
Pensioni, Opzione donna: ipotesi di proroga secca di 6-8 mesi per il 2023
Tra le modifiche che potrebbero arrivare in Parlamento potrebbe esserci un intervento in tal senso: il rinvio alla seconda metà del prossimo anno sarebbe propedeutico a una riforma complessiva del sistema pensionistico. I margini economici per intervenire sono però ristretti

Continua la discussione intorno al futuro di Opzione donna, lo strumento che permette ad alcune categorie di uscire anticipatamente dal lavoro. L’ultima delle ipotesi trapelata è quella di mantenere il regime attualmente in vigore ancora per qualche mese, in vista di una riforma complessiva. (In foto: Palazzo Chigi)
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Nella Manovra presentata dal governo di Giorgia Meloni è ad oggi contenuta una norma che proroga di un anno la possibilità di uscire anticipatamente dal lavoro, ma limita l’accesso a Opzione donna a tre categorie di lavoratrici e innalza l'età legandola al numero di figli
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L’ultima ipotesi, invece, parla di una proroga dell’attuale normativa per un periodo compreso tra i 6 e gli 8 mesi: l’eventuale modifica, che dovrebbe essere votata dal Parlamento, consentirebbe di risparmiare circa 110 milioni di euro ed arrivare nel corso del 2023 a una complessiva riforma del sistema pensionistico
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La partita su eventuali modifiche a Opzione donna sarà giocata in questi giorni in Parlamento: la clausola che lega l'uscita anticipata dal lavoro al numero dei figli continua infatti a far discutere, e il governo sarebbe al lavoro per trovare una soluzione differente
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L'ultima versione di Opzione donna contenuta nella Manovra è considerata molto restrittiva rispetto all’originale. Limita, infatti, la possibilità di andare in pensione anticipatamente a tre sole categorie di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 75% e licenziate o dipendenti di aziende in crisi

In attesa dell’approdo della Manovra alla Camera dei deputati, il tema di ulteriori modifiche a Opzione donna è stato al centro di riunioni informali nei giorni scorsi tra la ministra del Lavoro Marina Calderone (in foto) e alcuni esponenti della maggioranza

La strada verso le modifiche alla misura appare però stretta: il tema più complesso è quello delle coperture, e si starebbe cercando una mediazione. Tra le ipotesi, come detto, ci sarebbe quella di eliminare il passaggio rinviando l'intero tema alla riforma complessiva delle pensioni da fare il prossimo anno

Su Opzione donna, comunque, è probabile che un intervento arrivi: “Sono sicuro che il Parlamento potrà ulteriormente migliorare la misura, alle condizioni simili dai dati raccolti gli aventi diritto saranno 6 volte in più rispetto a quelli della riforma fatta da Draghi”, ha detto il vicepremier Matteo Salvini
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