Maltempo, Toscana in ginocchio per tempesta Ciaran: 6 morti. Nuova allerta arancione

Cronaca
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In Toscana si sono registrati venti fino a 150 chilometri orari e piogge mai così forti da almeno mezzo secolo. Il governo ha deliberato lo stato di emergenza e stanziato 5 milioni per le misure urgenti. Colpite anche altre regioni. Emessa un'allerta arancione per le aree del centro settentrionali della regione a partire dalle 20 fino alla mezzanotte di domani

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La tempesta Ciaran è arrivata in Italia portando morte, fango e allagamenti. In ginocchio la Toscana, dove il bilancio parla di almeno due dispersi e 6 morti. Un disperso anche in Veneto. Il governo ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per dodici mesi e la premier Giorgia Meloni ha annunciato lo stanziamento di "cinque milioni di euro per le misure più urgenti". Il governatore toscano Eugenio Giani parla di danni "sui 300 milioni", secondo le prime stime "assolutamente parziali". Il maltempo ha colpito, con venti forti e pioggia, anche altre regioni, come Friuli Venezia Giulia e Sardegna. Il Sindacato Italiano Balneari stima danni per almeno 100 milioni di euro per "le forti mareggiate di questi giorni che non hanno risparmiato nessuna località costiera". Oggi è ancora allerta in diverse zone. In arrivo una nuova perturbazione atlantica, con il maltempo che domenica 5 si concentrerà sul Triveneto, ancora in Toscana, poi su Umbria, Lazio e Campania. Attesi venti fortissimi di Libeccio e Scirocco che soffieranno con raffiche fino a 90 km/h (LE PREVISIONI METEO).

Le allerte meteo

Nel pomeriggio è arrivato un aggiornamento della Protezione Civile sul maltempo. Allerta arancione in Emilia-Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria. Allerta gialla in 15 regioni. Ancora piogge, temporali e vento forte su gran parte dell'Italia. La perturbazione, sempre di origine atlantica, che si avvicina alla Penisola, porta dal pomeriggio-sera di oggi di nuovo precipitazioni diffuse, anche temporalesche, su parte delle regioni settentrionali e sull'Alta Toscana, in trasferimento, nel corso della prossima notte e nella mattinata di domani, su gran parte del centro peninsulare e sulle regioni del versante tirrenico meridionale. I venti, ancora sostenuti, torneranno ad intensificarsi, dapprima dai quadranti meridionali e poi da quelli occidentali, su parte del Nord e su tutte le regioni del Centro-Sud. Dalla serata di oggi si prevedono venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali, in successiva rotazione da quelli occidentali, con raffiche fino a burrasca forte, su Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Attese mareggiate o forti mareggiate lungo le coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, domenica 5 novembre, allerta arancione su buona parte dell'Emilia-Romagna, sull'Alta Toscana e su alcuni settori di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria. Valutata, inoltre, allerta gialla, sulla Provincia Autonoma di Bolzano, su Umbria, Marche, Lazio, Campania e su alcuni settori di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria.

In serata allerta arancione per alcune zone della Toscana

Il peggioramento delle condizioni meteo previsto per la serata di oggi ha portato la Sala operativa della Protezione civile Toscana ad emettere un codice di allerta arancione sulle aree del centro settentrionali della regione a partire dalle 20 fino alla mezzanotte di domani per rischio idraulico sul reticolo principale, per rischio idrogeologico idraulico sul reticolo minore e per rischio mareggiate. Sono attese piogge, anche di carattere temporalesco, inizialmente sulle province di Massa Carrara e Lucca. Dalla prossima mezzanotte inoltre l'allerta arancione per mareggiate viene estesa sulla costa meridionale e sull'Arcipelago. Il codice giallo è stato emesso invece per tutte le zone restanti della Regione. Le province interessate dall'allerta arancione sono Massa Carrara, Lucca, Livorno, Pisa, Pistoia, Firenze, Prato, Grosseto.

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A Prato scuole chiuse anche lunedì

Il comune di Prato rende noto che anche lunedì 6 novembre tutte le attività didattiche scolastiche e didattiche extrascolastiche, delle scuole di ogni ordine e grado, e anche le attività nelle palestre scolastiche sono sospese. "La decisione - si legge in una nota - non è stata presa perché le scuole siano inagibili (gran parte delle scuole non hanno problemi di accessibilita') quanto per evitare lo spostamento nelle zone più colpite, per consentire ai mezzi della Protezione Civile di muoversi più facilmente in città, di poter utilizzare se necessario alcune palestre per accogliere persone sfollate, nonché in maniera preventiva a seguito vista dell'allerta meteo prevista in peggioramento".

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La situazione in Toscana

Ieri in Toscana si sono registrati venti fino a 150 chilometri orari e piogge mai così forti da almeno mezzo secolo. L'acqua ha invaso strade, case, allagato ospedali, fabbriche, centri commerciali e rotto argini dei fiumi nei territori di Prato, Pistoia e Pisa così come a Campi Bisenzio: il bilancio è al momento di sette vittime, tra cui un uomo rimasto folgorato mentre cercava di staccare la corrente elettrica nella cantina della sua abitazione, e un disperso (un uomo di 84 anni a Prato). Oltre 20mila persone sono rimaste al buio per diverse ore - in mattinata le utenze disalimentate risultavano 9mila, in serata 4.600 - e in alcuni Comuni manca l'acqua. Circa 14mila persone vivono in zone raggiungibili solo con mezzi anfibi. Gli interventi dei vigili del fuoco nelle cinque province toscane colpite dall'alluvione sono stati oltre 2.500. Le operazioni di soccorso e di aiuto alle centinaia di persone sfollate sono andate avanti tutta la notte. Oggi restano chiuse la gran parte delle scuole che si trovano nei comuni alluvionati. Intanto, è iniziata la conta dei danni anche nelle tante aziende che si trovano nell'area fra Prato e Pistoia e che sono state interessate da allagamenti. Confindustria ha parlato di "danni ingentissimi" al sistema produttivo in quelle aree. Fra i settori più colpiti quello della vivaistica nel pistoiese e quello dei tessuti nel pretese. Alle 12 di oggi ha ripreso la circolazione ferroviaria sulla linea Prato-Pistoia.

