Oggi sciopero nazionale sanità, da medici a veterinari. Saltano circa 25mila interventi
Blocco di 24 ore di tutti i servizi della sanità ospedaliera e territoriale non indispensabili per le diagnosi, le cure non urgenti, la sicurezza e le forniture alimentari. A proclamare l'agitazione Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici: "Il Ssn ha bisogno di aiuto"
- Giornata di disagi nella sanità. Oggi, 18 dicembre, incrociano le braccia per 24 ore medici, veterinari e sanitari del Ssn: è stop di tutti i servizi della sanità ospedaliera e territoriale non indispensabili per le diagnosi, le cure non urgenti, la sicurezza e le forniture alimentari. Il settore aveva già scioperato lo scorso 5 dicembre
- Sono circa 25mila gli interventi chirurgici saltati, anche se già programmati. Lo sciopero, di rilevanza nazionale, è stato proclamato da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici
- È tutto il comparto della sanità in senso ampio a essere coinvolto: medici e veterinari, ma anche farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari. Si prevede l’aumento dei tempi di attesa nei pronto soccorso, il blocco delle prestazioni anestesiologiche, con paralisi delle sale operatorie, dei percorsi prechirurgici, degli ambulatori di terapia del dolore e di tutte le consulenze differibili
- E ancora, il blocco tocca le prestazioni di radiologia diagnostica, interventistica e ambulatoriale, la diagnostica di laboratorio, le prestazioni psicologiche nei consultori, le neuropsichiatrie infantili, i centri di salute mentale, le prestazioni farmaceutiche in ospedale e sul territorio, i servizi di igiene e sanità pubblica
- "Nove sale operatorie su 10 destinate ad interventi programmati oggi negli ospedali sono bloccate. Non lavorano, salvo che 'per un'indicazione etica di salvaguardare i pazienti fragili, intesi come oncologici, grandi anziani e le categorie più fragili di tutte'", ha spiegato, in occasione del presidio al ministero della Salute Alessandro Vergallo, presidente Aaroi-Emac, che rappresenta gli anestesisti rianimatori e i medici dell'emergenza-urgenza. "Naturalmente - sottolinea Vergallo - le urgenze sono garantite"
- Per chi lo ha indetto, lo sciopero è una mobilitazione scomoda ma “indispensabile”. Serve “dare un messaggio chiaro alla politica di governo: il Ssn ha bisogno di aiuto”. Lo sciopero, spiegano le sigle sindacali, “è l'estrema ratio a cui ricorrere per reclamare il diritto alla salute garantito da personale pubblico”
- C’è malcontento anche per le misure in tema di sanità contenute nella prossima Legge di Bilancio. Il governo, dicono i sindacati, “scaccia dal pubblico impiego i professionisti di cui la Sanità ha bisogno, nel silenzio assordante delle Regioni che, per mantenere i loro sistemi sanitari dovendo ricorrere a cooperative e gettonisti, dovranno aprire voragini nei loro bilanci"
- Si protesta contro il mantenimento del tetto alle assunzioni di nuovo personale, l'assenza di misure per stabilizzare i precari, il sottofinanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, contro il prossimo Ccnl e contro il mancato riconoscimento della specificità del lavoro dei professionisti. Ancora aperto il dibattito sul futuro pensionistico
- Le ricadute si sentiranno anche sulla filiera alimentare, con la paralisi dei mercati di derrate alimentari, macellazioni, forniture di carni e prodotti ittici
- A dare l’allarme negli scorsi giorni erano state Assica, Assocarni e Unaitalia, che rappresentano l'industria italiana della carne e dei salumi: lo sciopero comporta la sospensione del servizio ispettivo da parte delle AUSL, con conseguenti difficoltà di approvvigionamento delle carni al consumo, sia lato import che lato export
- I sindacati avvertono che quello di oggi non sarà l’ultimo sciopero: “in mancanza di segnali chiari” si continuerà su questa strada anche nel 2024
- In mattinata, dalle 11 alle 13, a Roma presidio di circa 100 medici davanti al Ministero della Salute, a Lungotevere Ripa (in foto). In diverse altre città si tengono sit-in e assemblee