Due 13enni sono state violentate dai sei ragazzi al Parco Verde di Caivano

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I fatti sono avvenuti a luglio. Le indagini hanno avuto inizio ad agosto quando i familiari delle vittime hanno presentato una denuncia ai carabinieri

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Al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, due cuginette di appena 13 anni sono state violentate. Il fatto, come riferisce oggi Il Mattino, è avvenuto a inizio dello scorso luglio. (LO STUPRO DI PALERMO)

La violenza

Le due ragazzine, all'inizio del mese scorso, sarebbero state portate in un capannone. Il branco che avrebbe abusato delle cuginette sarebbe stato composto da sei ragazzi, forse tutti coetanei delle vittime. Le indagini hanno avuto inizio ad agosto quando i familiari delle vittime hanno presentato una denuncia ai carabinieri. Come detto, è accaduto nel Parco Verde di Caivano, complesso di edilizia popolare noto perché è una delle piazze di spaccio più grandi di Italia e teatro di vicende drammatiche con minori protagonisti, come la morte nel 2014 di Fortuna Loffredo, 6 anni, violentata e fatta cadere cadere da un terrazzo all'ottavo piano, o del piccolo Antonio, 4 anni, misteriosamente precipitato da un balcone.

La relazione degli assistenti sociali

Uno "stile di vita che ha favorito la perpetrazione del reato ai suoi danni, che è senz'altro frutto della grave incuria dei genitori che, con ogni evidenza, hanno omesso di esercitare sulla figlia il necessario controllo, così esponendola a pericolo per la propria incolumità". Questa la considerazione scritta dagli assistenti sociali nella relazione, visionata dall'agenzia Agi, inviata al pubblico ministero dei Minorenni. La stessa è stata "condivisa" dallo stesso magistrato per motivare la richiesta di collocazione in comunità di una delle 13enni vittima delle violenze. La decisione è del 9 agosto, ma è stata confermata poi il 24. 

 

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Il legale di una delle vittime: "Istituzioni complici del degrado"

"Non si può più rimanere fermi, voltarsi dall'altra parte, di fronte a queste atrocità. E' necessario intervenire subito per salvare la vita di tanti bambini che non solo qui, ma in tutte le periferie d'Italia sono abbandonati a se stessi, dove lo Stato è assente e le Istituzioni sono complici del degrado, dell'assenza di cultura, di socialità, di servizi e i più piccoli, indifesi, vengono violentati, usati, spesso anche uccisi senza che nessuno intervenga e li tuteli". Così l'avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di una delle vittime. "Ieri c'é stata la prima udienza di un processo che cautelativamente ha confermato l'allontanamento delle bambine dai genitori. Ma questo non basta - dice l'avvocato - anzi aggiunge al dolore, alla lesione della dignità, la beffa dell'allontanamento dal nucleo familiare. Occorre restituire valori, tutelare la vita dei bambini e punire severamente gli aggressori". "Parlare di degrado non rende l'idea. Troppi i bambini violentati, usati come merce: non sono bastati riflettori accesi dalle tragedie precedenti, c'è la chiara responsabilità delle istituzioni incapaci di tutelare i diritti dei minori e la necessità di interrompere ciclo violenza e degrado vittime ogni giorno bambini. Salvarne uno o allontanarne altri dalla famiglia purtroppo non serve a tutelare e salvare i tanti ogni giorno esposti in queste strade a mille pericoli. E' una vergogna per la politica vedere bambini morire violentati da coetanei, senza predisporre interventi seri, senza tutelare i diritti. E' agghiacciante - conclude -. La magistratura deve tutelare le vittime, i bimbi vanno reinseriti in contesti normali e occorre una bonifica totale delle periferie d'Italia". 

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 Don Patriciello: "Abdicato a fatica di educare"

"Abbiamo abdicato alla fatica dell'educare". Don Maurizio Patriciello, parroco del parco Verde di Caivano, si dice addolarato dopo aver aver appreso della vicenda della violenza ai danni di due cuginette. "Di questa vicenda se ne parlerà per qualche giorno, forse per qualche settimana ma poi queste due povere ragazze si porteranno dentro questo trauma per tutta la vita, vivranno questo dolore con le loro famiglie", prosegue don Maurizio. E ancora: "Se ci sono femminicidi, se ci sono casi di violenza brutale, che avvengono sia in quartieri degradati sia in quelli più agiati vuol dire che noi abbiamo sbagliato, abbiamo deciso di non educare". Poi sullo specifico del Parco Verde, un quartiere di Caivano sorto per dare una casa agli sfollati del terremoto del 1980 il sacerdote va all'attacco: "Mi dispiace dirlo ma questo è un quartiere che non doveva mai nascere: qui sono state ammassate tutte le povertà. E poi cosa si è fatto?". Il sacerdote rivolge anche un pensiero ai presunti strupatori. "Sono vittime della povertà educativa" e poi lancia l'allarme: "La pornografia è ormai una vera emergenza. Ma cosa si fa?"

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