Addio a Luca Giurato, da Domenica In a Unomattina: la carriera del conduttore televisivo
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Il giornalista è morto all’età di 84 anni, a causa di un infarto. Nato il 23 dicembre 1939 a Roma, aveva cominciato presto la sua carriera di cronista, assunto a poco più di 20 anni a Paese Sera. Poi il successo in tv
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- Giornalista, ma anche famoso conduttore televisivo: Luca Giurato è morto oggi, 11 settembre, all’età di 84 anni, a causa di un infarto. Nato il 23 dicembre 1939 a Roma, aveva cominciato presto la sua carriera di cronista, assunto a poco più di 20 anni a Paese Sera
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- Era diventato giornalista professionista nel '65. Ha poi lavorato a La Stampa, fino a diventare direttore del giornale Radio Rai e vicedirettore del TG1 fino al 1990
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- La sua prima apparizione televisiva è del 1992 in A tutta stampa, rassegna stampa all'interno del Tg2notte. Da lì, innumerevoli i programmi di cui ha fatto parte, da Domenica In, dove è approdato nell'autunno del 1993, a Unomattina (dal '94), da La vita in diretta, a Quelli che il calcio e tanti altri. Giurato è stato anche opinionista in reality come L'isola dei famosi e I raccomandati
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- Oltre al sorriso e all'ironia, del giornalista sono celebri le gaffes e gli 'imbrogli' di parole con cui negli anni è diventato un personaggio molto amato e ripreso da programmi tv come la Mai Dire Goal e Striscia La notizia, che avevano inventato una rubrica apposita dal titolo Ci avrei Giurato
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- Famosi anche i suoi lapsus linguistici, come "A pra foco" al posto di "A fra poco", ma anche "buongiollo" al posto di "buongiorno". Lui stesso, parlando dei suoi 'errori', aveva spiegato, nel corso di un'intervista a Verissimo: "Il 70% delle mie gaffe sono originali, ma ammetto che quando ho visto il grande successo che riscuotevano, qualche volta ci ho marciato"
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- "Luca Giurato è stato un giornalista che ha incarnato al meglio - basti ricordare Unomattina, ma non solo - l'essere volto e voce del servizio pubblico, entrando nelle case degli italiani quasi come uno 'di famiglia', con uno stile inconfondibile, sorridente e 'accogliente', accompagnato da altrettanto inconfondibili simpatia, leggerezza e ironia. Doti umane e professionali che restano patrimonio prezioso del servizio pubblico". Così lo salutano a nome di tutta la Rai l'Ad e presidente Rai, Roberto Sergio, e il dg Giampaolo Rossi