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Tiziana Cantone, il legale della madre: “Indagini carenti sull'omicidio"

Cronaca
©LaPresse

Lo ha scritto il legale di Maria Teresa Giglio, madre della 31enne morta nel 2016, nell'istanza di opposizione alla richiesta di archiviazione dell'indagine presentata dal pm Giovanni Corona, la seconda nel giro di pochi mesi

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E’ stata definita "del tutto carente" da parte di Gianluca Condrò, difensore di Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, l'attività di indagine realizzata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord nel fascicolo per l’omicidio volontario aperto sulla 31enne, trovata senza vita, con un foulard al collo legato ad una panca, il 13 settembre 2016, a Mugnano (Napoli). Il decesso era stato collegato alla diffusione in rete a sua insaputa dei video personali che ritraevano la donna. Questo l’esito dell'istanza di opposizione alla richiesta di archiviazione dell'indagine presentata dal pm Giovanni Corona, la seconda nel giro di pochi mesi.

La prima richiesta di archiviazione

Lo stesso pm, infatti, voleva archiviare già a novembre 2022, perché in seguito all'esito dell'esame autoptico effettuato sui resti del corpo di Tiziana dopo la riesumazione, era emerso che l'ipotesi più plausibile per la morte fosse proprio il suicidio. La madre della donna, però, si era opposta e il Gip del tribunale, Raffaele Coppola, a febbraio scorso aveva deciso di far avviare altre indagini. Dopo circa tre mesi la Procura, ad inizio maggio, ha reiterato la richiesta di archiviazione al Gip. E nuovamente l’avvocato della Giglio si è opposto ritenendo che la Procura, in questi mesi, sia rimasta "incomprensibilmente inerte".

L’opposizione firmata dal legale della madre di Tiziana

Nell'opposizione depositata nella giornata di ieri, l'avvocato Condrò ha sottolineato ciò che già era stato evidenziato nella prima richiesta di opposizione, in cui si riportavano gli esiti dei medici-legali nominati dalla difesa. In sostanza vengono rimarcate le critiche all'operato della Procura circa la carenza di esami e accertamenti sulla cosiddetta "vitalità del solco", che può stabilire cioè se la morte di Tiziana sia stata causata "da una meccanica di impiccamento o strangolamento", e sull'idoneità della panca ginnica a "cagionare il decesso" della 31enne. Ma se il primo esame è ormai impossibile da effettuare, sulla panca invece, che è ancora presente nella tavernetta di Mugnano dove si trovava nel 2016, gli accertamenti sono possibili. Il Gip, proprio lo scorso febbraio, aveva spiegato che l'unico ulteriore approfondimento per accertare le cause del decesso era legato alla nomina di un perito che analizzando il foulard adoperato e la posizione in cui la Cantone è stata rinvenuta, potesse, verificare la compatibilità con un decesso per asfissia o impiccagione. Lo stesso Gip aveva concesso novanta giorni al pm, ma l'esperimento non è stato eseguito.

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