Il presidente della Repubblica alle celebrazioni per il 2 giugno: "L'aggressione all'Ucraina da parte della Russia pone in discussione i fondamenti della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica. Con lucidità e coraggio occorre porre fine alla insensatezza della guerra e promuovere la pace. Accanto alle vittime e alle devastazioni, la rottura nelle relazioni internazionali si riverbera sulla sicurezza alimentare di molti Paesi". Assenti alla cerimonia gli ambasciatori russo e bielorusso
"Oggi, l'amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata: l'aggressione all'Ucraina da parte della Russia pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica. Trovarsi nuovamente immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni, richiama immediatamente alla responsabilità; e l'Italia è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell'Ucraina". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il suo discorso al Quirinale in occasione della Festa della Repubblica (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKY TG24 - I VIDEO E I REPORTAGE DALL'UCRAINA). Presente alle celebrazioni il corpo diplomatico accreditato in Italia, ma non ci sono gli ambasciatori di Russia e Bielorussia: una scelta che segue quanto deciso ai primi di maggio a Bruxelles, ovvero di non coinvolgere a eventi di questo tipo, come le feste nazionali, i rappresentanti dei due Paesi. Nel corso della cerimonia, Mattarella ha consegnato l'onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana al Maestro Myung-Whun Chung, che dirige il concerto eseguito al Palazzo del Quirinale dall'Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia.
“È ora di lucidità e coraggio per pace”
"Con lucidità e con coraggio occorre porre fine alla insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace", ha sottolineato Mattarella, che poi ha ricordato la grave crisi alimentare scaturita dalla guerra in Ucraina. "Non è un conflitto con effetti soltanto nel teatro bellico. Le conseguenze della guerra riguardano tutti. A cerchi concentrici le sofferenze si vanno allargando, colpendo altri popoli e nazioni - ha detto il presidente della Repubblica - Accanto alle vittime e alle devastazioni provocate sul terreno dello scontro, la rottura determinata nelle relazioni internazionali si riverbera sempre più sulla sicurezza alimentare di molti Paesi; sull'ambito della gestione delle normali relazioni, incluse quelle economiche e commerciali".
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“Vedo scenari con l’umanità protagonista della propria rovina”
"Un conflitto come quello in corso ha, inevitabilmente, effetti globali - ha aggiunto Mattarella - Intercetta e fa retrocedere il progresso della condizione dell'umanità. Ci interpella tutti. La comunità internazionale vede pesantemente messi in discussione risultati faticosamente raggiunti negli ultimi decenni. Sembra l'avverarsi di scenari che vedono l'umanità protagonista della propria rovina".
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"Superare gli egoismi per una legalità internazionale"
"Con la Costituzione l'Italia ha imboccato con determinazione la strada del multilateralismo - ha detto Mattarella -, scegliendo di non avere Paesi nemici e lavorando intensamente per il consolidamento di una collettività internazionale consapevole dell'interdipendenza dei destini dei popoli, nel rispetto reciproco, per garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani. Ci ha spinto e ci spinge il solenne impegno alla rinuncia della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali". "L'incancrenirsi delle contrapposizioni - ha aggiunto il capo dello Stato - conduce soltanto ad accrescere i serbatoi dell'odio, a negare le ragioni della libertà, della democrazia, della giustizia internazionale dei popoli, valori incompatibili con chi promuove conflitti. Esistono per il genere umano, con la più grande evidenza, beni condivisi e gravi pericoli comuni che obbligano a superare ogni egoismo, ogni volontà di sopraffazione. Occorre ripristinare una rinnovata legalità internazionale".
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Il messaggio agli ambasciatori
"È per me un piacere esprimere, in questa occasione, alla comunità degli ambasciatori accreditati a Roma i sentimenti di amicizia che caratterizzano da sempre i rapporti internazionali della Repubblica Italiana - ha detto ancora Mattarella - Li ringrazio per l'attenzione e la cooperazione che manifestano e invito a trasmettere questi sentimenti ai rispettivi governi. Ho adoperato - non a caso e con un senso di auspicio - il termine comunità per definire l'insieme dei diplomatici presenti in Italia".