Dove Siamo sul fronte della sicurezza stradale?

Cronaca
Ketty Riga

Ketty Riga

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Ogni anno, in Italia, continua ad essere davvero molto elevato il numero dei morti sulle strade italiane. Una strage soprattutto di giovani. Distrazione e velocità le principali cause. Nuove norme e maggiori restrizioni, da sole, non bastano, dice Stefano Guarnieri, promotore dell’introduzione del reato di omicidio stradale nel nostro Paese. Occorre investire di più su prevenzione, controlli ed educazione dei ragazzi

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9 morti al giorno soltanto nel 2022. Per distrazione, per eccesso di velocità, per una diretta social, perché al sabato sera di ritorno dalla discoteca capita troppo spesso di guidare in stato di ebrezza. Sono i morti sulle strade italiane. Una strage che non si riesce a fermare (LA PRIMA PUNTATA, DEDICATA ALLA 'NDRANGHETA - LA SECONDA, SUI FEMMINICIDI - LA TERZA, SUI TERREMOTI - LA QUARTA SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO).

Reato di omicidio stradale, il perché di una battaglia 

Gli incidenti su strada fanno più morti delle guerre”, ci dice Stefano Guarnieri, papà di Lorenzo, morto la notte del 2 giugno del 2010 a Firenze dopo essere stato investito da un uomo che ubriaco alla guida procedeva contromano. Il dolore per la perdita di un figlio che insieme alla nascita dell’Associazione Lorenzo Guarnieri si è poi trasformato nella battaglia per ottenere – con una petizione popolare - l’introduzione del reato di omicidio stradale nel nostro paese. Una legge, approvata nel 2016 e che in alcuni casi prevede fino a un massimo di 18 anni di carcere.
 

“Mi accorsi che chi uccise Lorenzo avrebbe avuto la stessa pena di chi ruba un portafoglio su un autobus, ci spiega Stefano Guarnieri. Oggi invece con l’introduzione del reato di omicidio stradale molte cose sono cambiate e se guidi sotto l’effetto di droghe o di alcol e uccidi una persona rischi molto di più. E poi l’atto criminale che compi finalmente si chiama col proprio nome: ovvero omicidio stradale. E questo è stato un cambiamento importante di cui il paese inizia ad avere sempre più consapevolezza”. 

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Numero vittime, ogni anno è come se sparisse un piccolo paese 

3159 le vittime sulle strade italiane nel 2022. Con la strage dei pedoni: 485 le persone uccise mentre camminavano o attraversavano la strada. “E’ come se ogni anno sparisse un piccolo comune dalla geografia del nostro paese. Un numero insostenibile che l’Italia non può più continuare a pagare” il commento a questi dati del Capo della Polstrada, Filiberto Mastrapasqua.

Gli ultimi dati Istat, riferiti al 2022, ci dicono che ogni milione di abitanti si contano 46 morti per incidente stradale nella Ue27 e 54 nel nostro Paese, che passa dal 13° al 19° posto della graduatoria europea. “Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani, aggiunge Stefano Guarnieri, questo significa che si continua ad investire poco sulla sicurezza, sulla prevenzione e sui controlli: ecco perchè nuove norme e più restrizioni, introdotte tra l’altro dal nuovo codice della strada, da sole, non bastano". 

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Incidenti stradali: investire in sicurezza, controlli, educazione 

Si pensa sempre che dietro un incidente ci sia una fatalità, invece bisogna spostare l’attenzione sul guidatore, aggiunge Stefano Guarnieri. Le cosiddette strade killer non esistono, piuttosto spesso a provocare un incidente è il comportamento errato e imprudente del guidatore: che corre, si distrae, oppure fa uso di droghe o di alcol prima di mettersi al volante. E poi c’è scarsa propensione ai controlli: in Italia, infatti, solo il 10% delle forze dell’ordine è in dotazione alla Polizia Stradale. Infine – conclude – occorre educare le persone alle nuove norme, coinvolgendo le scuole e parlando il più possibile con i ragazzi inserendo magari l’educazione alla sicurezza stradale tra le materie da studiare.

Mai dimenticarsi insomma che quando ci mettiamo alla guida non siamo soli sulla strada, che bisogna rispettare le regole, mantenendo degli atteggiamenti prudenti per la salvaguardia della nostra vita e di quella degli altri.

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