
Messina Denaro, nei pizzini d’amore di Lorena Lanceri le prove sull’identità del boss
La donna è stata arrestata con il marito Emanuele Bonafede per favoreggiamento del capomafia trapanese. A casa della sorella del boss è stato trovato un biglietto con parole appassionate da parte della donna, che si firmava “Diletta”: “Il bello della mia vita è stato quello di incontrarti”

Lorena Lanceri, arrestata oggi con il marito Emanuele Bonafede per favoreggiamento del capomafia trapanese Matteo Messina Denaro, sarebbe stata molto legata al boss. Gli agenti hanno trovato numerosi riscontri del rapporto tra i due, tra cui una lettera d’amore di Lanceri a casa della sorella del boss. La donna, per nascondere la sua vera identità, si firmava “Diletta”
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Lanceri e il marito avrebbero ospitato Messina Denaro "in via continuativa e per numerosi giorni", nella loro casa di Campobello di Mazara. Il boss entrava e usciva indisturbato dall’abitazione e tra gli elementi che incastrano i due coniugi c’è una foto dell’allora latitante che fuma un sigaro e tiene in mano un bicchiere da Cognac. L'immagine risale a qualche anno fa, mostra solo il corpo di Messina Denaro, al quale è stato appositamente tagliato il volto, ed è stata scattata nel salotto della dimora della coppia
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Ad aiutare i carabinieri a svelare l’identità di "Diletta" è stata una paziente con cui Messina Denaro faceva la chemioterapia nella clinica La Maddalena e della quale era diventato amico. Alla donna aveva raccontato di avere una storia con una ragazza di nome Diletta e, tramite chat, aveva messo in contatto le due. La paziente ha fatto ascoltare gli audio ricevuti dal boss, che riteneva si chiamasse Andrea Bonafede, e da “Diletta”
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Grazie all’analisi delle celle telefoniche, i militari sono riusciti a capire l’identità di “Diletta”: il telefono di Lanceri agganciava le stesse celle di Messina Denaro. In alcuni messaggi mandati dal padrino alla sorella si comprende quanto “Diletta” fosse importante per lui. Raccontando le ore successive all'intervento chirurgico subìto a maggio del 2021 il boss scrive: "Ero tutto bagnato dal sudore, Diletta che lavò i miei indumenti li torceva ed uscivano gocce di acqua, era senza parole”

In una lettera del 12 aprile 2019 scritta dalla Lanceri si legge invece: “Il bello della mia vita è stato quello d’incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare, facendomi un regalo in gran stile. Quel regalo sei tu. Penso che qualsiasi donna nell’averti accanto si senta speciale, ma soprattutto tu riesci a far diventare nulla gli altri uomini. Con te mi sento protetta, mi fai stare bene, mi fai sorridere con le tue battute e adoro la tua ironia e la tua immensa conoscenza e intelligenza”

E ancora: “Certo hai anche tanti difetti, la tua ostinata precisione e sei un gran rosica… ma chi ti ama, ama il tuo essere così. Penso che qualcuno lassù ha voluto che noi due c’incontrassimo per tutto quello di brutto che avevo passato a causa di esseri ignobili. Averti conosciuto è un privilegio e mi dispiace per chi non ha potuto. Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre, un bene che viene da dentro”

La lettera di Lanceri si conclude con: “Spero che la vita ti regali un po’ di serenità e io farò di tutto per aiutarti. Sei un grande! Anche se tu non fossi M. D. La tua Diletta”. Poco dopo l’arresto del boss, Lanceri e il marito avevano detto agli investigatori che l’uomo gli fu presentato da un familiare come un medico in pensione di nome Francesco Salsi e che la frequentazione sarebbe stata sporadica

Dalle indagini e dal materiale sequestrato a casa della coppia è venuto fuori, invece, che i due conoscevano Messina Denaro almeno dal 2017, anno in cui il capomafia fece da padrino di cresima al figlio dei Bonafede. Sempre dalle indagini è emerso che Messina Denaro in quell'occasione diede alla coppia 6.300 euro perché comprassero al ragazzo, per suo conto, un Rolex. La spesa è stata puntualmente appuntata in un pizzino in cui, in merito alle uscite del 2017, il boss scriveva: "6300 OROL”

Il Rolex è stato recuperato a casa dei Bonafede e sequestrato. Le indagini hanno accertato che era stato comprato l'11 gennaio 2017 alla gioielleria Matranga di Palermo. La singolarità secondo gli inquirenti era che, contrariamente alle regole della gioielleria, in quell'occasione non era stata compilata la scheda cliente e quindi non era possibile risalire all’acquirente

In altre lettere trovate emerge invece un’intensa amicizia tra Laura Bonafede, figlia dello storico boss di Campobello di Mazara Leonardo, e Matteo Messina Denaro. Le missive trovate al boss dopo l'arresto sono firmate "cugino", pseudonimo usato dalla Bonafede. Nelle parole della Bonafede emerge la sua gelosia per Lorena Lanceri, chiamata “Tramite”

“Ho visto Margot (il nomignolo dato ai due all'Alfa di Messina Denaro ndr) alle 18.56 dal Tramite - raccontava la figlia del capomafia - , stranamente non mi sono arrabbiato, non sono andato su tutte le furie come di solito mi succede. E ancora, scriveva la Bonafede dopo aver visto la Giulietta davanti casa della Lanceri: "Non vedo l'ora di leggerti. Oggi sono passato ed ho visto Margot ed ho provato quella sana invidia del perché tutti si ed io no, vuol dire che era scritto così”
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