Abdou Ngom, 13 anni, era sparito il 22 aprile nel Cuneese. Pochi giorni prima in mezzo Piemonte c'erano state inondazioni e frane. I vigili del fuoco si erano messi subito al lavoro con soccorritori fluviali e due elicotteri dei reparti volo della Lombardia e del Piemonte
Abdou sparì nel tratto del fiume Tanaro che attraversa la provincia di Cuneo in un giorno di aprile, a soli 13 anni. E da allora non è mai più stato ritrovato. Ora, a distanza di quasi quattro mesi, dalle indagini salta fuori che molto probabilmente non è stato un incidente: Abdou Ngom non era caduto in acqua da solo ma a spingerlo fu uno dei tre amichetti con i quali il ragazzino era andato al fiume, nonostante lui urlasse di non saper nuotare. Un gioco pericoloso finito malissimo. La procura dei minori di Torino ha dunque aperto un fascicolo e ha iscritto un quindicenne di origine magrebina per omicidio volontario con dolo eventuale: il ragazzino si trova agli arresti domiciliari in una comunità. L'episodio era accaduto a Verduno (Cuneo) lo scorso 22 aprile, dove in quattro, tutti residenti a Bra (Cuneo) e figli di migranti, erano andati tra le colline e i vigneti di Langa, dove il Tanaro, sesto fiume per lunghezza d'Italia e secondo del Piemonte, scorre poco prima di arrivare ad Alba e di dirigersi verso la confluenza col Po, in provincia di Alessandria. È un tratto fluviale noto soprattutto per la "Spiaggia dei cristalli" di gesso, molto frequentata nella bella stagione.
Cosa è successo
La giornata era soleggiata, ma il fiume ingrossato e torbido per il maltempo dei giorni precedenti. Pochi giorni prima in mezzo Piemonte c'erano state inondazioni e frane. I vigili del fuoco si erano messi subito al lavoro con soccorritori fluviali e due elicotteri dei reparti volo della Lombardia e del Piemonte. Sul posto erano accorsi anche un gommone e le pattuglie dei carabinieri del comando di Bra. Dal giorno dopo nove unità operative dei vigili del fuoco del comando di Alessandria, con imbarcazioni, attrezzature specifiche e personale specializzato nel soccorso fluviale, avevano partecipato alle ricerche, integrando il personale dei comandi di Cuneo e Asti, Torino, Malpensa, anche coi droni. Giorni e giorni senza una traccia e dopo una settimana le ricerche erano state sospese. La Procura intanto aveva disposto il sequestro dei telefonini dei tre minori che erano col disperso e le indagini erano state affidate ai carabinieri di Bra. I tre ragazzi dopo che l'amico era scomparso si erano sentiti per confrontarsi sul comportamento da tenere nel caso in cui i militari li avessero convocati. Nell'incidente probatorio di fronte agli inquirenti, in cui sono stati sentiti separatamente, adesso però è emerso che il quindicenne vantava un credito di 50 euro nei confronti dell'amico e per questo era stato inizialmente accusato di violenza privata. Gli altri due poi hanno aggiunto: "Abdou diceva che non sapeva nuotare, eppure l'altro lo ha preso e lo ha buttato in acqua". Il quindicenne, assistito dagli avvocati Giuseppe Vitello e Piermario Morra, nega questa ricostruzione.