
Covid, nuove regole su mascherine e Green pass: dal lavoro ai mezzi pubblici, cosa cambia
Il 30 aprile scade il decreto del governo con le restrizioni anti Covid-19. Il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che sarà in vigore dal primo maggio e “non oltre il 15 giugno”. Obbligo Ffp2 sui mezzi di trasporto, “per gli spettacoli al chiuso in sale teatrali, da concerto, cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso”. Dal 1 maggio stop quasi ovunque per l'obbligo di certificazione verde

Il 30 aprile scade il decreto del governo che contiene le restrizioni per contrastare la diffusione del Covid-19. L'ufficializzazione delle nuove regole sulle mascherine, in vigore dall'1 maggio, è arrivata con un'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza
GUARDA IL VIDEO: Dal primo maggio via mascherine al bar, e ristoranti
"È fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per l'accesso ai mezzi di trasporto, per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso", si legge nell’ordinanza
Coronavirus, tutti gli aggiornamenti in diretta
Per i mezzi di trasporto, le mascherine Ffp2 sono obbligatorie per aerei, navi, traghetti, treni (interregionale, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, autobus, trasporto pubblico locale o regionale, mezzi di trasporto scolastico

Obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (Rsa), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani

Nell'ordinanza si legge che "è comunque raccomandato di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico. Non hanno l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie i bambini di età inferiore ai sei anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo, i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva"

Nei luoghi di lavoro, pubblici e privati - tranne ospedali e Rsa - non è stato quindi prorogato l'obbligo di utilizzo delle mascherine: i dispositivi sono solo raccomandati. Tuttavia, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, i datori di lavoro, se ritenuto opportuno, potranno decidere di mantenere in essere i protocolli vigenti che prevedono l'obbligatorietà di questi dispositivi di protezione

L'ordinanza è effettiva a partire dall'1 maggio 2022 e "fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 24 marzo 2022, e comunque non oltre il 15 giugno 2022"

Speranza ha firmato anche l'ordinanza di proroga al 31 maggio delle disposizioni per gli arrivi dai Paesi esteri. La novità riguarda il passenger locator form, che dal 1 maggio non sarà più necessario

Prorogate quindi le misure sui viaggi da e per l'estero contenute nell'ordinanza del 22 febbraio scorso e prorogate con altra ordinanza il 29 marzo, ad eccezione del modulo Passenger locator form che dal primo maggio non sarà più necessario. Nell'ordinanza si sottolinea che "nonostante la cessazione dello stato di emergenza persistono esigenze di contrasto" contro il Covid-19" e si ritiene pertanto necessaria la proroga delle misure sugli ingressi in Italia: vaccinazione completa, o guarigione da meno di 6 mesi o test molecolare o antigenico

Già nel pomeriggio il ministro della Salute Roberto Speranza aveva fatto sapere che alla Camera era stato "approvato un emendamento in commissione che prevede la proroga in alcuni ambiti dell'uso delle mascherine al chiuso: nei trasporti a lunga percorrenza e locale, gli ospedali e presidi sanitari, le rsa, tutti gli eventi in cinema e teatri e i palazzetti dello sport". Aveva poi annunciato l'ordinanza che farà da ponte fino alla conversione del decreto e che la mascherina sarà comunque raccomandata fino al 15 giugno
Mascherina al chiuso, i parere degli esperti
La scelta sui dispositivi di protezione era stata confermata anche dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa (in foto) che si era detto "soddisfatto del risultato raggiunto" e aveva affermato che "l'inizio di questa fase nuova è coerente con la responsabilità dimostrata dagli italiani che hanno imparato a convivere con il virus con grande consapevolezza. Un atteso messaggio di fiducia per i cittadini"
Covid, come si è diffuso dalla Cina all'Europa attraverso Lombardia e Veneto
Dopo l'approvazione da parte della commissione competente della Camera dei Deputati del decreto "fine stato di emergenza", il ministro della Salute Roberto Speranza ha quindi firmato l'ordinanza che recepisce il testo dell'emendamento sull'utilizzo delle mascherine al chiuso, come approvato dalla commissione

La mascherina continuerà ad essere richiesta anche ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, incluse le rsa

Costa aveva sottolineato che "in tutti gli altri luoghi di lavoro, senza distinzione tra pubblico e privato, la mascherina sarà solo fortemente raccomandata, così come ovunque ci sia il rischio di assembramenti, come ad esempio ristoranti, centri commerciali, negozi"

Per quanto riguarda la scuola, le precedenti disposizioni estendevano l'obbligo di utilizzare la mascherina fino alla fine dell'anno scolastico e, anche se si sono sommate voci contrarie, non ci sono cambiamenti. "C'è già la previsione di mantenere l'obbligo fino a fine anno, visto che manca un mese alla fine della scuola, quindi è ragionevole così", ha detto Costa

L'1 maggio segna il termine dell'obbligo del Green pass quasi ovunque. Da quella data anche i non vaccinati potranno tornare nei luoghi di lavoro e non sarà richiesto dunque neppure il tampone. Fa però eccezione il personale medico e del comparto sanità, per cui vale l'obbligo di vaccinazione fino al 31 dicembre 2022 pena la sospensione dal lavoro e dallo stipendio