Unità di crisi per la Toscana

In mattinata si è tenuta un'unità di crisi per la Toscana. Hanno partecipato sindaci, prefetture, province, città metropolitana e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio: si sta cercando di "definire insieme il lavoro dei soccorsi e assistenza alla popolazione", ha fatto sapere il governatore Eugenio Giani.

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Giani: "Ancora 4.600 persone senza elettricità"

Ai microfoni di Sky TG24, il governatore della Toscana Eugenio Giani ha spiegato che insieme al capo della Protezione Civile hanno sorvolato le zone interessate e fatto il punto della situazione nell'unità di crisi. "abbiamo dei risultati importanti più positivi", ha detto ma a mancare sono acqua e luce. "Da stamattina quando erano 9.000 le utenze interrotte, stasera abbiamo accertato la riduzione della metà. Ora sono 4.600 le persone senza elettricità - ha detto - Sono solo due le aree in cui ancora in modo consistente case e condomini sono raggiungibili solo con anfibi". 

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Curcio: "Il meteo peggiora, evacuazioni preventive"

Il sindaco di Montemurlo (Prato), Simone Calamai, ha fatto un'ordinanza per lasciare i piani terreni o i seminterrati delle frazioni di Oste, Popolesco e Santorezzo. Il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio ha fatto il punto su cosa potrebbe accadere nelle prossime ore con particolare attenzione a Campi Bisenzio (Firenze) e Prato, le aree maggiormente colpite dall'alluvione. "Si sta lavorando cercando di dare una soluzione rispetto a quelle che sono le possibilità, c'è un tema di meteo che andrà a peggiorare - ha detto Curcio in tarda mattinata -. Probabilmente ci sarà bisogno, questo lo stabiliranno i sindaci, anche di evacuazioni preventive del territorio che è stato colpito. In questo senso si sta facendo il possibile per supportare le persone". Il Comune di Prato ha annunciato di voler evacuare 180 persone oltre i 65 anni e disabili dalle loro case, tutti abitanti della zona ovest della città, quella che va dal casello autostradale di Prato Ovest alla collina. Oltre a Prato, come ha detto Giani, "a scopo precauzionale verranno evacuate nelle prossime ore alcune abitazioni nelle aree in corrispondenza delle rotture del torrente Agna e del torrente Bagnolo" e dunque sono coinvolti anche alcuni abitanti di Montale (Pistoia) e Montemurlo (Prato), comune il cui sindaco Simone Calamai ha fatto un appello per trovare volontari per fare i sacchi di sabbia da distribuire nelle zone più a rischio e altre località nelle vicinanze si stanno organizzando. Giani ha anche precisato che le evacuazioni preventive sono di competenza del sindaco, noi possiamo consigliare poi è il sindaco a determinarle con un'ordinanza mentre l'assessora regionale alla protezione civile Monia Monni ha rivolto un appello: "Se nelle prossime ore i sindaci decideranno di proporre l'evacuazione delle abitazioni, invitiamo i cittadini a seguire quanto indicato": "Sappiamo che soprattutto la popolazione più anziana non lascia volentieri la propria abitazione, ma siccome le zone isolate sono ancora molte e l'allontanamento da casa sarà per un periodo molto limitato, potremo sicuramente garantire maggiore sicurezza e assistere meglio le persone".

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Le altre regioni

Nel weekend sono previste ancora piogge, soprattutto al Centronord. In Veneto alcune famiglie che abitano nelle aree golenali del Piave non rientreranno ancora nelle proprie case e continuano le ricerche del vigile del fuoco disperso mentre affrontava la tempesta. Domani, dato il peggioramento delle condizioni meteo, a Venezia si attiveranno di nuovo le paratoie del Mose. Alle 6.30 del mattino sono infatti previsti in città 130 centimetri di marea. La Liguria dichiarerà a breve lo stato di emergenza. Il livello di attenzione resta alto anche in Friuli e Sardegna, dove la velocità dei venti scatenati dal ciclone ha sfiorato anche i 150 chilometri orari, e in Lombardia dove per ora il fiume Seveso ha retto mentre è esondato il Lambro in provincia di Monza e il lago di Como ha superato gli argini. In Friuli Venezia Giulia, in particolare nelle province di Udine e Pordenone, i vigili del fuoco hanno svolto oltre 300 interventi per alberi abbattuti, allagamenti diffusi e ripristino della viabilità. Squadre al lavoro anche in Abruzzo, colpito da forte vento e pioggia: oltre 500 gli interventi, la maggior parte dei quali tra L'Aquila, Pescara e Chieti. Interessate dal maltempo anche l'Umbria, dove sono stati effettuati 350 interventi con maggiori criticità nel perugino, e il Molise, in particolare a Campobasso, con oltre 200 interventi.

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