Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un gruppo di soggetti, tutti di origini sarda e di età compresa tra i 33 e i 54 anni. L'operazione condotta nelle province di Nuori, Pisa e Bologna
I carabinieri del Comando provinciale di Livorno hanno eseguito dalle prime ore di questa mattina nelle province di Nuoro, Pisa e Bologna, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 soggetti, tutti di origini sarda e di età compresa tra i 33 e i 54 anni, ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, di rapina pluriaggravata, detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da guerra, munizioni da guerra, esplosivo e armi comuni da sparo, nonché di furto pluriaggravato e ricettazione. Il provvedimento è stato emesso a seguito di una complessa e tempestiva indagine condotta dal Nucleo Investigativo di Livorno a seguito del cruento assalto a due furgoni portavalori avvenuto il 28 marzo in pieno giorno sulla Ss1 Aurelia nel comune di San Vincenzo, all'esito del quale un "commando" armato composto da soggetti travisati si è impossessato di circa 3 milioni di euro, dandosi alla fuga.
Esperti nell'utilizzo di armi anche da guerra
Le indagini hanno consentito di accertare le relazioni e le rispettive attività svolte dagli indagati (alcuni esecutori materiali e altri con funzioni di supporto), dimostratisi esperti nell'utilizzo di armi (anche da guerra) ed esplosivi, con attività preparatorie di mesi, la precostituzione di alibi e il reperimento di veicoli, oggetto di furto/rapina, utilizzati per bloccare il transito dei furgoni portavalori. "Un'importante operazione delle forze dell’ordine ha portato oggi all’arresto di 11 persone, tutti di origine sarda e di età compresa tra i 33 e i 54 anni, coinvolte nell’assalto al portavalori avvenuto lo scorso marzo sulla Ss1 Aurelia. L’azione criminale, che aveva suscitato grande allarme tra i cittadini, fu caratterizzata da modalità paramilitari, con l’impiego di armi da guerra e veicoli rubati per bloccare la circolazione. Oggi possiamo dire che lo Stato ha dato una risposta forte e determinata". A dirlo è stato Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, con un post sui social. "Grazie all’eccezionale lavoro della direzione Distrettuale antimafia e delle forze dell’ordine" - sottolinea Mazzeo - "si è arrivati a sgominare un’organizzazione criminale strutturata e pericolosa, restituendo un messaggio chiaro: in Toscana non c’è spazio per la criminalità organizzata".