
Sicurezza, la ricerca: “Gli incidenti stradali? Per gli italiani sono colpa degli altri”
In una scala da 1 a 10, gli automobilisti giudicano il loro rispetto del codice della strada tra 8 e 8,8; quello degli altri tra 5 e 5,9. È quanto emerge dalla seconda edizione della ricerca sugli stili di vita degli utenti commissionata da Anas. Ma le persone che non rispettano le norme al volante sono tante: il 54,1% degli automobilisti italiani, ad esempio, non utilizza le frecce quando sorpassa; il 10,3% usa impropriamente il cellulare alla guida. E il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del guidatore

Gli automobilisti italiani sono molto indulgenti verso se stessi: quando si verificano incidenti o situazioni di pericolo, infatti, tendono a pensare che la responsabilità sia quasi sempre delle condotte degli altri. È quanto emerge dalla seconda edizione della ricerca sugli stili di vita degli utenti commissionata da Anas e presentata nel corso del convegno "Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime". In una scala da 1 a 10, gli automobilisti giudicano il loro rispetto del codice della strada tra 8 e 8,8; quello degli altri tra 5 e 5,9
GUARDA IL VIDEO: Incidenti stradali, nel 2021 sono stati 152milaEppure sono tante le persone che non rispettano le regole del codice della strada. Il 54,1% degli automobilisti italiani, ad esempio, non utilizza le frecce in fase di sorpasso (né in uscita, né in entrata), il 35,4% non segnala l'ingresso in strada da rampa di accesso e il 19,5% non indica l'uscita. Ancora: il 10,3% usa impropriamente il cellulare alla guida e l'11,4% non indossa la cintura di sicurezza (dato che aumenta al 75,7% per i passeggeri sul sedile posteriore)
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Punto di partenza dell'indagine è il dato secondo cui il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del guidatore. Su oltre 357mila veicoli monitorati da Anas, il 9,6% superava i limiti di velocità, il 77,7% non rispettava la distanza minima di sicurezza. E il mancato rispetto delle norme del codice della strada riguarda anche l'utilizzo dei dispositivi di ritenuta per bambini: il 41,7% non li utilizza sul lato anteriore dell'auto (si sale al 48,4% nel sedile posteriore)
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Con l'obiettivo di ridurre le vittime di incidenti stradali, Anas è impegnata con la campagna "Quando guidi, guida e basta". "Anas è uno dei più importanti gestori delle reti stradali, quindi proprio da qui deve partire una riflessione sul tema della sicurezza stradale", ha detto l'ad Aldo Isi. “Il traguardo è lo sfidante obiettivo di ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per allineare l'Italia alle performance dei più avanzati Paesi europei. Con un altro target all'orizzonte successivo, la Vision Zero entro il 2050”, ha aggiunto
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Isi ha poi illustrato i pilastri dell'azione sul tema: manutenzione, innovazione tecnologica e campagne di sensibilizzazione. "La manutenzione stradale è la più grande opera che dobbiamo portare a termine nei prossimi anni. Dobbiamo tornare a curare il patrimonio delle nostre infrastrutture. Lo faremo con un piano di investimenti di 50 miliardi in 10 anni, di cui buona parte dedicati all'infrastruttura esistente. Una cifra che porta concretezza all'azione di presidio del nostro personale, che ogni giorno garantisce la sicurezza", ha spiegato

Al convegno è intervenuto anche Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci. “Il numero costantemente elevato delle vittime della strada è un importante e grave problema sociale che genera sofferenze umane e costi inaccettabili. Tra il 2010 e il 2020 gli incidenti gravi sono diminuiti grazie ad auto più sicure, infrastrutture migliorate, maggior senso di responsabilità e obblighi più severi. Ma non basta, dobbiamo fare di più. È preoccupante il numero di vittime tra pedoni e ciclisti, utenti vulnerabili”, ha detto

Le principali cause degli incidenti stradali, ha aggiunto il presidente di Aci, sono "l'eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto uso di stupefacenti, distrazione o stanchezza durante la guida", mentre "il mancato uso del dispositivo di protezione acuisce le conseguenze”

“Bisogna fare attenzione al miglioramento del comportamento degli utenti sulle strade – ha sottolineato Angelo Sticchi Damiani –. L'aspetto dissuasivo è importante, ma occorre educarci al rispetto dell'altro sulla strada. Insieme alla responsabilità reciproca è fondamentale a ridurre le vittime". Per il presidente dell'Aci, poi, un altro aspetto rilevante riguarda l'inefficienza della rete stradale, "dovuta al fatto che negli ultimi anni si sono ridotti gli investimenti in manutenzione delle strade"
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