Telemarketing, il registro pubblico delle opposizioni è già un flop: ecco perché
A neanche due mesi dal debutto, lo strumento nato per salvaguardare gli utenti dalle chiamate indesiderate è finito al centro della polemica: sarebbero infatti almeno 1,3 milioni le persone che continuano a ricevere telefonate aggressive pur essendosi iscritte. Lo denuncia il Codacons, che insieme ad altre associazioni di categoria ha presentato esposti a magistratura e Garante della privacy. Tra le ragioni del cortocircuito, i tanti operatori non ancora registrati e diversi escamotage con cui eludere il sistema
A neanche due mesi dal via, è già flop per il Registro pubblico delle opposizioni, lo strumento che si proponeva come un rimedio contro il marketing selvaggio ma che è subito finito al centro della polemica a seguito delle denunce presentate da diverse associazioni dei consumatori
Chiamate indesiderate dai call center, perché le riceviamo ancoraIntrodotto lo scorso 27 luglio, lo strumento si presenta come un registro in cui gli utenti possono chiedere di essere iscritti gratuitamente per non ricevere più telefonate indesiderate sul proprio numero di telefono mobile o fisso. La sua tenuta è responsabilità della Fondazione Ugo Bordoni, che la esercita per conto del Ministero dello Sviluppo Economico
Bloccare chiamate dei call center, come iscriversi al Registro Pubblico delle OpposizioniNelle intenzioni del Governo, l’applicazione del registro doveva essere semplice e immediata. Sulla carta, all’utente sarebbe infatti bastato inoltrare la richiesta (sul web, via mail o per telefono a un numero dedicato) e attendere non più di 15 giorni per beneficiare del blocco di tutte le chiamate degli operatori di telemarketing sui propri recapiti. “Tutte le aziende del settore sono tenute a consultare il Registro ed eliminare dalla lista i numeri che hanno tolto il consenso al trattamento dei dati”, recita la normativa
Nella pratica, tuttavia, pare che qualcosa non abbia funzionato visto che attualmente sarebbero decine di migliaia le persone registrate a lamentare di ricevere ancora telefonate ripetute per la vendita di beni e servizi
A raccogliere le loro testimonianze sono state diverse associazioni di consumatori, tra cui il Codacons, che ha anche presentato un esposto. Secondo l’ente guidato da Carlo Rienzi, almeno il 55% degli iscritti al Registro, in totale 2,7 milioni di persone, riceverebbe ancora chiamate da operatori commerciali: si tratterebbe, in sostanza, di una persona su due
Stando al rapporto stilato da Codacons, i soggetti che chiamano più di frequente sarebbero operatori di luce e gas (40%), seguiti da quelli di telefonia (32%). Quanto alle modalità, sempre più numerose sarebbero le chiamate registrate, che provengono da sistemi automatizzati attraverso numeri fittizi creati da appositi software, e quelle provenienti da call center esteri, specie il Regno Unito
Nel suo esposto, l'associazione dei consumatori evidenzia la palese violazione delle disposizioni previste dal codice della privacy ma anche possibili fattispecie penali che il mancato rispetto del Registro potrebbe realizzare, come il reato di molestie e quello di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità
Codacons ha quindi sollecitato il Garante della privacy e la magistratura ad aprire indagini per accertare eventuali violazioni e relative responsabilità. All'Antitrust l'associazione ha chiesto invece di avviare una istruttoria per pratiche commerciali scorrette sanzionando gli operatori scorretti. "In tempi non sospetti avevamo previsto il possibile flop del nuovo Registro, e i numeri ci danno purtroppo ragione”, ha detto Rienzi
Lo stesso presidente della Commissione di inchiesta sui diritti dei consumatori, Simone Baldelli, ha presentato anch'egli un reclamo al Garante in cui denuncia le chiamate illecite ricevute nell'ultimo mese e mezzo, chiedendo agli uffici dell'Autorità "di predisporre un modulo specifico per questo tipo di segnalazioni da parte dei cittadini, in cui sia possibile indicare i numeri da cui ricevono le chiamate indesiderate e tutte le altre informazioni utili a poter verificare le responsabilità delle violazioni a tutti i livelli e ad applicare le sanzioni previste”
Anche Unione Nazionale Consumatori a inizio settembre aveva presentato un esposto rilevando che, al primo posto delle lamentele dei consumatori, c'erano telefonate di compagnie telefoniche (30%), seguite da operatori di luce e gas (30%) e poi il trading online (25%)
Registro pubblico delle opposizioni, stop alle chiamate pubblicitarie: come iscriversiIl cortocircuito dipende non solo dal fatto che molti operatori non si sono ancora registrati ma anche dall’ampia possibilità di bypassare la normativa e le relative sanzioni attraverso diversi escamotage. Ai call center stranieri, da cui proviene gran parte delle chiamate, non si applica ad esempio la normativa nazionale, alla quale sfuggono poi anche i sistemi automatizzati basati su numeri fittizi e quindi non rintracciabili
Registro opposizioni, ora è possibile bloccare le chiamate dei call center sul cellulare