Si tratta della seconda settimana di crescita a due cifre: già nel report del 23 novembre era stato registrato un rialzo del 24%. In particolare aumentano del 20% i pazienti nei reparti Covid ordinari mentre le terapie intensive registrano un aumento più ridotto pari al 9%. Il ministro Schillaci sul tema dell'isolamento più breve per i positivi asintomatici: "è chiaro che chi esce dall'isolamento senza la prova diagnostica dovrà avere senso di responsabilità"
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Oms, +2% casi e -5% morti in 7 giorni nel mondo
I nuovi casi settimanali sono diminuiti in quattro regioni Oms (oltre al -14% della regione europea, registrano un -18% l'Africa, un -17% il Mediterraneo orientale e un -8% il Sudest asiatico), mentre sono cresciuti nelle altre due (+19% Americhe e +8% Pacifico occidentale). I nuovi decessi sono calati in tre regioni (oltre al -35% della regione europea, riportano un -79% l'Africa e un -20% il Mediterraneo orientale), mentre sono aumentati nelle altre tre (+20% Americhe, +9% Pacifico occidentale e +5% Sudest asiatico). A livello nazionale, il numero più elevato di nuovi contagi è stato segnalato da Giappone (698.772, +18%), Repubblica di Corea (378.751, +4%), Stati Uniti (296.882, +8%), Francia (230.871, -1%) e Italia (161.454, -27%), mentre in testa per nuove morti ci sono Usa (2.611, +16%), Giappone (1.000, +42%), Brasile (535, +113%), Italia (419, -22%) e Cina (395, -17%).
Nella settimana considerata, la regione europea ha registrato poco meno di 772mila nuovi casi e 2.254 nuovi decessi. Otto Paesi hanno riportato un aumento del 20% o superiore, con gli incrementi più alti in Kosovo, Uzbekistan e Kirghizistan. Il numero più alto di nuovi contagi è stato segnalato da Francia (230.871, 355/100mila, -1%), Italia (161.454, 270,7/100mila, -27%) e Germania (151.867, 182,6/100mila, -10%), mentre il dato più alto di nuovi decessi è stato registrato da Italia (419, meno di 1/100mila, -22%), Francia (387, meno di 1/100mila, -25%) e Federazione Russa (386, meno di 1/100mila, -10%).
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Report Fiaso, 22 'under 18' ricoverati, 3 in terapia intensiva
In particolare, aumentano del 20% i pazienti nei reparti Covid ordinari, mentre le terapie intensive registrano un aumento più ridotto, pari al 9%. Il 65% dei ricoveri in ospedale - spiega il report - sono di pazienti 'con Covid', ovvero coloro che sono arrivati per la cura di altre patologie ma sono stati trovati incidentalmente positivi al tampone pre-ricovero; il 34% sono ricoverati 'per Covid', ovvero hanno sviluppato sindromi respiratorie polmonari tipiche dell’infezione da Sars-Cov-2. Un dato comunque stabile rispetto alla precedente rilevazione.
Peggiora l'andamento dei ricoveri con sindromi respiratorie e polmonari per i non vaccinati, che salgono oltre il 28% nei reparti ordinari e sopra il 30% nelle intensive. Nelle rianimazioni, inoltre - rileva Fiaso - è da notare la notevole differenza di più di 10 anni fra vaccinati e non vaccinati, la cui età media è decisamente giovane (60 anni circa), e nel 100% dei casi si tratta di pazienti, sia vaccinati sia non vaccinati, fragili ovvero affetti da altre patologie. Non dobbiamo più parlare di quarta o quinta dose nel rilanciare l’importanza della vaccinazione contro il Covid - commenta il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore - In questa fase endemica di convivenza con l’infezione da Sars-Cov-2, la vaccinazione anti Covid deve essere considerata alla stessa stregua di quella antinfluenzale. Una vaccinazione stagionale che dobbiamo abituarci ad effettuare con l’arrivo dell’inverno”.-