In queste settimane gli istituti procederanno alla formulazione dei calendari in completa autonomia. Nella giornata del 3 aprile sono state effettuate 139.000 prove e tutto si è svolto regolarmente. Quasi concluse quelle rivolte alle scuole superiori
Sono inziate ieri, 3 aprile, e proseguiranno fino al 28 dello stesso mese le prove Invalsi 2023 rivolte agli studenti delle classi terze della scuola media che fra qualche mese affronteranno gli esami finali del primo ciclo d'istruzione
Le prove si svolgono in più giornate. Gli studenti coinvolti dalle rilevazioni sono circa 567.000 di 5.800 scuole e sosterranno le prove di Italiano, Matematica e Inglese (reading e listening) al computer
Queste le date: Sessione ordinaria Classi Campione: lunedì 3, martedì 4, mercoledì 5, mercoledì 12 aprile 2023. In questa finestra la scuola sceglie tre giorni per svolgere le prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto)
Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 3 aprile 2023 a venerdì 28 aprile 2023
Quest’anno le prove Invalsi tornano a essere un requisito per l’ammissione all’esame di Stato. Vale sia per i maturandi sia per gli studenti di terza media
Sono invece quasi concluse le prove Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese per gli studenti dell'ultimo anno delle superiori. Le rilevazioni annuali, nonostante siano un requisito obbligatorio per accedere all’esame di Stato, non costituiscono parte dell'esame conclusivo, né incidono sul voto finale
"I dati raccolti - spiega il presidente di Invalsi Roberto Ricci - descrivono la realtà per come è, ci permettono di leggerla in profondità evidenziandone i punti di forza, i passi compiuti per migliorarla ma anche le fragilità sulle quali occorre intervenire. L'individuazione di un problema, di norma, genera uno slancio verso la ricerca di soluzioni, ma tale energia rischia di andare dispersa in rivoli poco produttivi se non orientata da informazioni attendibili, solide e scientificamente valide”
“Comprendere, ad esempio, le differenze che esistono nella popolazione scolastica aiuta a capire in quale direzione orientare gli investimenti - sia a livello didattico e formativo che a livello economico - rendendoli sempre più mirati alle esigenze della scuola nel suo complesso e di ogni singolo studente. Questo significa rendere concreti concetti alti come inclusione ed equità attraverso adeguate azioni di supporto, il cui effetto moltiplicatore non si esaurisce tra le mura scolastiche ma si riverbera sulla crescita integrale della persona"
“Leggere l'articolata realtà della scuola attraverso i dati, non significa perciò impoverirne la visione e trascurarne la ricchezza in termini di portato culturale e umano. Significa, al contrario, assumere una prospettiva scientifica che non concede margini a interpretazioni semplicistiche, ma che individua e indica piste di sviluppo mirate”, chiude Ricci