infatti, che si registrino danni sempre più alti in confronto al Pil negli ultimi anni
- Rispetto a vent’anni fa, il consumo di suolo giornaliero è oggi certamente inferiore, ma i dati evidenziano un aumento costante della media nell’ultimo periodo
- Ma quali sono le regioni dove il consumo è maggiore? Spicca l’area tra Lombardia e Veneto ma non è la sola: sono presenti anche altre zone, come il Salento, l’hinterland napoletano e quello romano
- I dati non cambiano se si guarda al consumo di suolo permanente: i dati del 2022 mostrano l’Emilia-Romagna tra le aree più interessate, ma ci sono anche altre aree, come il Veneto, che registrano la percentuale maggiore
- Tra le regioni, spiccano i dati annuali del 2022 di suolo consumato, con gli aumenti rispetto all'anno prima di Liguria, +0,08%, e Sardegna, +0,67%
- Anche il governo deve lavorare in questo senso: nel Pnrr viene riportato l’impegno che ha preso Palazzo Chigi di approvare una legge sul consumo di suolo