Ucraina, parlamento Kiev sfiducia commissaria diritti umani Denisova

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La commissaria parlamentare per i diritti umani avrebbe gonfiato le notizie sugli stupri. "Sono stata licenziata in violazione della Costituzione, delle leggi dell'Ucraina e degli standard internazionali. Farò ricorso in tribunale contro questa decisione" il suo commento 

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La Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha licenziato con un voto di sfiducia Lyudmila Denisova, la commissaria parlamentare per i diritti umani con 234 voti favorevoli. A spiegarne le ragioni è Pavel Frolov, parlamentare del partito del presidente Servitore del popolo, che ha denunciato il "sistematico inadempimento dei suoi poteri di organizzare corridoi umanitari, di proteggere e scambiare prigionieri, di opporsi alla deportazione di persone e bambini dai territori occupati e di altre attività per i diritti umani, ''incomprensibile concentrazione su numerosi dettagli di 'crimini sessuali commessi in modo innaturale' e 'stupri di bambini' nei territori occupati, che non sono stati dimostrati con prove e che hanno solo danneggiato solo l'Ucraina" (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE DI SKY TG24 - GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LE DIRETTE DEGLI INVIATI DI SKY TG24).

La denuncia

Ieri, la stessa Denisova aveva denunciato che l'invito ai deputati a votare la sfiducia era arrivata direttamente dal presidente Volodymyr Zelensky, accusandolo di un atto anticostituzionale. "Sono stata licenziata in violazione della Costituzione, delle leggi dell'Ucraina e degli standard internazionali. Farò ricorso in tribunale contro questa decisione" il commento di Lyudmila Denisova, nel suo ultimo giorno da difensore civico. "La legge è uguale per tutti e io non mi fermo: continuerò a difendere l'Ucraina e i diritti dei nostri cittadini", assicura Denisova, ringraziando "il mio team per la fiducia e il supporto".

 

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Le accuse

61 anni, di origine russa, la Denisova era stata nominata commissaria 4 anni fa; in precedenza era stata ministra nei governi di Yulia Tymoshenko (2007-2010) e Arseniy Yatsenyuk (2014). Il 27 aprile di quest'anno, secondo il riepilogo dell’agenzia Unian, l'ex difensore civico dei bambini Mykola Kuleba ha accusato Denisova di aver fornito informazioni agli occupanti sul nascondiglio di 58 bambini a Kherson. Ma secondo l'interessata, che ieri ha fatto una conferenza stampa a Kiev, in realtà Zelensky disapprova la sua attività "in merito alla raccolta dei dati sulla violazione dei diritti umani nei territori occupati”.

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