Milano, una targa in memoria dell’ambasciatore Luca Attanasio ucciso in Congo

Lombardia
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La cerimonia si è svolta nei giardini Ravizza. Sala: “Milano ricorda Attanasio con cuore gonfio di affetto e gratitudine”. La vedova Zakia Seddiki: “Tutti gli italiani aspettano giustizia”. Il padre Salvatore Attanasio: “Lasciamo lavorare i magistrati e i carabinieri e speriamo che si arrivi presto a una verità certa”

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Milano ricorda Luca Attanasio, il giovane ambasciatore italiano ucciso il 22 febbraio 2021 in Congo durante una missione umanitaria (LE INDAGINI), con una targa in sua memoria nei giardini Ravizza, a due passi dall'Università Bocconi dove si era laureato e dal quartiere dove aveva vissuto prima di iniziare la sua carriera. "Milano ricorda Luca Attanasio col cuore gonfio di affetto e gratitudine per la sua missione di pace e aiuto agli ultimi" ha detto il sindaco Beppe Sala nel corso della cerimonia.

La targa

La targa, voluta dal Comune e scoperta dal sindaco Giuseppe Sala insieme ai genitori di Luca, alla vedova, Zakia Seddiki, e alle tre figlie, ricorda l'ambasciatore "caduto nell' adempimento del suo dovere" e lo descrive come "un servitore dello Stato a tutela dei diritti umani".

La cerimonia

All'inaugurazione della targa ha partecipato anche l'eurodeputato del Pd, Pierfrancesco Majorino, che ha ribadito l'appello arrivato anche dal Parlamento europeo "per chiedere verità e giustizia sulla morte di Luca Attanasio, senza guardare in faccia nessuno. Luca ha unito autorevolezza e semplicità, senso dello stato e prossimità. Era un diplomatico al lavoro, non un uomo da salotto ma da relazione con le persone. Di questo c'è bisogno oggi". La vedova Zakia ha ringraziato la città di Milano "per questa bella iniziativa. Ricordarlo a Milano in questo giardino che frequentava quando studiava conferma che l'Italia lo ama - ha concluso - . Luca ha lasciato un bellissimo messaggio per giovani, bambini, per le nostre bambine e su questa strada bisogna continuare".

La targa in ricordo dell'ambasciatore ucciso in Congo Luca Attanasio
La targa in ricordo dell'ambasciatore ucciso in Congo Luca Attanasio - ©Ansa

Il padre: “Speriamo si arrivi presto a una verità certa”

"Ci sono altre due inchieste aperte per la morte di mio figlio, lasciamo lavorare i magistrati e i nostri Carabinieri del Ros e speriamo che si arrivi presto a una verità certa". È la speranza di Salvatore Attanasio, padre di Luca. I genitori, insieme alla vedova Zakia Seddiki e alle tre figlie, hanno preso parte all'inaugurazione della targa. "Mancano all'appello gli esecutori materiali, così come è da capire la dinamica di quello che è successo, perché non è ancora chiara - ha aggiunto Salvatore -. La ricostruzione che è stata fatta è ancora da verificare". Per Salvatore Attanasio "c'è ancora molto da fare per raggiungere la verità ma abbiamo fiducia nei Ros e nella magistratura che non molla - ha continuato -. Quello che mi dà forza è la ricerca della verità perché senza verità non c'è giustizia. Credo che finché le autorità competenti tengono alta l'attenzione anche l'opinione pubblica deve essere aggiornata e prendere coscienza che quello che è avvenuto è molto grave. L'omicidio di un ambasciatore in tempo di pace è un evento non solo tragico ma che deve rendere attente tutte le istituzioni per arrivare alla verità". "Luca era un uomo, un servitore dello stato - ha concluso -, una persona che credeva nei valori della Costituzione".

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Zakia Seddiki, vedova dell'ambasciatore Luca Attanasio, all'inaugurazione della targa
Zakia Seddiki, vedova dell'ambasciatore Luca Attanasio, all'inaugurazione della targa - ©Ansa

La vedova: “Tutti gli italiani aspettano giustizia”

"Non solo noi famigliari – ha detto Zakia - ma tutti gli italiani aspettano verità e giustizia. Per quanto riguarda la giustizia - ha aggiunto parlando a margine dell'inaugurazione - io mi fido delle istituzioni, quindi aspettiamo. Purtroppo non è una cosa così veloce e ci vorrà un po' di pazienza - ha aggiunto -, ma ho fiducia nelle istituzioni. Luca ha rappresentato l'Italia e il suo corpo diplomatico. Siamo orgogliosi di essere italiani".

Il Sindaco Beppe Sala partecipa alla cerimonia di scoprimento della targa dedicata a Luca Attanasio, giovane ambasciatore italiano ucciso il 22 febbraio 2021 in Congo surante una missione umanitaria, al Parco Ravizza a Milano, 1 giugno 2022.ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
Cerimonia di scoprimento della targa dedicata a Luca Attanasio - ©Ansa

Sala: “Suo esempio rafforzi valori di pace”

"Questa targa si pone come obiettivo quello di fare memoria del bene, infinito, fatto da Luca durante la sua troppo breve vita - ha ricordato il sindaco -. Ogni giorno, al parco Ravizza, passano migliaia di ragazzi che frequentano la Bocconi come aveva fatto lui. La nostra speranza è che l'esempio di Luca possa rafforzare i valori di pace, solidarietà e umanesimo in loro e nella nostra comunità: è il modo migliore per ricordare il suo impegno per il prossimo".

“Abbiamo perso un grande talento e una grande anima”

"La morte di Luca e dei suoi due compagni di viaggio, il carabiniere che lo proteggeva, Vittorio Iacovacci, e il loro autista, Mustapha Milambo, è una ferita per l'Italia che brucia ancora - ha ricordato Sala -. Abbiamo perso un grande talento e una grande anima, ma la sua missione di pace e di solidarietà brillerà per sempre e ci indicherà la via da seguire nelle relazioni tra gli Stati. Ricordare la sua missione di pace mentre una guerra d'aggressione è tornata a provocare migliaia di morti in Europa è ancora più importante”, ha concluso. “Il servizio per la Repubblica di quest'ambasciatore della solidarietà e dell'amicizia tra i popoli è il migliore esempio di cosa fa il nostro Paese all'estero".

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