Tempo fino al 13 novembre per iscriversi al concorso per la Magistratura da 400 posti per l’anno 2023. Diverse le novità introdotte dal Ministero della Giustizia, uno su tutti l’apertura ai neolaureati, che potranno parteciparvi anche senza aver frequentato scuole di specializzazioni o tirocini come accadeva in passato. Ma scopriamo quali sono i requisiti richiesti e come candidarsi
- Pubblicato a ottobre scorso, con scadenza per l’iscrizione il 13 novembre alle 18.30, il bando 2023 per entrare in Magistratura porterà 400 nuovi posti di lavoro nel settore della giustizia. Tante le novità introdotte dal Ministero: ecco le principali e le modalità di partecipazione
- La novità più significativa è quella relativa alla possibilità di partecipare al concorso anche per i laureati, compresi i neolaureati in giurisprudenza, anche se questi non hanno frequentato tirocini o scuole di specializzazione, condizione necessaria in passato per potersi iscrivere
- La domanda di partecipazione può avvenire solamente in via telematica, entro le 18.30 del 13 novembre, sul sito internet del Ministero della Giustizia, dove si può trovare un form da compilare. Necessario autenticarsi tramite Spid, CNS o CIE, pagare il versamento per il diritto di segreteria e attendere la ricezione della mail con un codice identificativo che dovrà essere esibito nelle prove scritte
- Oltre alla cittadinanza italiana, il candidato dovrà rientrare in una delle seguenti categorie: magistrati amministrativi e contabili, procuratori dello Stato, dipendenti dello Stato con qualifica dirigenziale o appartenenti ad una delle posizioni corrispondenti all'area C, docenti di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza, dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali
- Rientrano nelle categorie che potranno partecipare al bando anche coloro i quali sono abilitati all'esercizio della professione forense anche se non iscritti all'albo degli avvocati, coloro i quali hanno svolto le funzioni di magistrato onorario per almeno sei anni, laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni
- Il concorso è formato da due prove d’esame, una scritta e una orale. Per la scritta il candidato dovrà affrontare tre elaborati teorici: uno in diritto civile, uno in diritto penale e uno in diritto amministrativo
- Per quanto riguarda la prova orale verterà poi sulle seguenti materie: diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano; procedura civile; diritto penale; procedura penale; diritto amministrativo, costituzionale e tributario; diritto commerciale e fallimentare; diritto del lavoro e della previdenza sociale; diritto comunitario; diritto internazionale pubblico e privato; elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario Infine, un colloquio su una lingua straniera scelta fra inglese, francese, spagnolo e tedesco
- Per passare il concorso sarà necessario ottenere un minimo di 12 punti su 20 in ciascuna delle prove scritte. Chi supererà lo scritto verrà ammesso all’orale dove il candidato sarà informato del voto riportato nella prima prova. Risulteranno infine idonei i candidati che ottengono non meno di 6/10 in ognuna delle materie della prova orale, e un giudizio di sufficienza nel colloquio sulla lingua straniera prescelta
- Per quanto riguarda lo stipendio, partendo come tirocinante nel ruolo di uditore si guadagnano circa 2mila euro al mese, che salgono a 2.800 quando si diventa giudice di tribunale. In base agli anni di lavoro poi si verificano scatti di anzianità, che possono arrivare anche a 1.700 euro al mese di aumento. Si alzano le cifre in caso si arrivi alla Corte d’Appello (6mila euro, fino a quasi 9mila), per i giudici amministrativi a fine carriera invece lo stipendio si aggira a 15mila euro mensili