"Non possono esistere zone franche", ha detto la presidente del Consiglio, che prima è stata nella chiesa di San Paolo Apostolo e poi all'istituto scolastico Francesco Morano. "Questo territorio sarà bonificato. Ci mettiamo la faccia", ha detto
"Se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro come quello che condanniamo vuol dire che qui si è consumato uno fallimento da parte dello Stato", queste le parole della premier Giorgia Meloni da Caivano dove è arrivata per la visita al Parco Verde, teatro degli abusi su due ragazzine. La presidente del Consiglio, nelle scorse ore, ha ricevuto minacce via social da chi le contesta la stretta sul Reddito di cittadinanza: a Caivano, quindi, l’allerta è stata massima. La prima tappa per la premier è stata la chiesa di San Paolo Apostolo. Entrata da un ingresso laterale, è stata accolta da un coro di persone che la acclamavano. In chiesa ad attenderla c'erano il parroco don Maurizio Patriciello e il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, oltre al prefetto di Napoli Claudio Palomba. Meloni e don Patriciello hanno avuto un colloquio privato che è durato 40 minuti. L'incontro si è svolto nell'ufficio parrocchiale, alla presenza del prefetto di Napoli Claudio Palomba e del vescovo Angelo Spinillo. Poi la premier si è spostata alla scuola superiore Francesco Morano di Caivano, al Parco Verde, per partecipare alla riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza dell'area. Ha commentato la visita di Meloni la leader del Pd, Elly Schlein: "Credo sia stato giusto andare, credo sia giusto che lo Stato torni dove non si percepiva abbastanza la sua presenza". Quello che "conta", ha però aggiunto, è "ciò che può rimanere dopo il passaggio" delle istituzioni, per cui "servono risposte di continuità con risorse e investimenti, come è avvenuto in altri contesti difficili come a Scampia". Presente anche il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, che ha annunciato un piano per Caivano: venti docenti in più, scuole aperte anche di pomeriggio, un milione e mezzo di euro per la scuola.
Meloni: "Stato deve difendere deboli"
La presidente del Consiglio è stata accompagnata - oltre che da Valditara - anche dai ministri Piantedosi e Abodi e dal sottosegretario Mantovano. La seconda tappa della visita è stata appunto l'istituto scolastico Francesco Morano. Al termine si è tenuto un punto stampa. Parlando del fallimento dello Stato riguardo a quanto successo a Caivano e "nonostante gli sforzi che sono stati fatti" la premier ha poi aggiunto che "lo Stato giusto ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli e i minori sono i principali fra questi soggetti. Il numero delle persone coinvolte nel duplice stupro alimenta il terrore che episodi del genere siano di più di quelli che emergono".
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Meloni: "Ci mettiamo la faccia"
Nel corso del punto stampa, Meloni ha spiegato che "uno Stato serio ed una politica coraggiosa devono mettere la faccia sulle cose difficili da risolvere assumendosene la piena responsabilità. Non siamo qui solo per la pur doverosa condanna e solidarietà, siamo venuti a qui a dire che ci mettiamo la faccia". "Siamo qui per manifestare la solidarietà a vittime innocenti" ma anche per manifestare la "presenza seria, autorevole, costante dello Stato che in territori come questo non sono stati sufficientemente percepiti e forse non sufficientemente presenti", ha aggiunto. "Questo territorio sarà radicalmente bonificato. Presto vedrete i frutti" di questa azione, ha poi fatto sapere la premier chiarendo che "partendo da questo territorio che oggi è conosciuto per le sue problematiche l'obiettivo è che domani sia un modello: da problema a esempio. E questo è l'obiettivo del governo con la collaborazione di tutte le istituzioni. Le direttrici della nostra azione si basano sulla fermezza dello Stato contro la criminalità, la droga".
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Meloni: "A Caivano non devono esserci zone franche"
"Siamo qui per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumato di un crimine disumano che ha scioccati tutti" ma soprattutto per manifestare "la presenza serie, autorevole, costante dello Stato" ha ribadito Meloni sottolineando che "il messaggio principale che noi vogliamo dare è che non devono esistere zone franche ed è un messaggio che noi diamo qui ma il Parco Verde di Caivano non è l'unico territorio che versa in queste condizioni: sono molti i territori che versano in queste e il messaggio è rivolto alle tante Caivano d'Italia".
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Don Patriciello: "Il centro sportivo riaprirà nel 2024"
La presidente del Consiglio ha parlato di don Patricello come di "un uomo straordinario", ringraziandolo "per l'accoglienza e per il lavoro che fa in un territorio difficile". A sua volta, il parroco ha detto ai giornalisti che "entro la primavera del 2024 il centro sportivo di Caivano", devastato dall'incuria e dai vandali, teatro delle violenze di gruppo ai danni delle due cuginette, "tornerà a essere un centro sportivo". Notizia confermata da Meloni: "Il nostro obiettivo è riaprire il centro entro la prossima primavera". "Ho detto alla presidente del Consiglio che è necessario oscurare i siti porno". È un altro degli argomenti affrontati da don Patriciello con Giorgia Meloni nel corso del loro lungo colloquio.
