
Vittorio Sgarbi, cosa ha detto al Maxxi di Roma. Sangiuliano: "Turpiloquio inammissibile"
La polemica per le parole del sottosegretario alla Cultura hanno oltrepassato i confini del museo e coinvolto i partiti di opposizione. Si smarcano il ministro della Cultura e il direttore del Maxxi Giuli: quest'ultimo chiede scusa ai dipendenti. Ma il critico d'arte non demorde: "L'arte contemporanea è dissacrazione"

Volgarità e turpiloquio: questa la sintesi fatta da più parti della conversazione fra Vittorio Sgarbi e Morgan alla serata inaugurale dell’Estate al MAXXI, il programma di incontri nella piazza del museo romano guidato dal presidente Alessandro Giuli. Il sottosegretario alla Cultura e il cantautore avrebbero dovuto confrontarsi sui rispettivi gusti e passioni
Sgarbi al Maxxi fra volgarità e parolacce, la rabbia dei dipendenti
L'intervento di Sgarbi, in particolare, sollecitato da Morgan sotto lo sguardo dello stesso Giuli, ha alternato aneddoti sessisti e parolacce. Un caso, portato alla luce dal sito di Repubblica e documentato dalla registrazione video disponibile su YouTube e interrotta sul finale, che ha spinto i dipendenti del MAXXI a protestare con una lettera a Giuli
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Ma indignazione e polemiche travalicano i confini del museo, con il Pd che chiede al ministro della Cultura Sangiuliano di riferire in Aula sulle "gravi e volgari battutacce sessiste pronunciate da Sgarbi": nel mirino finisce anche Giuli che avrebbe usato "toni intimidatori nel corso di incontri singoli" con alcuni dipendenti

Stuzzicato dalle domande di Morgan, Sgarbi a un certo punto ha cominciato a parlare della sua vita sessuale e del numero di donne conquistate. "Houellebecq dice che c'è un momento della vita in cui noi conosciamo un solo organo: il ca***", ha detto tra l'altro Sgarbi. "Il ca*** è un organo di conoscenza, cioè di penetrazione, serve a capire". "Sta citando Moravia", ha provato a spiegare Giuli

E ancora il critico d'arte: "Poi, dopo i 60 anni, scopri che ci sono anche altri organi, c’è per esempio il colon, il pancreas, la prostata. Io non sapevo che ca*** fosse 'sta prostata, mai incontrata, a un certo punto sui 67 appare la prostata e tu devi fare i conti con questa tr** pu**** di me*** che non hai mai incontrato in vita tua. Il ca*** se ne va e arriva la prostata"

Fra una telefonata da un numero sconosciuto ("Chi ca*** sei? Cornuto") e l'elenco dei record internazionali di conquiste femminili, Sgarbi è passato all'Italia e a se stesso: "Gli osservatori dell'Osce, nel momento in cui ero attivo, valutavano anche 9 al mese". Spazio anche a un aneddoto su Berlusconi, che gli avrebbe rivelato di aver avuto meno di 100 donne, "una tragedia"

Al termine della serata una quarantina di dipendenti del Maxxi, che ha un personale in prevalenza femminile, ha scritto a Giuli per chiedergli di tutelare la dignità del museo delle arti del XXI secolo, ottenendo un incontro. Poco dopo, in serata, i dipendenti esprimono solidarietà al presidente "per la strumentalizzazione mediatica e politica di una lettera riservata e personale in cui si esprimeva una riflessione collettiva. Alla lettera è seguita con immediatezza la risposta del presidente, con l'invito a un incontro importante e significativo"

Al contempo, è lo stesso ministro Sangiuliano a scrivere una lettera a Giuli, in cui spiega che il sessismo e il turpiloquio sono "in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni". Chiede chiarimenti e soprattutto sottolinea che "la libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone"

Si smarca anche Giuli: "Mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le osservazioni di Sangiuliano: il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura. Quindi a posteriori non c'è spazio per alcuna considerazione che ricalchi lo schema che abbiamo visto nell'inaugurazione dell'Estate al MAXXI", sottolinea il presidente del museo ai microfoni del Tg1. E chiede "scusa alle dipendenti e ai dipendenti con cui fin dall'inizio ho condiviso questo disagio"

Il Pd definisce "gravi e volgari le battutacce sessiste pronunciate da Sgarbi all'inaugurazione dell'estate al MAXXI", ma "ancora più grave la reazione di Alessandro Giuli, presidente della Fondazione, che - a quanto riferisce la stampa - di fronte alla garbata e riservata lettera di protesta di 49 dipendenti, una quarantina dei quali donne, ha pensato bene di usare toni intimidatori nel corso di incontri singoli che si sono svolti nel corso di una giornata. Chiediamo al ministro Sangiuliano di venire a riferire in Aula"

Di "spettacolo deprimente" parla Alessandra Maiorino, vicecapogruppo M5s al Senato, domandandosi "cosa ne pensi Meloni". "Che vergogna. Altro che cultura di destra. Peccato, pensavo Giuli fosse una persona educata. Povera Patria", è il commento del leader di Azione Calenda

Il critico d'arte non ci sta e rilancia: "Allora censuriamo anche Petrolio di Pasolini e Dieci ragazze per me di Battisti?". E non pensa affatto alle dimissioni: "Era uno spettacolo con due attori, uno che faceva le domande, Morgan, e l'altro che rispondeva, io. Morgan mi ha chiesto quante donne avevo avuto e ho risposto, citando poi il discorso di Houellebecq per la laurea honoris causa. Ho parlato della prostata e del mio cancro. È libertà di parlare"

E prosegue: "Allora censuriamo Petrolio di Pasolini, Houellebecq, Dieci ragazze per me di Battisti, Mozart, Lorenzo da Ponte o chiediamo a Manzoni di ritirare Merda d'artista? È una strumentalizzazione ridicola. Nelle mie funzioni di sottosegretario, la mia dottrina e il mio ruolo sono contegnosi", aggiunge Sgarbi. "Le parolacce non le dico mai, se non in un contesto in cui sono pertinenti. Non ero lì a inaugurare una mostra, ma a fare un discorso in un luogo che è il centro della dissacrazione, perché l'arte contemporanea è dissacrazione"
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