
Dal cancro all’odio per lo Stato. I pizzini trovati a casa della sorella di Messina Denaro
Il disappunto per una figlia "cresciuta male", l'onore di "essere incriminati di mafiosità", la speranza che "la storia ci restituirà quel che ci ha tolto la vita". Ma anche le condizioni di salute: proprio da un appunto su queste, ritrovato in casa della sorella, è scattato il blitz che ha poi portato all'arresto dell'ex superlatitante

L'astio verso la figlia, le condizioni di salute. Ma soprattutto l'attacco a uno Stato che non voleva riconoscere e l'orgoglio di essere perseguitato per "crimini di mafiosità". Nuovi dettagli su Matteo Messina Denaro emergono grazie ai pizzini ritrovati a casa della sorella Rosalia (in foto), detta Rosetta, oggi arrestata. Per anni lo ha aiutato a nascondersi gestendo non solo la “cassa” della “famiglia” ma anche occupandosi personalmente degli scritti con cui l’ex superlatitante comunicava con la sua rete di collaboratori e fiancheggiatori
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Proprio un appunto sulle condizioni di salute del boss (in foto) ha fatto partire l’operazione che, lo scorso 16 gennaio, ha portato al suo arresto, alla clinica privata La Maddalena di Palermo, dove era in cura per un tumore. Scritto da Rosetta, era nascosto nell'intercapedine di una sedia. Era stato scoperto dai carabinieri del Ros il 6 dicembre 2022, mentre piazzavano delle cimici nella abitazione in cui la donna, da sola, viveva a Castelvetrano
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Dai pizzini emergono dettagli sulla vita privata dell’ex boss. Che i rapporti con la figlia naturale Lorenza non fossero buoni, già si sapeva. Ora c’è la prova. In un appunto (in foto), Messina Denaro parlava della nipote del mafioso Leonardo Bonafede. Da lei partiva per arrivare ad alcune considerazioni sulla figlia. Tra le ragazze “con padri assenti”, scriveva, “nessuno ha fatto la fine di Lorenza, sono tutte sistemate, che voglio dire? È l'ambiente in cui cresci che ti forma, e lei è cresciuta molto male". Poi la definiva “degenerata nell'intimo”
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In un altro pizzino (in foto), Messina Denaro definiva “un onore essere incriminati di mafiosità”. Il capomafia scriveva: "Siamo stati perseguitati come fossimo canaglie. Trattati come se non fossimo della razza umana. Siamo diventati un'etnia da cancellare. Eppure, siamo figli di questa terra di Sicilia, stanchi di essere sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano che non riconosciamo. Siamo siciliani e tali volevamo restare"
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Poi Denaro sosteneva che "hanno costruito una grande bugia per il popolo. Noi il male, loro il bene. Hanno affossato la nostra terra con questa bugia. Ogni volta che c'è un nuovo arresto si allarga l'albo degli uomini e delle donne che soffrono per questa terra. Si entra a far parte di una comunità che dimostra di non lasciare passare l'insulto, l'infamia, l'oppressione, la violenza. Questo siamo ed un giorno sono convinto che tutto ci sarà riconosciuto e la storia ci restituirà quel che ci ha tolto la vita". In foto, Rosalia Denaro al matrimonio della figlia
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Messina Denaro aveva dato indicazioni ben precise alla sorella su quali segnali lanciare nel caso in cui si fosse accorta di essere seguita dalla polizia: avrebbe dovuto appendere uno straccio alla finestra. "Nel caso di Condor c'è qualcosa che non va, devi mettere questo segnale che ti allego al disegno 1. Conosci il posto. Metti a stendere uno straccio o più stracci, il colore non importa, io li ho dipinti di blu, ma può essere di qualsiasi colore”, spiegava il capomafia alla donna

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