Scoperto in Sardegna un enorme deposito di monete del IV secolo d.C. sui fondali. FOTO
Secondo una prima stima, fatta sulla base del peso complessivo del ritrovamento, il numero delle grandi monete di bronzo si aggirerebbe tra i 30mila e i 50mila esemplari
- È stato scoperto sui fondali della costa nord orientale della Sardegna, nel territorio di Arzachena, un ricco deposito di monete romane risalente alla prima metà del IV secolo d.C.
- Secondo una prima stima, fatta sulla base del peso complessivo del ritrovamento, il numero delle grandi monete di bronzo si aggirerebbe tra i 30mila e i 50mila esemplari
- A scoprire i reperti è stato un sub che, nel corso di un'immersione, ha notato dei resti metallici a poca profondità, non molto distante dalla costa. Il giorno dopo il Nucleo archeologico subacqueo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari e Nuoro insieme con i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sardegna e del Nucleo Carabinieri Subacquei hanno eseguito una prima ricognizione
- Il tratto di fondale interessato è costituito da un grande spiazzo di sabbia che si apre tra la spiaggia e la posidonia: quest'ultima, per posizione e morfologia del fondale potrebbe conservare resti cospicui di un relitto
- Tutte le monete prelevate sono in uno stato eccezionale e raro di conservazione. Solo 4 pezzi risultano danneggiati, anche se comunque leggibili
- Il contesto cronologico delle monete va dal 324 (monetazione di Licinio) al 340 d.C. Le operazioni di restauro e conservazione delle monete e dei materiali rinvenuti permetteranno di ampliare e approfondire la conoscenza del contesto dei reperti, che possono fornire ancora numerose informazioni
- Per il direttore generale Abap, Luigi La Rocca, si tratta "di una delle più importanti scoperte di reperti numismatici degli ultimi anni ed evidenzia ancora una volta la ricchezza e l'importanza del patrimonio archeologico che i fondali dei nostri mari ancora custodisce e conserva"