Un numero esatto non c'è ancora anche perché dipenderà molto dalla nuove cucciolate. Il ministero dell'Ambiente della provincia di Trento ha allo studio un provvedinento per spostarli e mantenerne un numero sostenibile
Tra alcuni giorni dovrebbe arrivare l'esito dell'esame del Dna dell'orso che mercoledì scorso ha aggredito e ucciso Andrea Papi mentre stava praticando running nei boschi di Caldes in Val di Sole. Il numero degli orsi bruni presenti in Trentino sono tra 100 e 110 e circa l'85% è schedato. Un numero esatto non c'è ancora anche perché dipenderà molto dalla nuove cucciolate. L'ultimo rapporto annuale “Grandi carnivori” è riferito al 2021 quello riferito allo scorso anno, è atteso nelle prossime settimane. Dopo la morte del 26enne, il governatore trentino Maurizio Fugatti, a differenza dei suoi predecessori, ha annunciato un giro di vite sulla problematica dell'orso. Infatti, attraverso una serie di ordinanze farà catturare e poi abbattere gli orsi. Per il momento si partirà con quattro esemplari 'problematici'. Tra questi c'è anche quello che ha ferito a morte Papi. Fugatti, però, punta a qualcosa di radicale: dimezzare la presenza degli orsi e quindi toglierne dal territorio almeno una quarantina. Secondo la mappa delle segnalazioni, gli orsi del Trentino si trovano nella parte occidentale della provincia.
Le zone monitorate
Gli orsi si trovano in particolare in Val di Sole sulla destra orografica del fiume Noce tra Dimaro e Mostizzolo con concentrazione molto elevata sulle pendici del monte Peller. La zona dove e' stato aggredito Andrea Papi è considerata ad alta presenza di orse con cuccioli. Altre zone dove sono presenti gli orsi sono Spormaggiore e Andalo, in Val di Non, Val Rendena, Storo e l'Alto Garda. Il monitoraggio dell'orso in Trentino viene eseguito dalla Provincia Autonoma in maniera continuativa dagli anni '70 quando la presenza dell'orso era ancora consistente. A metà degli anni '90 il numero di esemplari era calato a tre orsi maschi in etàavanzata. Di qui il via al progetto di ripopolazione denominato 'Life Ursus'. Dal 2002 il monitoraggio, oltre al videocontrollo automatico viene fatto anche a livello genetico con la raccolta di campioni organici, peli, escrementi, urina, saliva e tessuti.
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Allo studio un piano di trasferimento degli orsi
Nel frattempo il Ministero dell'Ambiente e Provincia autonoma di Trento, dopo l'incontro di stamani a Roma fra il ministro, Gilberto Pichetto, e il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha allo studio un piano di trasferimento di massa degli orsi dal Trentino ad altre zone. Scopo del provvedimento sarà mantenere un numero sostenibile di esemplari sul territorio trentino. Sulla gestione degli orsi sulle Alpi sarà istituito un tavolo tecnico fra Ministero, Provincia e Ispra.
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La Provincia potrà decidere di abbattere gli esemplari aggressivi
La Provincia autonoma di Trento potrà decidere, per gli esemplari aggressivi, anche l'abbattimento. All'incontro fra Pichetto e Fugatti, che si è svolto nella sede del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, erano anche presenti il presidente di ISPRA, Stefano Laporta, il capo dipartimento della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento, Raffaele De Col e, in collegamento, l'assessore provinciale all'Agricoltura Giulia Zanotelli. Il presidente Fugatti ha evidenziato al Ministro la necessità di portare il progetto di reintroduzione dell'orso in Trentino, risalente al 1999, al suo obiettivo originario. Il ministro ha confermato la piena collaborazione del Ministero dell'Ambiente e ha raccomandato a Fugatti la massima condivisione con Ispra delle procedure che porteranno all'individuazione dei soggetti ritenuti potenzialmente pericolosi per l'uomo, già responsabili di atteggiamenti aggressivi, nei confronti dei quali il presidente della Provincia Autonoma di Trento ha la facoltà di adottare misure di abbattimento. Alla riunione è stata presa in considerazione la possibilità di dotare gli operatori di pubblica sicurezza, così come avviene in altre realtà internazionali, di dispositivi di difesa quali gli spray anti aggressione. Su questi secondo il Ministero non ci sono criticità da un punto di vista ambientale. Il ministro Pichetto si è detto disponibile a farsi portavoce da subito di questa richiesta con il ministro dell'Interno, competente per materia.
Si cerca di arrivare a un numero sostenibile di orsi
Tra le possibili soluzioni prese in considerazione, precisa il comunicato del Mase, vi è quella di mettere a punto un piano di trasferimento di massa, col mantenimento nella Provincia di Trento di un numero di soggetti sostenibili dal territorio. A conclusione dell'incontro si è stabilito di istituire un tavolo di confronto tecnico tra il Ministero dell'Ambiente - che su delega del ministro Pichetto sarà rappresentato dal sottosegretario Barbaro - Ispra, Regione e Provincia Autonoma di Trento, al fine di valutare in tempi celeri ogni azione utile a proseguire l'originario progetto di reintroduzione dell'orso nell'arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate.