
Covid, Usb: impatto “devastante” della pandemia su liste d’attesa e prestazioni sanitarie
Il sindacato, in una nota, avverte: negli ultimi due anni l'attività delle sale operatorie “è diminuita dell'80% e sono circa 400mila gli interventi chirurgici rinviati”. Inoltre, “sono calate del 20% le prestazioni ambulatoriali e specialistiche e di 1,7 milioni i ricoveri, con riduzioni significative in chirurgia oncologica e cardiochirurgia”. Poi denuncia: “I tagli di vent’anni si sono visti nella difficoltà del persone sanitario”

L’impatto della pandemia sulle liste di attesa e sull'accesso alle prestazioni sanitarie è stato “devastante”. A dirlo è l'Usb
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In una nota, il sindacato, avverte: a causa dell’impatto del coronavirus, l'attività delle sale operatorie “è diminuita dell'80% e sono circa 400mila gli interventi chirurgici rinviati”
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Inoltre, continua, “sono calate del 20% le prestazioni ambulatoriali e specialistiche e di 1,7 milioni i ricoveri, con riduzioni significative in chirurgia oncologica e cardiochirurgia”
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“I tagli di vent’anni si sono visti nella difficoltà del personale sanitario che ha difeso la salute di tutti”, denuncia l’Usb
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“Mai come in questo caso, lo slogan scelto per lo sciopero della sanità proclamato da Usb lo scorso 28 gennaio - 'Operatori esauriti, sanità al collasso' - ha saputo cogliere il segno di quella che si preannuncia come la pandemia nella pandemia e che è destinata ad avere conseguenze sulla sanità pubblica ben più a lungo della fine dello stato di emergenza fissata per il prossimo 31 marzo", continua il sindacato
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“I dati degli studi fin qui pubblicati sanciscono un quadro desolante: in due anni di pandemia medici, infermieri e operatori sanitari hanno accumulato talmente tanto stress lavoro correlato da costringere tutte le Asl a correre ai ripari con l'attivazione di servizi di assistenza psicologica", aggiunge l’Usb

Tra i sintomi dello stress, il sindacato cita paura, ansia, stanchezza e insonnia

"Un malessere talmente vasto che tocca punte del 70% tra il personale infermieristico, il più colpito insieme agli specializzandi”, spiega l’Usb

E riguardo ai motivi di stress, ricorda che c’è stata prima “la paura iniziale di portare l'infezione a casa, con il conseguente allontanamento dai propri familiari”, e poi il “passaggio da eroi osannati dai balconi a incapaci di rispondere efficacemente a un virus che ha causato oltre 150mila morti”

Senza dimenticare “la difficoltà a gestire la morte in isolamento dei pazienti e il dramma dei loro familiari”