
Sindacati bocciano la Manovra, scioperi confermati: ecco quando e dove saranno
Giudizi negativi sulla Legge di Bilancio da parte dei segretari generali Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl), Pierpaolo Bombardieri (Uil) e Paolo Capone (Ugl) dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alcuni ministri. Nel mirino, fra gli altri, i temi delle pensioni, dei voucher, del lavoro precario e dell’evasione fiscale. Fra il 12 e il 16 dicembre previste mobilitazioni in tutta Italia

Sindacati scontenti e determinati a portare avanti gli scioperi dopo l’incontro con Giorgia Meloni per discutere della Manovra. A Palazzo Chigi erano presenti i segretari generali Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl), Pierpaolo Bombardieri (Uil) e Paolo Capone (Ugl), a confronto, oltre che con il presidente del Consiglio, con i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Marina Calderone (Lavoro), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e Paolo Zangrillo (Pa) e i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano
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"Abbiamo confermato il giudizio negativo sulla Manovra, in particolare sui redditi - ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini - Abbiamo posto il tema della precarietà e il problema sul fisco e l'evasione. La logica della flat tax è sbagliata. Le risposte del governo hanno confermato profonde distanze sul fisco e sulla precarietà"
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"Le distanze", spiega Landini, riguardano anche "la questione della tutela del potere d'acquisto, perché alla nostra richiesta di portare al 5% la riduzione del cuneo contributivo e introdurre il fiscal drag, cioè riconoscere un automatismo che rivaluti le detrazioni per tutto il lavoro dipendente, non ci sono state risposte, se non un generico 'dobbiamo vedere in base alle risorse che abbiamo' e ci avevano appena raccontato che l'Europa non dà spazi per modificare la Manovra"
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"È necessario proseguire la mobilitazione e richiedere modifiche profonde ad una Manovra che rischia di impoverire ulteriormente le persone", ha detto Landini. "Dal 12 al 16 dicembre sono in programma diverse iniziative con scioperi. C'è una settimana di mobilitazioni insieme alla Uil che viene assolutamente confermata. La mobilitazione va avanti", ha rimarcato Landini. "Sono scioperi generali regionali perché è il momento di coinvolgere i lavoratori ma anche gli enti locali per respingere i tagli sulla scuola e sulla sanità"
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"Abbiamo ribadito le nostre critiche e il nostro giudizio negativo sulla Manovra, che ci stanno portando in questi giorni in piazza", a partire dal fatto che "non c'è risposta all'emergenza dei salari e delle pensioni", ha detto anche il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri. "La premier ha detto che condivide alcune riflessioni, in particolare sui voucher e Opzione donna. Sulla questione fiscale non le condivide. È stata data disponibilità ad aprire una serie di tavoli e di confronti ma con i tavoli non si pagano le bollette e non si mangia"
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Nella Manovra "non c'è risposta all'emergenza dei salari e delle pensioni", rileva il segretario generale della Uil: "Avevamo chiesto di detassare la tredicesima, di detassare gli aumenti contrattuali e in Manovra non c'è nessuna misura. C'è un intervento sul cuneo fiscale, ma parziale, secondo noi è insufficiente. E ci sono tre grandi problemi"

Bombardieri spiega che "il primo riguarda il lavoro. I voucher: significa mettere in discussione lavoratori e contratti in settori dove già il lavoro precario e il caporalato la fanno da padrona. Per noi i voucher sono da ritirare". Poi, "su fisco, tetto del contante, sul condono perché per noi di questo si tratta, la sensazione che abbiamo è che questa Manovra dica che in questo Paese si possano evadere le tasse a danno dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che pagano quasi il 90% dell'Irpef di questo Paese”

Ancora, la Uil sottolinea che "non c'è nessun intervento rispetto alle partite Iva, a chi è costretto a non avere un lavoro dipendente". E "c'è un problema complessivo per quello che riguarda il welfare e le pensioni. È inaccettabile la mancata perequazione delle pensioni" e "ci sembra che la modifica di Opzione donna sia una cosa da ritirare assolutamente". E per il leader della Uil è un errore anche "la riduzione riscontrata per la tassa sugli extraprofitti"

La Cisl ha chiesto "profonde modifiche" alla Manovra e rileva "grande disponibilità del Governo" anche "ad attivare subito tavoli tematici". Lo ha detto il segretario Luigi Sbarra, spiegando che "il 12 di gennaio ci sarà un tavolo al ministero del Lavoro su lavoro e sicurezza. Il 19 partirà il confronto politico su previdenza e pensioni". A gennaio anche "un tavolo su politica industriale e aiuti e imprese" al ministero delle Imprese e "il ministro Giorgetti a inizio anno convocherà un confronto su come rafforzare la tassazione sugli extraprofitti"

"Dal governo abbiamo avuto assicurazioni sull'uso del voucher in un determinato perimetro", ha fatto sapere il segretario generale dell'Ugl, Paolo Capone, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. "Bene le misure contro il caro energia. Va migliorato l'accesso a Opzione donna, con l'eliminazione delle condizionalità". La scelta di destinare la maggior parte delle risorse "per ridurre l'impatto dell'inflazione su famiglie e imprese appare condivisibile. Ma serve predisporre ulteriori interventi laddove i prezzi energetici dovessero continuare a essere eccessivi"

Secondo quanto si apprende, Meloni - fra le altre cose - avrebbe detto ai sindacati che la norma su Opzione donna sarà rivista e che l’esecutivo si riserva ulteriori valutazioni sulla richiesta di rivedere anche il meccanismo di rivalutazione delle pensioni. Poi ha osservato che sono state avanzate molte proposte "sensate" ma "spetta al governo la responsabilità di fare delle scelte e se mettessimo in fila tutte le richieste non ci sarebbero le risorse per fare tutto"

Meloni avrebbe anche sottolineato come la Manovra non dia alcun "segnale di lassismo" sull'evasione fiscale e come le misure sul Pos non c'entrino con l'evasione. Sul taglio del cuneo fiscale avrebbe poi spiegato: “L’abbiamo fatto per dare un segnale, penso che di più vada fatto, vogliamo andare avanti. Noi abbiamo fatto scelte di emergenza ma siamo assolutamente d'accordo sul tema del taglio del costo lavoro: è una nostra priorità, sarei felicissima anch'io di poter fare di più”

Si andrà quindi avanti con gli scioperi generali regionali contro la Legge di bilancio proclamati in Calabria (12 dicembre), Umbria e Sicilia (13 dicembre), provincia di Trento e Valle d’Aosta (14 dicembre), Veneto, Puglia, Marche, Piemonte e Abruzzo (15 dicembre)

Il 16 dicembre gli scioperi in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Provincia di Bolzano, Campania, Liguria, Toscana, Basilicata, Lombardia, Molise, Lazio e Sardegna
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