2 giugno, Festa Repubblica: torna la parata militare con Mattarella. FOTO
Dopo due anni di assenza a causa del Covid-19, torna il tradizionale evento per celebrare l'Italia repubblicana. Il capo dello Stato all'Altare della Patria: "76 anni fa il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace". Presente all'evento anche una delegazione di professionisti sanitari, simbolo della lotta alla pandemia
Torna dopo due anni la tradizionale parata militare per la Festa della Repubblica, cancellata a causa delle restrizioni per la pandemia da Covid-19 nel 2020 e nel 2021. L’evento – con slogan “Insieme a Difesa della pace” – si è aperto all'Altare della Patria a Roma, con l’alzabandiera solenne e la deposizione della corona d'alloro al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sul cielo della Capitale hanno volato le Frecce Tricolori
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“Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista. Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione”, ha detto Mattarella
Mattarella depone la corona d'alloro all'Altare della Patria
Il capo dello Stato ha ricordato che “il nostro contributo - e in esso delle Forze Armate - alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l'adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all'ONU e alle sue iniziative”
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Mattarella ha parlato anche della guerra in Ucraina. "L'Italia e tutta la comunità internazionale, hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo", ha detto, aggiungendo che "l'attuale contesto internazionale ci interroga profondamente su come sia possibile garantire oggi il bene indivisibile della pace. Le aggressioni ai civili, le devastazioni delle città nel cuore della nostra Europa, pensavamo appartenessero a un passato remoto, ma la drammatica cronaca di questi giorni ci ricorda come stabilità e pace non sono garantite per sempre"
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Quella di quest'anno è anche la prima volta che il premier Mario Draghi (in foto, insieme a Giuliano Amato e al presidente della Camera Roberto Fico) prende parte alle celebrazioni. Dall'Altare della Patria le cariche istituzionali si sono poi spostate ai Fori Imperiali per la parata
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Presenti alcuni sindaci italiani. "Siamo tornati a celebrare l'unità della Nazione e la forza della Repubblica sfilando davanti al Presidente Mattarella in apertura della parata delle forze armate e del personale sanitario, della protezione civile e del volontariato", ha dichiarato il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro
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Alla parata anche un gruppo di sanitari a simboleggiare coloro che sono stati impegnati in prima linea contro il Covid. Il ministro della Salute Roberto Speranza, sul suo profilo Facebook, ha scritto: "Oggi, per la prima volta, le donne e gli uomini del Servizio Sanitario Nazionale partecipano alla celebrazione della Festa della Repubblica. È una grande emozione ed un bel riconoscimento al sacrificio e all'impegno straordinario dei nostri professionisti sanitari durante la pandemia" (in foto, medici e professionisti sanitari alla parata)
Il capo dello Stato e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini hanno reso i loro omaggi all'Esercito italiano. Mattarella - in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, l'Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone - ha definito le Forze Armate protagoniste del percorso che negli anni ha portato l'Italia "verso uno Stato democratico" , caratterizzato da "valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia"
"Il 2 giugno del 1946 gli italiani decisero di voltare pagina. Decisero di rifondare le istituzioni e l'identità stessa della comunità nazionale”, ha detto Fico, ricordando che “alle urne si recarono 25 milioni di persone. Per la prima volta anche le donne parteciparono a quell'attesa festa della democrazia”. Dopo la “barbarie nazifascista, dopo anni di compressione delle libertà e dei diritti – ha continuato - la maggioranza degli italiani scelse la Repubblica", un percorso "ispirato ai valori della democrazia, della solidarietà, dell'uguaglianza”