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Meloni ha anche fatto sapere che "il ministro San Giuliano ha messo a disposizione 12 milioni in tre anni, una biblioteca e una sala lettura che possono essere collocate dentro il centro Delphinia in modo che diventi un centro poli culturale". Lo stesso ministro ha poi ricordato la messa a punto del decreto Agenda Sud, “che stanzia 265 milioni e mezzo di euro per oltre duemila scuole del Mezzogiorno”. Tra queste, ha aggiunto, “ne abbiamo individuate 245, di cui quattro a Caivano che avranno un'attenzione particolare". In particolare, su Caivano “stanziamo 1 milione e 560 mila euro per avere una ventina di docenti in più nelle scuole secondarie di primo grado, garantendo le risorse per iniziative extracurricolari nel pomeriggio che tengano gli istituti aperti tutto il giorno”. Il piano prevede “una formazione specifica per i docenti, con azioni di sostegno sociale e psicologico ai ragazzi appartenenti ai contesti più fragili, anche per supplire alla mancanza degli assistenti sociali". Caivano - ha ricordato il ministro – diventa così “un esperimento pilota, ma ovviamente non ci fermiamo qui. Supporteremo le scuole situate nelle aree maggiormente critiche”.
Niente visita alla scuola di una delle due vittime
La premier non è andata, invece, nella scuola frequentata da una delle due vittime degli stupri. Lo aveva detto la madre di una delle ragazzine, tramite il suo legale Angelo Pisano: "Tra le tappe non figura quella nella scuola di mia figlia, dove mi avrebbe fatto piacere incontrarla per chiederle aiuto. Ma io sono determinata, voglio lasciare questo inferno e quindi lancio un appello a chiunque possa darmi una mano a scappare, a un benefattore che mi possa aiutare a uscire da questo luogo di dolore". Ieri, presa dallo sconforto dopo le minacce che le sono state rivolte nel quartiere dove abita, la donna si è rivolta alla premier per chiedere il suo intervento. “Speriamo Meloni la incontri. Denunciando, questa madre ci ha messo la faccia e siamo di fronte a famiglie in grosse difficoltà", aveva commentato nelle scorse ore lo stesso Pisano. "Se il faccia a faccia tra la premier e la madre non si tenesse sarebbe un brutto segnale di abbandono… dello Stato verso le vittime”, aveva aggiunto.
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Le minacce
Le minacce arrivate a Meloni riguardano il Reddito di cittadinanza. "Io ti consiglierei stai a casa, stanno com e pazz...", ha scritto su Fb una donna di Caserta, ricordando che 160mila famiglie sono "senza spesa. sei sicura che tornerai a casa?". Tanti i commenti che si accavallano contro la premier, anche con auguri di morte. Su Twitter, poi, c'è chi la accusa di fare "l'ennesima passerella" e consiglia di accoglierla "con pomodori marci". Le minacce hanno prodotto un coro di solidarietà bipartisan. “Le intimidazioni non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo governo non farà passi indietro", ha detto la premier.
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L’inchiesta
Per quanto riguarda l'inchiesta sugli abusi alle due cuginette, gli inquirenti si aspettano molto dall'analisi dei telefoni cellulari sequestrati ai dieci indagati, due maggiorenni e otto minorenni. Si cercano filmati, foto, chat, ma l'obiettivo è anche quello di ricostruire gli spostamenti del gruppo. Secondo quanto si è appreso, infatti, gli approcci con le vittime poi sfociati nelle violenze sarebbero avvenuti anche lungo il corso Umberto di Caivano e le violenze, oltre che nel Parco Verde, sarebbero avvenute anche in un'altra zona degradata della città che tutti chiamano Bronx.
Il contesto scolastico a Caivano
Tuttoscuola ha scattato una fotografia sulle caratteristiche e sulle condizioni del sistema scolastico statale e paritario nel comune caivanese, elaborando i dati del ministero dell'Istruzione e del merito. Emerge un alto tasso di abbandoni, che da anni caratterizza i tre istituti statali di II grado - uno scientifico, un alberghiero e un tecnico - che hanno registrato una percentuale media di dispersione molto elevata, con un picco del 44% nel 2017-18. Quest'anno ha raggiunto - secondo le elaborazioni di Tuttoscuola - il 33,6%, una percentuale molto lontana dalla media nazionale del 18,6% di questo settore scolastico statale. In particolare cinque anni fa sono partiti al primo anno di questi tre istituti complessivamente 494 studenti; nell'anno scolastico che si è chiuso due mesi fa risultavano iscritti al quinto anno solo in 328: 166 mancavano all'appello, alcuni di loro probabilmente attratti dai guadagni facili offerti dalla malavita.